La campana di vetro – The Bell Jar, Kirsten Dunst dirige Dakota Fanning
La Campana di Vetro di Sylvia Plath sarà film.
Intorno a lei, sopra di lei, l’America spietata, borghese e maccartista degli anni Cinquanta. Un mondo alienato, una vera e propria campana di vetro che schiaccia la protagonista sotto il peso della sua protezione, togliendole a poco a poco l’aria. L’alternativa sarà abbandonarsi al fascino soave della morte o lasciarsi invadere la mente dalle onde azzurre dell’elettroshock. Pubblicato nel 1963, ovvero un mese prima del suicidio dell’autrice, La campana di vetro è l’unico romanzo di Sylvia Plath. Fortemente autobiografico, narra con stile limpido e teso e con una semplicità agghiacciante le insipienze, le crudeltà incoscienti, i tabù assurdi capaci di spezzare qualunque adolescenza presa nell’ingranaggio stritolante di una normalità che ignora la poesia.
Edito in Italia da Mondadori, il romanzo è già diventato film nel 1979. La Dunst ha fino ad oggi diretto un paio di cortometraggi, ovvero “Welcome“, con Winona Ryder e John Hawkes, che è stato proiettato al Sundance; e “Bastard“, con Brian Geraghty e Lukas Haas, proiettato al Tribeca e Cannes.
Fonte: Variety