Bud Spencer è morto – il ricordo di Blogo
Il cinema italiano piange la morte di Bud Spencer.
Si è spento ‘serenamente’ all’età di 86 anni Carlo Pedersoli, conosciuto da tutti con il nome d’arte di Bud Spencer, leggenda di un cinema all’italiano dai colori sbiaditi eppure ancora oggi amatissimo. Ad annunciarne il decesso suo figlio, Giuseppe Pedersoli.
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“Papà è volato via serenamente alle 18.15. Non ha sofferto, aveva tutti noi accanto e la sua ultima parola è stata ‘grazie”.[/quote]
Nato a Napoli nel 1929, Spencer ha vissuto almeno due vite. La prima sportiva, in quanto premiato nuotatore azzurro all’inizio degli anni ’50, e la seconda cinematografica, con circa 100 film girati dagli anni ’60 al 2009, anno della sua ultima fatica (Tesoro, sono un killer). Nel 1970 l’esplosione in sala grazie allo spaghetti-western Lo chiamavano Trinità diretto da Enzo Barboni, per poi spaziare nei generi tra 4 mosche di velluto grigio di Dario Argento e Torino nera di Carlo Lizzani, ma è con Terence Hill, ovviamente, che la filmografia di Bud prende forza. Tante le pellicole girate in coppia dai due attori, che diventano di fatto principi del botteghino italico per oltre un decennio. Nel 1973 l’uscita in sala del primo capitolo della fortunata tetralogia di Piedone lo sbirro (cui seguiranno Piedone a Hong Kong del 1975, Piedone l’africano nel 1978 e Piedone d’Egitto del 1980), per poi ritrovare Enzo Barboni con I due superpiedi quasi piatti. Più volte diretto da Steno (Banana Joe l’ultima collaborazione) e da Sergio e Bruno Corbucci, Spencer vive degli anni ’80 da urlo quanto i ’70 grazie a titoli come il mitico Bomber, Nati con la camicia, Miami Supercops e Superfantagenio, mentre nel 1994, sfortunato, uscì Botte di Natale, ultimo dei sedici film girati al fianco di Hill, qui anche regista.
Negli ultimi 20 anni poche e limitate le apparizioni in sala, vedi Fuochi d’artificio di Leonardo Pieraccioni e Cantando dietro i paraventi di Ermanno Olmi, per uno Spencer che rifiuta la parte di Trimalcione in Satyricon di Federico Fellini, perché sarebbe dovuto comparire nudo, e si butta sulla tv con Detective Extralarge. Divo del ‘western comico’, cartoon vivente su cui far ‘rimbalzare’ i cattivi di turno, primo dei supereroi anche se privo di superpoteri e autentico re delle scazzottate fantasiose e rumorose in cui nessuno alla fine della fiera muore veramente, il gigante Bud, 193 cm per 125 kg, ha scritto ricche, esilaranti e per molti indimenticabili pagine del cinema italiano, tanto da finire al primo posto tra gli attori italiani più famosi al mondo secondo la rivista Time. Dietro di lui, neanche a farlo apposta, proprio il compagno di una vita Terence Hill, Don Matteo televisivo quest’oggi sicuramente in lacrime. Perché una grossa parte di lui, nelle ultime ore, c’ha lasciato per sempre.