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TGLFF 2016, il programma del 31 Torino Gay & Lesbian Film Festival – apre Stonewall

Presentato il programma del 31 Torino Gay & Lesbian Film Festival.

pubblicato 20 Aprile 2016 aggiornato 28 Agosto 2020 12:20

E’ ormai tutto pronto per la 31a edizione del TGLFF – Torino Gay & Lesbian Film Festival, che si svolgerà dal 4 al 9 maggio presso la Multisala Cinema Massimo del Museo Nazionale del Cinema. ‘Infiniti sensi, precise direzioni’ il claim scelto dagli organizzatori, con un’immagine guida che rappresenta l’identità proteiforme, vulcanica, sensibile, di un Festival attento ad accogliere creatività e storie differenti, a proporre vite sottotraccia e provocazioni, a stimolare dibattiti e riflessioni. Sempre lungo una linea di coerenza etica e sociale, che ha contribuito e contribuisce a definire i valori della nostra contemporaneità.

Ad inaugurare il Festival Stonewall di Roland Emmerich, pellicola che racconta la storia di Danny Winters, ragazzo cacciato di casa perché gay che si trasferisce a New York nel 1969 ed entra in contatto con la nascente scena LGBT del Greenwich Village. Protagonisti Jeremy Irvine, Jonathan Rhys Meyers e Vladimir Alexis. Per il resto 84 i titoli in programma quest’anno, con 9 anteprime mondiali, 2 anteprime europee e 54 anteprime italiane. 29 le nazioni rappresentate con 3 sezioni competitive e 3 premi principali. Ad assegnare l’ambito Premio “Ottavio Mai” per il Miglior lungometraggio Premio Queer il direttore della sezione Panorama della Berlinale e creatore del Teddy Award, Wieland Speck, la cantante Paola Turci e l’attore Alessandro Borghi, esploso quest’anno con Suburra e Non essere Cattivo di Caligari, tanto da mettere in cascina due candidature ai David di Donatello.

Omaggi dovuti a Gianni Rondolino, con la proiezione di Un chant d’amour di Jean Genet (Francia, 1950), opera da cui rimase impressionato dopo averla vista al 7° TGLFF; a David Bowie, del quale sarà ripercorsa la vita artistica con una selezione dei suoi videoclip più significativi curata in collaborazione con il festival Seeyousound; e soprattutto ad Ettore Scola, con Una giornata particolare (Italia, 1977) nella versione restaurata dalla CSC-Cineteca Nazionale presso il laboratorio L’Immagine Ritrovata di Bologna (con la supervisione di Luciano Tovoli). Alla proiezione, che sarà preceduta da un videomessaggio di Maurizio Costanzo, sarà presente la figlia Silvia Scola.

Fiore all’occhiello della programmazione Chemsex (Uk, 2015) di William Fairman e Max Gogarty. Il film racconta sedici storie legate a una pratica divenuta emergenza nella comunità gay londinese e non solo: il chemsex, una combinazione di sesso e droghe sintetiche, usate per far cadere le inibizioni in un contesto sessuale estremo. Saranno presenti il regista William Fairman e il medico David Stuart, fra i protagonisti del documentario. Gli “infiniti sensi” di quest’anno si esprimeranno anche con una nutrita partecipazione di film italiani, a testimonianza della grande attività dei registi nostrani. Fa il suo ritorno al TGLFF il cagliaritano Giovanni Coda che, dopo aver partecipato, nel 2013, con Il rosa nudo (che ha ricevuto diversi riconoscimenti), porterà a Torino il suo nuovo lavoro Bullied to Death (Italia/Usa, 2016). Uno spazio del festival, poi, sarà dedicato interamente al Centro Sperimentale di Cinematografia con quattro titoli. Si tratta dei cortometraggi La tana di Lorenzo Caproni, Colla di Renato Muro e Merletti e borotalco di Riccardo Di Mario, Lilia Miceli, Anna Peronetto e Sara Tarquini, quest’ultimo prodotto dal Dipartimento animazione del CSC Piemonte. In programma anche il documentario Al di là dello specchio di Cecilia Grasso, che narra la storia delle Eyes Wilde Drag, gruppo di performer e attiviste che, dal 2007, realizza spettacoli e laboratori per diffondere l’arte legata al mondo delle drag king. Premiato come miglior documentario ai recenti Teddy Awards della Berlinale e presentato al Sundance 2016, Kiki di Sara Jordenö (Svezia/Usa, 2016) farà invece parte della selezione fuori concorso del 31° TGLFF. Per sancire, una volta di più, il legame tra i Teddy Awards e il TGLFF, quest’anno sarà proiettato Welcome All Sexes: 30 Jahre Teddy Awards di Rosa von Praunheim, omaggio del regista alla manifestazione berlinese.

Le tematiche dei film, in concorso e fuori concorso, spazieranno dalla religione ai rapporti affettivi e sessuali, dal bullismo ai rapporti familiari che saranno ad esempio protagonisti del film Né Giulietta, né Romeo (Italia, 2015) di Veronica Pivetti che sarà presente al festival e protagonista di un dibattito organizzato con l’Ordine degli psicologi del Piemonte e il Coordinamento Torino Pride sabato 7 maggio alle 10.30.
Alla religione, analizzata in una più ampia accezione di rapporto dei vari credo con la vita di tutti i giorni e con alcuni fenomeni sociali, sarà dedicata la sezione Liberaci dal male, composta da sei film e alcuni eventi speciali. Questa la programmazione completa.

