Death Note: il regista Adam Wingard parla del live-action americano
Il regista Adam Wingard parla dell’adattamento live-action americano di “Death Note”.
Il live-action Death Note prodotto da Netflix sarà disponibile a fine estate e nell’attesa il regista Adam Wingard (You’re Next, Blair Witch) ha spiegato il suo approccio nel cambiare alcuni degli elementi della serie originale manga. Il primo trailer ufficiale di Death Note è arrivato la scorsa settimana e sembra proprio dark e grintoso come ha promesso Wingard, ma ha lasciato qualche dubbio sulla scelta degli attori e dell’ambientazione senza contare le polemiche su un cast interamente “bianco” che hanno accompagnato il primo teaser.
Adam Wingard ha recentemente parlato con il sito IGN sulla sua decisione di usare un’ambientazione americana e quale tipo di impatto questa scelta ha avuto sui personaggi dell’adattamento del film. Wingard ha iniziato il suo processo leggendo tutto il manga.
[quote layout=”big”]Nelle prime fasi del film ho letto tutto il manga, ho davvero solo guardato come si potesse trasferire negli Stati Uniti.[/quote]
I fan considerano la storia di Death Note come universale tanto da poter essere ambientata “tout court” in qualsiasi parte del mondo, non solo in Giappone, ma il regista su questo punto è decisamente in disaccordo.
[quote layout=”big”]Alla fine Death Note è una cosa tipicamente giapponese. Non puoi solo lasciarla così com’è e adattarla senza modifiche: sono due mondi diversi.[/quote]
Quando si decise di ambientare Death Note in America, Wingard ha pensato a lungo su quali tipi di problemi in America potrebbero facilmente entrare nel mondo di Death Note.
[quote layout=”big”]Praticamente ogni volta che devo parlare dell’America, mi concentro su quali sono temi centrali che potrebbero coinvolgere questa America. Quali sono le cose che le persone attribuiscono alle teorie della cospirazione? Che tipo di bizzarri programmi segreti il governo ha in corso? Come funzionerebbero queste cose nel mondo di Death Note?[/quote]
Wingard è piuttosto chiaro, per dare un senso ad un’ambientazione americana è stato necessario cambiare le interazioni tra il “Quaderno della Morte” e il suo possessore e tra i vari personaggi. Il regista però ha subito aggiunto che ha fatto tutto il possibile per rispettare e rimanere fedele al materiale originale, anche dopo aver spostato l’ambientazione negli Stati Uniti, ma quando si è arrivati al momento di scrivere il film, i personaggi nella loro forma originale non funzionavano più.
[quote layout=”big”]È una di quelle cose dove tutto diventa difficile. Ho cercato di rimanere fedele al 100% al materiale di origine, ma poi le cose sono andate in pezzi…sei in un paese diverso, sei in un diverso tipo di ambiente e stai cercando di condensare una serie immensa in un film di due ore.[/quote]
Wingard ha dovuto pensare a come alcune tematiche di Death Note avrebbero funzionato in un’America moderna e molti elementi fondamentali sono rimasti gli stessi. I temi del bene e del male sono universali insieme alla zona grigia che esiste tra i due. Per quanto riguarda i personaggi, Wingard afferma che Light Turner (nel film) e Light Yagami condividono alcune somiglianze, ma sono personaggi diversi. Wingard suggerisce che l’escalation del personaggio di Light Turner va un po’ più in profondità di quella del personaggio Light della serie di anime. Wingard tenta di raccontare di più la storia di sfondo di Light in termini di un’America sotterranea e di “operazioni clandestine”. Lo stesso si può dire per la maggior parte dei personaggi tranne Ryuk lo Shinigami (doppiato da Willem Dafoe), che apparentemente resta fedele al personaggio originale.
Il manga e anime di Tsugumi Ohba e Takeshi Obata ha già fruito di una trasposizione live-action giapponese nel 2006 diretta da Shusuke Kaneko, seguita da un secondo adattamento dal titolo Death Note: the Last name (2006), ancora diretto da Kaneko, e un terzo film, lo spin-off L change the WorLd (2008).
Death Note sarà disponibile in esclusiva su Netflix dal 25 agosto.