Julieta: le recensioni Straniere e Italiane
Le critiche al film di Pedro Almodovar
E’ nei nostri cinema dal 26 maggio il film Julieta diretto da Pedro Almodóvar e interpretato da Adriana Ugarte, Inma Cuesta, Emma Suárez, Darío Grandinetti, Rossy De Palma, Susi Sánchez, Daniel Grao, Michelle Jenner, Nathalie Poza, Pilar Castro, Joaquín Notario, Blanca Paré. Dopo la nostra recensione dal Festival di Cannes 2016, ecco i commenti dei critici Stranieri e Italiani. Su RottenTomatoes, mentre scrivo, il film ha ricevuto il 66% dei voti positivi. Vediamo nel dettaglio.
Sophie Monaci Kaufman – Sight and Sound: un film sorprendentemente piatto dal più vivace autore della Spagna.
Dave Calhoun – Time Out: Un cupo, affascinante studio di dolore e di senso di colpa. Voto: 4/5
Luis Caviaro – Blog de cine: Il modo in cui Almodovar mette in scena il tutto è troppo statico e minimalista, questo non aiuta il film o gli attori.
Talia Soghomonian – Collider: Elegante e senza soluzione di continuità. Voto: 3.5 / 5
Leonardo Garcia Tsao – La Jornada: Non c’è vitalità nella storia o nelle immagini. Tutto è spiegato attraverso il dialogo e il risultato finale è, nella migliore delle ipotesi, in discesa.
Oscar Uriel – Cinema Movil: Probabilmente il film più convenzionale di Almodóvar, ma una cosa è certa, lui sa come raffigurare le figure femminili nel cinema.
Jo-Anne Titmarsh – HeyUGuys: un film maturo e riservato. Voto: 3/5
Diego Lerer – Otroscines.com: Non uno dei migliori film nella filmografia di Almodóvar, ma è un tentativo di benvenuto nel tornare alle emozioni mostrate nei suoi primi film.
Peter Bradshaw – Guardian: non è così riccamente convincente come altri film di Almodovar, ma è un lavoro fluido e coinvolgente. Voto: 3/5
Lucía Ros Serra – Blog de cine: Coloro che osano, troveranno in Julieta il meglio di Almodovar.
Carlos Boyero – El Pais (Spagna): Non ci sono personaggi credibili.
Sergio Benítez – Blog de cine: Un film che non funziona.
Gerard Casau – Sensacine: Un film che non è mai convenzionale o prevedibile. Voto: 4/5
Alessandra Levantesi Kezich – La Stampa: (…) del film intriga e avvince la succosa tessitura formale, i primissimi piani che esaltano la valenza simbolica degli oggetti, le atmosfere avvolgenti, gli accostamenti azzardati dei colori; e una pervasiva tensione che va a sciogliersi in un finale, per una volta, saggio e quasi sereno.
Maurizio Acerbi – il Giornale: Un film su perdita, colpa, espiazione e attesa, nel quale Almodovar, con freno a mano tirato, ripropone tutti gli stilemi e le ossessioni del suo cinema, ma senza incantare.