[accordion content=”TGLFF 2016 ” title=”Concorso lungometraggi”]
I FILM IN CONCORSO
La belle saison (Summertime) di Catherine Corsini (Francia/Belgio, 2015, 105’)
Holding the Man di Neil Armfield (Australia, 2015, 95’)
Kater (Tomcat) di Klaus Händl (Austria, 2016, 114’)
Stuff di Suzanne Guacci (USA, 2015, 98’)
Théo et Hugo dans le même bateau di Olivier Ducastel e Jacques Martineau (Francia, 2016, 97’) Those People di Joey Kuhn (USA, 2015, 89’)
Tung lau hap woo (Utopians) di Scud (Hong Kong, 2015, 86’)
Viva di Paddy Breathnach (Irlanda/Cuba, 2015, 100’)
Wo wills du hin, Habibi? (Where Are You Going, Habibi?) di Tor Iben (Germania, 2015, 79’)

Premio Queer
Barash di Michal Vinik (Israele, 2015, 85’)
Califórnia di Marina Person (Brasile, 2015, 90’)
Cha và con và (Big Father, Small Father and Other Stories) di Phan Dang Di (Vietnam/Francia/Germania, 2014, 100’)
Closet Monster di Stephen Dunn (Canada, 2015, 90’)
Los héroes del mal (The Heroes of Evil) di Zoe Berriatúa (Spagna, 2015, 95’)
O Ninho (The Nest) di Filipe Matzembacher e Marcio Reolon (Brasile, 2016)
4×26’ Pojkarna (Girls Lost) di Alexandra-Therese Keining (Svezia, 2015, 106’)

Concorso cortometraggi
Aire (Air) di Kami Garcia (Messico, 2015, 18’)
Balcony di Toby Fell-Holden (Regno Unito, 2015, 17’)
Betty di Kristiina Kello (Regno Unito, 2015, 9’)
Chanson d’amour di Renata Prado (Brasile, 2015, 12’)
Coming Home di Steven Liang (USA/Taiwan, 2015, 14’)
Crossroads di Katie Smith (Regno Unito, 2015, 20’)
Cuarto de Hotel di Alejandro Zuno (Messico, 2015, 10’)
Double Negative di Brian Dilg (USA, 2015, 16’)
En la azotea (On the Roof) di Damià Serra (Spagna, 2015, 11’)
The Future Perfect di Nick Citton (Canada, 2014, 13’)
Lost and Found di Lior Haen e Nizan Lotem (Israele, 2015, 8’)
Lost Years di Alejandro Beltrán (Regno Unito/Spagna, 2015, 21’)
Mørke Rum (Perpetual) di Peter Lavrsen (Danimarca, 2015, 27’)
Mr. Sugar Daddy di Dawid Ullgren (Svezia, 2016, 14’)
Nasser di Melissa Martens (Olanda, 2015, 19’)
Sk-Sonderkommando di Nicola Ragone (Italia, 2015, 19’)
Trigger di Chris Folkens (USA, 2016, 11’)
Victor XX di Ian Garrido López (Spagna, 2015, 21’)
Wayne di Mario Galarreta (USA, 2015, 10’)
Xavier di Ricky Mastro (Brasile, 2016, 13’)

KM 0: gli italiani
Bullied to Death di Giovanni Coda (Italia/USA, 2016, 72’)
La donna pipistrello di Francesco Belais e Matteo Tortora (Italia, 2016, 39’)
Lina Mangiacapre. Artista del femminismo di Nadia Pizzuti (Italia, 2016, 43’)
Misteriosofica fine di una discesa agli inferi di Giuseppe Bucci (Italia, 2016, 13’)
Principe Maurice #Tribute di Daniele Sartori (Italia, 2016, 50’)
The Second Closet di Sara Luraschi e Stefania Minghini Azzarello (Italia, 2015, 15’)
La Tarantina di Fortunato Calvino (Italia, 2015, 60’)
Tiger Susy di Tommaso Rossi, Riccardo Pittaluga e Albert Tola (Italia, 2015, 15’)
Tutta intorno a me (Keep You Around) di Maria Guidone (Italia, 2016, 11’)
Umana Voce di Alessandro Sena (Italia, 2016, 9’)

Gli italiani: Centro Sperimentale di Cinematografia
Al di là dello specchio (On the Other Side of the Mirror) di Cecilia Grasso (Italia, 2015, 54’)
Colla di Renato Muro (Italia, 2015, 30’)
La Tana (The Den) di Lorenzo Caproni (Italia, 2015, 16’)
Merletti e borotalco (Lace and Powder) di Riccardo di Mario, Lilia Miceli, Anna Peronetto e Sara Tarquini (Italia, 2016, 8’)

Liberaci dal male
Al mujtamaa (The Society) di Osama Rasheed (Iraq/Germania, 2015, 14’)
Fair Haven di Kerstin Karlhuber (USA, 2016, 90’)
Henry Gamble’s Birthday Party di Stephen Cone (USA, 2015, 87’)
Oriented di Jake Witzenfeld (Israele/Regno Unito, 2015, 80’)
Verfehlung (The Culpable) di Gerd Schneider (Germania, 2015, 96’)
Der Verurteilte (The Culprit) di Michael Rittmannsberger (Germania, 2015, 3’)

Tunisia: quale primavera?
Boulitik di Walid Tayaa (Tunisia, 2012, 25’)
Face à la mer di Sabry Bouzid (Tunisia, 2014, 20’)

Passaggi in India
Angry Indian Goddesses di Pan Nalin (India/Germania, 2015, 104’)
Ka Bodyscapes di Jayan Cherian (India/USA, 2016, 99’)

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