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Stasera in tv: “Le Confessioni” su Rai 3

Rai 3 stasera propone “Le confessioni”, film drammatico del 2016 diretto da Roberto Andò e interpretato da Toni Servillo, Daniel Auteuil, Connie Nielsen, Pierfrancesco Favino e Lambert Wilson.

pubblicato 9 Giugno 2017 aggiornato 28 Agosto 2020 05:15

 

Cast e personaggi

Toni Servillo: Roberto Salus
Connie Nielsen: Claire Seth
Johan Heldenbergh: Michael Wintzl
Daniel Auteuil: Daniel Roché
Moritz Bleibtreu: Mark Klein
Pierfrancesco Favino: ministro italiano
Marie-Josée Croze: ministro canadese
Richard Sammel: ministro tedesco
Stéphane Freiss: ministro francese
Togo Igawa: ministro giapponese
Andy de la Tour: ministro inglese
John Keogh: ministro statunitense
Aleksej Gus’kov: ministro russo
Lambert Wilson: amante di Daniel Roché
Giulia Andò: Caterina
Julian Ovenden: Matthew Price
Jeff Burrell: agente
Ernesto D’Argenio: Ciro

 

Trama e recensione

Siamo in Germania, in un albergo di lusso dove sta per riunirsi un G8 dei ministri
dell’economia pronto ad adottare una manovra segreta che avrà conseguenzemolto pesanti per alcuni paesi. Con gli uomini di governo, ci sono anche il direttore del Fondo Monetario Internazionale, Daniel Roché, e tre ospiti: una celebre scrittrice di libri per bambini, una rock star e un monaco italiano, Roberto Salus. Accade però un fatto tragico e inatteso e la riunione deve essere sospesa. In un clima di dubbio e di paura, i ministri e il monaco ingaggiano una sfida sempre più serrata intorno al segreto. I ministri sospettano infatti che Salus, attraverso la confessione di uno di loro, sia riuscito a sapere della terribile manovra che stanno per varare, e lo sollecitano in tutti i modi a dire quello che sa. Ma le cose non vanno così lisce: mentre il monaco, un uomo paradossale e spiazzante, per molti aspetti inafferrabile, si fa custode inamovibile del segreto della confessione, gli uomini di potere, assaliti da rimorsi e incertezze, iniziano a vacillare…

 

 

Note di regia

 

Nel film ho cercato una totale adesione al vero, coniugata al misterioso incedere del monaco, un uomo che non si sa da dove venga e dove vada. A partire dalla scelta del luogo in cui abbiamo girato, un albergo a Heilingendamm, in Germania, ho cercato un realismo che potesse dar conto dell’aspetto intimo e sfuggente del potere. Ho cercato un luogo dove esterno e interno si confondessero. Un luogo che, suo malgrado, fosse di suspense, dove potesse accadere qualcosa di moralmente rilevante. Il segreto e la sua custodia sono gli elementi cardine del potere. Un potere che si isola, che non comunica, è necessariamente metafisico, lo è suo malgrado. Di fatto, nel film si scontrano due idee del segreto, quella ineffabile e arbitraria del potere economico, e quella che, attraverso il segreto, difende il diritto a una umana difesa della propria libertà, di un proprio spazio in cui essere liberi da tutti: lo spazio della coscienza. In questo senso la confessione è un istituto della Chiesa molto prezioso, perché protegge la dignità della persona, la sua inviolabilità. Nonostante questo, il cristianesimo è una delle religioni che non fanno perno sul segreto. “Io ho parlato chiaramente al mondo, dice Gesù, non ho mai parlato di nascosto, ma sempre in pubblico, in mezzo alla gente”. Un grande insegnamento. [Roberto Andò]

 

 

 

La colonna sonora

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  • Le musiche originali sono di Nicola Piovani, compositore premio Oscar per le musiche del film La vita è bella.
  • La colonna sonora include il brano “Take a Walk on the Wild Side” di Lou Reed.

[quote layout=”big” cite=”Nicola Piovani]La musica de Le confessioni è stata registrata con un metodo fra i più tradizionali, cioè con l’orchestra che suona dal vivo mentre davanti agli occhi del direttore e del regista scorrono le immagini delle sequenze del film. Questo metodo, fino a qualche anno fa, era un passaggio quasi obbligatorio, non esistevano infatti tecnologie in grado di “manipolare” molto la musica dopo la registrazione, e i brani venivano montati necessariamente più o meno come uscivano dallo studio di incisione. Ma questo vecchio metodo è ancora, secondo me, uno dei più affidabili, quello che più permette alla musica – al compositore, al direttore d’orchestra, ai musicisti esecutori – di seguire passo passo la narrazione, il ritmo, il montaggio, e permette alle partiture di adeguarsi alla regia del film. È un metodo un po’ più costoso dei metodi moderni, dettati più che altro da ragioni di risparmio, ma è un metodo che ci ha permesso di raccontare questo film anche attraverso la musica, con un’elasticità modulare che solo l’orchestra dal vivo mi sa dare. Ringrazio perciò la produzione di aver investito senza troppa parsimonia in questa colonna sonora, e ringrazio in modo particolare l’editore Piero Colasanti che, prima di lasciarci, ha voluto generosamente contribuire alla realizzazione delle musiche de Le confessioni, e a cui dedico tutto questo mio lavoro.[/quote]