Ghost in the Shell: Max Landis spiega la scelta di Scarlett Johansson
Il film è stato accusato di “Whitewashing”
E dopo la pubblicazione della foto di Scarlett Johansson protagonista del film Ghost in the Shell, è arrivata, puntuale, la polemica. Parliamo di “whitewashing”: ossia assegnare ad attori bianchi ruoli di personaggi di altre etnie.
Gira anche voce che sono state sperimentate delle tecniche con cui Scarlett Johansson e gli altri attori bianchi saranno ritoccati in post produzione per farli “diventare più orientali”. La Paramount ha ammesso dei test di questo tipo, ma ha anche dichiarato che non verranno utilizzati.
La fisionomia di Scarlett rimarrà “naturale” e a difendere la scelta dell’attrice è arrivato il regista e sceneggiatore Max Landis:
“Un film ambizioso come “Ghost in the Shell” ha bisogno di un’attrice di serie A e non ci sono donne asiatiche con il successo che ha Scarlett Johansson. Non ci sono celebrità asiatiche in questo momento a livello internazionale. Negli anni ’90 Jackie Chan e Jet Li erano famosi. Non abbiamo nemmeno nemmeno Lucy Liu. (…) Non sapete come funziona l’industria del cinema. Ve la prendete con le persone sbagliate”.
Insomma, ovviamente Scarlett non ne ha colpa e il peso del film (successo o flop) è (e sarà) sulle sue spalle. Ghost in the shell è diretto da Rupert Sanders; scritto da Jonathan Herman e Jamie Moss, e basato sul manga di Masamune Shirow. Nel cast Scarlett Johansson, Pilou Asbæk, Michael Pitt, Takeshi Kitano, Juliette Binoche, Kaori Momoi e Chin Han.
Fonte: IndieWire