Stasera in tv: “Febbre da cavallo” su Rai 3
Rai Tre stasera propone “Febbre da cavallo”, film commedia del 1976 diretto da Steno e interpretato da Gigi Proietti, Enrico Montesano, Francesco De Rosa, Mario Carotenuto e Catherine Spaak.
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Cast e personaggi
Gigi Proietti: Bruno Fioretti
Enrico Montesano: Armando Pellicci
Catherine Spaak: Gabriella
Mario Carotenuto: avvocato De Marchis
Francesco De Rosa: Felice Roversi
Maria Teresa Albani: la cartomante
Gigi Ballista: Conte Dallara
Nikki Gentile: Mafalda
Adolfo Celi: il giudice
Ennio Antonelli: Otello Rinaldi
Giuseppe Castellano: Stelvio Mazza
Marina Confalone: Giuliana Pellicci
Nerina Montagnani: la nonna di Armando
Renzo Ozzano: Jean Louis Rossini
Giancarlo Gregorini : Spartaco ‘Er Ventresca’
Doppiatori originali
Paila Pavese: Gabriella
Antonio Guidi: Conte Dallara
Germana Dominici: Mafalda
Sergio Fiorentini: Otello Rinaldi
Pino Colizzi: Stelvio Mazza
Deddi Savagnone: Giuliana
Flora Carosello: la nonna di Armando
Gianni Marzocchi: Jean Louis Rossinì
La trama
Mandrake, indossatore morto di fame, Pomata, disoccupato braccato dagli strozzini e Felice, guardamacchine abusivo, hanno una passione sregolata per le corse dei cavalli, ma puntano sempre su quelli sbagliati. Un giorno Gabriella, fidanzata di Mandrake, gli suggerisce un’improbabile tris di cavalli da giocare: Soldatino, King e D’Artagnan. Mandrake però si lascia convincere da Pomata a puntare invece su un vincente sicuro e naturalmente la scommessa va male. Mandrake perde così i venti milioni che avrebbe vinto giocando i cavalli indicati da Gabriella e così disperato ordisce insieme ai suoi compari di scomesse uno strampalato piano per sbancare l’ippodromo.
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Il nostro commento
Febbre da cavallo accolto con freddezza alla sua uscita nei cinema nel lontano 1976, dalla stesso tipo di critica che a suo tempo non mancò di stroncare talenti comici come Totò, con il tempo si è guadagnato lo status strameritato di pellicola di culto generando tormentoni come la tris “Soldatino, King e D’Artagnan”, gag memorabili come l’esilarante spot “un whisky maschio senza raschio” di Proietti piuttosto che i vari raggiri orditi dal terzetto di scalcinati protagonisti per raccimolare qualche soldo da scommettere sui cavalli, vedi quello ai danni del macellaio Otello Rinaldi detto “Manzotin”. Febbre da cavallo regge al trascorrere del tempo e come un buon vino migliora con gli anni; se volessimo fare un confronto rispetto ad un tipo di comicità schietta e maledettamente efficace potremmo citare La banda degli onesti, altro classico intramontabile e altro film a suo tempo sottovalutato da gran parte della critica.
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Curiosità e colonna sonora
- Il film che contrìbuì a lanciare le carriere di Gigi Proietti ed Enrico Montesano, negli anni è stato rivalutato guadagnandosi lo status di pellicola di culto.
- Il soggetto di Massimo Patrizi nasce come film drammatico per poi essere ampiamente rimaneggiato in fase di pre-produzione da Alfredo Giannetti (Divorzio all’italiana), il regista Steno e il figlio di quest’ultimo Enrico Vanzina.
- Il produttore Roberto Infascelli inizialmente voleva nel ruolo di protagonista Ugo Tognazzi o Vittorio Gassman. Il primo non piaceva a Steno, mentre Gassman declinò l’offerta. Per il personaggio di Pomata, Infascelli voleva un ancora poco conosciuto Carlo Verdone, ma Steno gli preferì il più noto Enrico Montesano con cui aveva appena collaborato in L’Italia s’è rotta.
- Le scene nei vari ippodromi presenti nel film sono tutte girate all’ippodromo Tor di Valle di Roma.
- Questo è l’unico film, insieme a Brancaleone alle crociate, in cui Gigi Proietti è accreditato con il suo nome completo, “Luigi Proietti”.
- Alcune scene come quella dello spot del whisky e della morte della nonna di Armando, furono parzialmente improvvisate dagli attori.
- Nella scena dello spot del “Vat69”, l’attore che interpreta il regista (Fernando Cerulli) è doppiato da Steno.
- Nel 2002 il film ha fruito di un sequel, Febbre da cavallo – La mandrakata, diretto da Carlo Vanzina e con Proietti e Montesano ancora nei ruoli di Mandrake e Pomata.
- Nel 2010 il film è stato ripresentato alla 67ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia.
- Le musiche originali del film sono di Franco Bixio, Fabio Frizzi e Vince Tempera.
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