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Muore Jacques Rivette, uno dei padri della Nouvelle Vague

Muore oggi, a 87 anni, Jacques Rivette, critico e cineasta nonché uno dei padri della Nouvelle Vague

pubblicato 29 Gennaio 2016 aggiornato 30 Luglio 2020 09:06

Quando si parla di Nouvelle Vague i nomi sono quelli: Jean-Luc Godard, François Truffaut, Claude Chabrol, Eric Rohmer e Jacques Rivette. Di queste ore è la notizia della morte di quest’ultimo, che aveva 87 anni. Anch’egli sbocciato cineasta partendo dalla critica, è stato il secondo, tra quelli sopracitati, ad aver girato il suo primo film, Paris nous appartient (Parigi ci appartiene, 1958): budget ridotto all’osso, ci mise due anni a portarlo a termine, prendendo in prestito l’equipaggiamento, raccattando pellicola e servendosi del tempo libero dei suoi attori.

Con Shakespeare condivideva la visione del mondo quale palcoscenico, entro il quale sono benvenuti il caso, l’improvvisazione; non per niente il teatro, come vero e proprio spazio fisico prima ancora che esistenziale e/o artistico, è presente non solo nel suo film d’esordio, ma anche in opere, per esempio, come L’Amour fou (1968), Celine et Julie vont en bateau (Céline e Julie vanno in barca, 1974), La Bande des quatre (Una recita a quattro, 1989), Secret défense (1998) e Va savoir (Chi lo sa?, 2001). Un regista che da critico, subentrato all’amico Rohmer in qualità di capo-redattore dei Cahiers, ne allargò gli interessi, dando particolare rilievo ai problemi culturali e sociali del tempo; un tipo di critica che, ai nostri occhi, sembra oggi contraddistinguere quel periodo più di ogni altro aspetto.

Film lunghissimi i suoi, non soltanto come Out 1 (1971), composto da otto episodi di circa un’ora e mezza l’uno: fino al suo ultimo film, 36 vues du Pic Saint-Loup (Questione di punti di vista, 2009), non troviamo infatti niente sotto le due ore. Non a caso in cinque occasioni, sotto la pressione dei distributori, Rivette si è trovato costretto a montare delle versioni rimaneggiate, che in alcuni casi ha considerato come dei film a sé stanti. Ed infatti, tra i cinque nomi che abbiamo menzionato in apertura, è lui ad aver girato meno film; “solo” venti (trenta se si contano cortometraggi e versioni accorciate). «I film di Rivette, come parecchi afferenti alla Nouvelle Vague, sembrano aver evitato qualsiasi processo d’invecchiamento, restando giocosi, freschi e sommessamente spettacolari come quando furono girati» (Saul Austerlitz, 2003).

FILMOGRAFIA – LUNGOMETRAGGI

Parigi ci appartiene (Paris nous appartient) (1958)
Susanna Simonin, la religiosa (La Religieuse) (1966)
L’Amour fou (1968)
Out 1 (1971)
Céline e Julie vanno in barca (Céline et Julie vont en bateau) (1974)
Duelle (1976)
Noroît (1976)
Merry-Go-Round (1978)
Le Pont du Nord (1981)
L’amore in pezzi (L’Amour par terre) (1984)
Hurlevent (1986)
Una recita a quattro (La Bande des quatre) (1988)
La bella scontrosa (La Belle Noiseuse) (1991)
Giovanna d’Arco – Parte I: Le battaglie (Jeanne la Pucelle – Les Batailles) (1994)
Giovanna d’Arco – Parte II: Le prigioni (Jeanne la Pucelle – Les Prisons) (1994)
Alto basso fragile (Haut bas fragile) (1995)
Secret défense (1997)
Chi lo sa? (Va savoir) (2001)
Storia di Marie e Julien (Histoire de Marie et Julien) (2003)
La duchessa di Langeais (Ne Touchez Pas la Hache) (2006)
Questione di punti di vista (36 vues du Pic Saint-Loup) (2009)