Giffoni 2016, Luca Marinelli: “Sogno di fare Indiana Jones”
L’attore ‘simbolo’ del 2016 ospite del Giffoni Film Festival: conferenza live su Blogo.
Protagonista di due dei film cult del 2016, ovvero Lo chiamavano Jeeg Robot di Gabriele Mainetti e Non essere Cattivo di Claudio Caligari – protagonisti dei David di Donatello 2016 – Luca Marinelli arriva a Giffoni per incontrare i giurati.
Diplomatosi all’Accademia “Silvio D’Amico”, debutta in tv nel 2009 nella serie Butta la luna 2 di Vittorio Sindoni e al cinema nel 2010 con La solitudine dei numeri primi, nel 2012 è nella commedia di Paolo Virzì Tutti i santi giorni, per la quale ottiene la candidatura come migliore attore ai David di Donatello 2013.
E’ Andrea ne La grande bellezza (2013) di Paolo Sorrentino, è il 20enne Cesare in Non essere cattivo di Claudio Caligari, ma la consacrazione arriva con lo Zingaro de Lo chiamavano Jeeg Robot che gli vale il David di Donatello come migliore attore non protagonista.
Al cinema, lo rivedremo in Lasciati andare, di Francesco Amato (2016), con Toni Servillo che interpreta Elia, uno psicanalista ebreo di pura scuola freudiana, che mette soggezione ai suoi pazienti e vive da solo in un appartamento sullo stesso piano della sua ex moglie Giovanna (Carla Signoris), di cui è ancora innamorato. Costretto a dimagrire per evitare problemi di salute, Elia si imbatte in Claudia (Veronica Echegui, dalla serie tv Fortitude), una personal trainer che pensa al corpo e poco alla mente. Nel cast anche Giacomo Poretti, del trio Aldo Giovanni e Giacomo. Il film, scritto da Francesco Bruni, Davide Lantieri e Francesco Amato, è prodotto da Cattleya con Rai Cinema e sarà distribuito da 01 Distribution. Manca ancora una data d’uscita.
In dirittura d’arrivo anche Tutto per una ragazza, di Andrea Molaioli, già vincitore con l’opera prima La ragazza del lago di dieci David di Donatello, e poi firma de Il gioiellino, si è dedicato alla trasposizione dell’omonimo romanzo di Nick Hornby, ambientato però nella Roma di oggi. Il protagonista è Samuele, un ragazzo di sedici anni con una grande passione per lo skateboard. Vorrebbe andare all’università, viaggiare, magari vivere in California. Vorrebbe soprattutto essere il primo della sua famiglia a non inciampare nell’errore di diventare genitore a sedici anni, come è capitato a sua mamma e a sua nonna. Ma è difficile sfuggire al singolare destino della sua famiglia.
Per la tv è stato tra i protagonisti di Die Pfeiler der Macht, miniserie tedesca in due parti di Christian Schwochow trasmesso nel gennaio 2016 sulla ZDF e tratta dal romanzo di Ken Follett.
Attualmente in lavorazione Il Padre d’Italia, di Fabio Mollo, con Isabella Ragonese, prodotto da Bianca Film.
Sentiamo cosa ci dirà in conferenza.