Oscar 2016: Spike Lee fa un passo indietro sul boicottaggio
Spike Lee spiega che non c’è stato nessun invito al boicottaggio degli Oscar 2016.
Spike Lee vuol chiarire una cosa: non ha mai detto che avrebbe boicottato gli Oscar. In realtà il regista ha voluto spiegare la vera ragione per cui non sarà presente alla cerimonia degli Oscar 2016 il prossimo mese, il motivo è che lui sarà al Madison Square Garden a guardare i “Knicks”.
Lunedì scorso Spike Lee ha riportato sul suo account Instagram che lui e sua moglie non avrebbero partecipato agli Oscar e nello stesso messaggio criticava l’Academy per il fatto che tutti i candidati al miglior attore fossero bianchi. Ma il regista di “Fa’ la cosa giusta” ritiene di dover far chiarezza poichè ci sarebbe stato un fraintendimento.
Spike Lee parlando a Good Morning America ha detto che per la Notte degli Oscar ha semplicemente altri piani e che non sta incoraggiando nessuno a “boicottare” la cerimonia.
Ecco come stanno le cose. Non ho mai usato la parola boicottaggio. Tutto quello che ho detto è stato che io e la mia bella moglie Tanya non ci saremo. Questo è tutto e ho dato le ragioni. Non ho mai usato la parola boicottaggio. Non era quella la mia intenzione. Io e mia moglie non ci saremo. Tutti gli altri possono fare quello che vogliono.
I commenti di Spike Lee sono arrivati dopo le nomination agli Academy Award in cui la categoria attori per il secondo anno consecutivo includeva candidati esclusivamente bianchi. Insieme alle osservazioni di Lee c’è stata anche l’attrice Jada Pinkett Smith che ha detto che non sarà presente alla cerimonia, ma non vi è stata alcuna pressione su Chris Rock per abbandonare la conduzione della cerimonia.
Durante l’intervista a Spike Lee è stato anche chiesto se Chris Rock dovrebbe lasciare e Lee ha risposto.
Chris Rock è un uomo adulto. Lui può fare quello che vuole e io lo appoggio in entrambi i casi.
A complicare ancor di più le cose c’è L’oscar onorario alla carriera assegnato a Spike Lee a novembre. A questo evento Lee ha sentito Cheryl Boone Isaacs, il presidente dell’Academy, dichiarare che ci sarebbero stati cambiamenti e una riforma della composizione dell’Academy, che non solo è per il 94% caucasica, ma anche per 77% di sesso maschile.
Non solo Spike Lee insiste sul fatto che non possiamo aspettarci che questo cambiamento avvenga dalla notte al giorno, ma crede anche che attaccare l’Academy non servirebbe a molto in uno status consolidato come quello di Hollywood.
Spike Lee ha proposto qualcosa di simile alla regola Rooney applicata dalla NFL che impone che almeno un candidato di una minoranza debba essere considerato per una posizione di capo-allenatore e dirigente. Cheryl Boone Isaacs ha risposto alle critiche con un comunicato ufficiale in cui sembra voler dare il via ad un cambiamento all’insegna della diversità e soprattutto riportare un equilibrio necessario.
La cerimonia degli Oscar si terrà il prossimo 28 febbraio.
Fonte: Hollywood Reporter