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The Legend of Tarzan, presentati 20 minuti in anteprima a Roma

Poco meno di 10 scene in anteprima di The Legend of Tarzan. Scopri il resoconto insieme a noi.

pubblicato 27 Maggio 2016 aggiornato 28 Agosto 2020 10:56

Pomeriggio da anteprima alla Casa del Cinema di Roma, nella giornata di ieri, grazie a poco meno di 10 scene di The Legend of Tarzan mostrate agli addetti ai lavori. Diretto da David Yates, regista degli ultimi quattro film della saga di “Harry Potter” e dell’imminente spin-off/prequel, il film Warner segnerà il ritorno sul grande schermo del celebre personaggio nato dalla penna di Edgar Rice Burroughs, qui interpretato da Alexander Skarsgård, star di True Blood. Al fianco del muscoloso divo svedese il candidato all’Oscar®, Samuel L. Jackson, la bella Margot Robbie, negli abiti di Jane, il candidato all’Oscar® Djimon Hounsou, il candidato all’Oscar® John Hurt e il due volte premio Oscar® Christoph Waltz.

Nei cinema d’Italia a partire dal 14 luglio, tanto in 2D quanto in 3D, The Legend of Tarzan è ambientato molti anni dopo il ritorno di Tarzan alla civiltà. Lasciata la giungla africana, Tarzan è tornato ad una vita imborghesita come John Clayton III, Lord Greystoke, con al suo fianco l’amata moglie Jane. Invitato a tornare in Congo per servire da emissario commerciale del Parlamento, ignora di essere una pedina in una convergenza mortale di avidità e vendetta ordita dal capitano belga Leon Rom. Ma coloro che sono dietro il complotto omicida non hanno idea di cosa stanno per scatenare.

Trama più o meno resa in immagini da questa coinvolgente preview capitolina, partita con una primissima scena che ci mostra un Tarzan infante. Nella cupa e piovosa giungla il padre del piccolo viene ucciso dai selvaggi gorilla, mentre uno di questi, contravvenendo ai diktat del capo, sale sulla capanna sull’albero proprio per prendere con se’ l’orfanello. Iniziando ad accudirlo come se fosse suo figlio. Notevole, va detto, l’impatto visivo dei gorilla, giganteschi e particolarmente inquietanti, tanto da mostrarci poco dopo uno scontro tra due animali, con il piccolo Tarzan ‘conteso’. Altra scena e spaventoso salto temporale, perché ci ritroviamo dinanzi alla bella Jane che riconoscendo i richiami sessuali degli animali della giungla attira a se’ il muscoloso Tarzan, che l’afferra e la bacia da dietro. Clip di pura intimità dalla durata di poche decine di secondi. La stessa Jane, in una scena successiva, si ritrova ostaggio del perfido Leon Rom, che di fatto istiga Tarzan all’attacco, in modo da poterlo intrappolare e far suo. La Robbie, tutt’altro che donzella in pericolo, viene rappresentata come combattiva donna moderna, mai spaventata da quanto potrebbe capitare tanto a lei quanto all’amato.

Il biondo Tarzan, nel frattempo, corre a più non posso nella giungla in una scena che vede coinvolto Samuel L. Jackson, senza fiato nel dover rimanere sulle tracce del fulmineo gigante. Una parte da ‘spalla comica’, potremmo definire quella affidata a Jackson, per una volta lontano dai ruoli di ‘bastardo’ a cui ultimamente c’aveva abituato. Cacciatore sì, ma con ironia. Giungla africana, ovviamente, che la fa da padrona, con Yates interessato a rappresentarla in tutta la sua magnificenza, seminando in lungo e in largo inseguimenti, esplosioni e scontri fisici anche animaleschi. In uno di questi vediamo Tarzan affrontare un enorme gorilla, nonché suo fratello, perché a suo dire colpevole di tradimento avendo abbandonato la giungla per tornare tra i ‘civili’. Botte da orbi tra i due, con un’interazione live-action/CG in questo caso assolutamente accettabile. Scena kolossal finale, infine, con Tarzan che pur di salvare la bella Jane scatena la furia degli animali della giungla, in corsa e in picchiata verso la città costiera che vede la formosa bionda ancora tra le grinfie di Leon. Come nell’indimenticata scena del Re Leone con la morte di Mufasa, è una mandria di bufali a creare il panico, distruggendo praticamente tutto quel che trovano davanti a loro. Case comprese.

20 minuti da puro blockbuster, potremmo definirli, in cui Yates ha imbastito una trama apparentemente pregna di epicità e spettacolo, senza però trovare sempre la quadra con l'(ab)uso della CG. In alcune scene la sensazione di ‘finzione’ la fa da padrona, perdendo agganci con quella verosomiglianza che ne Il Libro della Giungla, per fare un titolo a caso, aveva sfiorato vette al limite della perfezione. Mancando però ancora 50 giorni dall’uscita in sala è facile immaginare una versione probabilmente incompleta, per un film che ambisce a lanciare un vero e proprio franchise legato al personaggio di Burroughs. Se così sarà lo vedremo tra circa 2 mesi.

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