Captain America: Civil War – recensione in anteprima
Non solo Captain America ma anche Iron Man, Vedova Nera, Soldato d’Inverno, Falcon, War Machine, Occhio di Falco, Scarlet, Ant-Man, Pantera Nera e Spider-Man. E’ tutti contro tutti in Civil War.
Scuola di cinecomic. Come pensarli, pianificarli, scriverli, dirigerli, impostarli e realizzarli. Da poco meno di 10 anni a questa parte, ovvero dall’uscita in sala di Iron Man ad oggi, la Marvel ha letteralmente fatto esplodere un genere che ha lentamente fagocitato Hollywood, inglobando nomi di grido e ampliando sempre più un Universo che sembrerebbe quasi non conoscere confini. Perché nulla è casuale, nel mondo di celluloide Marvel, e tutto o quasi trova senso una volta al buio della sala.
Due anni dopo il sorprendente Captain America: The Winter Soldier, che era riuscito a far dimenticare il deludente primo capitolo dedicato a Steve Rogers e a sbancare i botteghini, Anthony Russo e Joe Russo sono tornati a metter le mani sul personaggio dei fumetti creato da Joe Simon e Jack Kirby nel 1941, dando vita ancora una volta ad un trascinante action a tinte spy, in grado di spaziare tra dieci supereroi senza mai limitarne neanche uno, seminando così con capacità ed astuzia per il proprio futuro.
Archiviata la fase due con il poco esaltante Avengers: Age of Ultron, la fase tre ha subito preso quota grazie ad una sorta di Avengers 3 mascherato, in attesa di quegli Avengers: Infinity War – Part I e Part II che sempre i Russo porteranno in sala, in quanto trainato da Iron Man, Vedova Nera, Soldato d’Inverno, Falcon, War Machine, Occhio di Falco, Scarlet, Ant-Man e due new entry di peso come Pantera Nera, che avrà un film tutto suo nel 2018, e soprattutto Spider-Man, per la prima volta divorato dal mondo Disney/Marvel dopo 5 capitoli esclusivamente made in Sony. Tanta carne al fuoco, forse persino troppa per poter risultare digeribile e poco pesante, se non fosse che i Russo, a differenza di Zack Snyder con la concorrenza Dc Comics, siano riusciti a cucinare e a rendere più che appetitosi i ricchissimi ingredienti a disposizione. D’altronde le similitudini tra Civil War e Batman v Superman sono evidenti, e tutte clamorosamente a favore del primo. Così come avvenuto a Gotham City con Clark ‘Dio’ Kent, anche in questo caso è un incidente internazionale che coinvolge gli Avengers a smuovere le acque, con annessi morti innocenti, alimentando voglia di vendetta e rancori tra gli stessi ‘salvatori’ del Pianeta Terra.
Vigilanti o eroi. Da che parte stare, quando poi ti ritrovi dinanzi ad un altro bivio classico che si staglia loro davanti: liberalismo o totalitarismo. Giocando sapientemente con l’arco temporale a disposizione, i Russo spaziano tra il 1991 e il 2016, alimentando per oltre due ore quesiti a cui solo nel finale lo spettatore potrà finalmente dare risposta, al termine di una costruzione narrativa inizialmente poco snella, per non dire appesantita da un racconto insufficientemente dinamico ed esageratamente verboso. Qui, probabilmente, i due registi avrebbero dovuto snellire, asciugando i 150 minuti di una pellicola che improvvisamente, con la divisione interna agli Avengers e gli innesti delle due new entry, decolla inesorabilmente.
Merito anche del temuto e atteso ingresso di Tom Hollande, giovanissimo Peter Parker che i Russo hanno stupendamente plasmato. E’ lui, così entusiasta e ingenuo, a vincere la sfida tra tutti i protagonisti, regalando agli amanti dei cinefumetti un epico duetto con Tony Stark all’interno della sua cameretta, per poi volare alto tra cinecitazioni (Guerre Stellari e The Manchurian Candidate) ed esilaranti battute. La parte ‘comica’ tipicamente marveliana, infatti, è abbondantemente presente anche in questo caso, per una gestione dei toni che ancora una volta coglie pienamente nel segno, zizagando con sagacia tra risate e tranelli, indizi e misteri, intelligentemente seminati dai Russo. Più rabbiosa, invece, la presenza di Chadwick Boseman, Pantera Nera alimentata dall’odio nei confronti di chi ha ucciso suo padre, rimanendo così fino alla fine in bilico tra regolamento dei conti e perdono. Assenze, quelle di Re T’Challa, Quicksilver, Pepper Potts e Agent Carter, che andranno a scuotere gli animi tutt’altro che impenetrabili dei nostri supereroi.
In ambito ‘action’ Anthony e Joe spingono sul piede dell’acceleratore nello scontro tra fazioni all’interno di una pista d’atterraggio. Non propriamente una ‘guerra civile’, va detto, ma un tutti contro tutti dalla durata infinita semplicemente esaltante, tra trovate visive ed effetti speciali di prima qualità, con gli stessi componenti di un’unica famiglia quasi costretti a ‘schierarsi’, sfidandosi a viso aperto tra cazzotti, scudi volanti, bombe, ragnatele, frecce e quant’altro. Una trionfale battaglia abbondantemente giustificata durante l’ora precedente, anche se nulla è come sembra e il colpo di scena è sempre dietro l’angolo, tanto da concedersi un ultimo scontro all’ultimo sangue tra i due capisquadra: Iron Man da una parte, Captain America dall’altra. Nemici/Amici. Ma nessuna ‘madre’ verrà loro incontro in segno di rappacificazione, per una sceneggiatura che, come in Batman v Superman, nasce proprio dall’evidente pericolosità di questi incontrollabili supereroi, salvatori o pericolo per l’umanità? Un ruolo, quello genitoriale, anche in questo caso generatore di emozioni.
Se nel cupo, fracassone e tendenzialmente stupido titolo di Snyder la bussola si era però subito perduta, in Civil War tutto o quasi ha senso, perché mai simile ai suoi predecessori e tendenzialmente gioioso da assaporare e vedere, mentre manda apparentemente in frantumi (o solidifica ancor di più) amicizie che sembravano indistruttibili, svelando verità passate fino ad oggi taciute e alimentando al tempo stesso misteri futuri. Un blockbuster maledettamente godibile e quasi ineccepibile, se non fosse per quella prima parte esageratamente prolissa, che ribadisce ancora una volta l’assoluto dominio Marvel sull’ormai enorme universo dei cinecomics hollywoodiani.
[rating title=”Voto di Federico” value=”7.5″ layout=”left”]
Captain America: Civil War (Usa, cinecomic, 2016) di Anthony Russo, Joe Russo; con Chris Evans, Robert Downey Jr., Scarlett Johansson, Sebastian Stan, Jeremy Renner, Don Cheadle, Anthony Mackie, Paul Bettany, Elizabeth Olsen, Daniel Brühl, Chadwick Boseman, Emily VanCamp, Frank Grillo, Martin Freeman, Mark Ruffalo, Paul Rudd – uscita mercoledì 4 maggio 2016.