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Il Libro della Giungla: Recensione in Anteprima

Mezzo secolo dopo il lungometraggio animato torna al cinema Il Libro della Giungla made in Disney. Ma sotto forma di sorprendente live-action.

pubblicato 11 Aprile 2016 aggiornato 28 Agosto 2020 12:41

19esimo classico Disney, Il Libro della Giungla fu l’ultimo lungometraggio animato ad essere stato prodotto da Walt Disney, che morì durante la sua lavorazione. Poco meno di 50 anni dopo l’uscita in sala del film diretto da Wolfgang Reitherman, la casa di Topolino ha deciso di riportare in vita il selvatico bimbo ideato da Rudyard Kipling con l’immancabile live-action, affidato a Jon Favreau, padre dell’Iron Man cinematografico.

Un progetto tanto rischioso quanto stupefacente, grazie ad’animazione fotorealistica degli animali che potremmo definire quasi senza precedenti. L’interazione tra il piccolo Mowgli, interpretato dall’esordiente Neel Sethi, la giungla ricostruita in buona parte in digitale e le bestie parlanti che il bimbo incontrerà sul proprio cammino lascia senza fiato, grazie anche ad un convincente ed immersivo 3D, finalmente inglobato all’interno di un’opera che sfrutta con sapienza le potenzialità della profondità di campo.

Favreau, che veniva dal flop di Cowboys & Aliens e dall’indifferenza generale che aveva accompagnato Chef, ha in questo caso dato vita ad un action per famiglie di fatto ineccepibile, spaziando tra momenti più cupi ed altri più allegri, tra canzoni in omaggio al titolo originale ed infuocati scontri animali, regalando inoltre scenografie mozzafiato. Poco da dire sulla trama, nata originariamente dalla fantasia dello scrittore inglese Rudyard Kipling, che ruota interamente attorno a Mowgli, giovane cucciolo di uomo cresciuto da una famiglia di lupi e costretto a lasciare la giungla quando la temibile tigre Shere Khan, segnata dalle cicatrici dell’uomo, promette di eliminarlo per evitare che diventi una minaccia. In fuga dalla sua unica casa per ‘salvare’ il branco dalla furia vendicativa di Shere Khan, Mowgli s’imbarca in un viaggio alla scoperta del proprio reale io, guidato dalla pantera Bagheera e dallo spensierato orso Baloo.

Nulla di nuovo sotto il sole, è evidente, ma mai si era visto al cinema un Libro della Giungla tanto credibile nella sua ricostruzione in live-action, con Favreau che ha rimarcato il fascino degli scritti originali e al tempo stesso omaggiato il lungometraggio animato, tra spensieratezza, momenti giocosi e 3 scene in particolare che i più attenti ricollegheranno per filo e per segno al cartoon degli anni ’60: Mowgli che attraversa il fiume sulla pancia di Baloo, gli occhi ipnotici del pitone Kaa e la maestosa parata degli elefanti. Tutto questo seminando due brani nel 1967 subito diventati iconici, ovvero Lo stretto indispensabile e Voglio essere come te, in questo caso nella versione italiana cantata da un fantastico Giancarlo Magalli, impeccabile e gigantesco King Louie. A completare il cast di doppiatori italiani l’ormai onnipresente Toni Servillo nei peli di Bagheera, Violante Placido in quelli dell’amorevole lupa Rashka, Neri Marcorè nelle zampe di Baloo e Giovanna Mezzogiorno nella pelle dello spaventoso pitone ipnotizzatore Kaa.

Un viaggio dell’eroe avvincente e divertente ma anche ‘dark’, con quella giungla che spesso e volentieri si distende in verticale, con alberi scuri ed infiniti che tra liane e rampicanti nascondono gli animali più imprevedibili. Tra i tanti le scimmie, che il regista sfrutta per dar vita ad una travolgente sequenza in cui il selvatico bimbo si troverà al cospetto del megalomane nonché conradiano Re Louie (occhio alla citazione nei confronti di Marlon Brando-Walter E. Kurtz), alla disperata ricerca del segreto del letale “fiore rosso” degli uomini (il fuoco), e quella subdola serpe di Kaa, fondamentale nel rivelare il passato del protagonista. Mogwli, reso orfano da una tigre, salvato da una pantera, cresciuto dai lupi e aiutato da un adorabile orso, si ritroverà perché obbligato a diventar uomo con largo, larghissimo anticipo, salvando la giungla tutta grazie proprio al suo intelletto e alle sue ‘umane’ abilità.

Ingredienti ben soppesati e mai trascinati, con 100 minuti che volano via come gazzelle in corsa per la savana senza mai dar segno di cedimento o di fatica (imperdibili i deliziosi titoli di coda), per quello che si può serenamente definire un piacere per l’animo e soprattutto per gli occhi, raramente usciti tanto appagati da una CG così ‘reale’.

[rating title=”Voto di Federico” value=”7.5″ layout=”left”]

Il Libro della Giungla (Usa, fantasy, live-action, 2016) di Jon Favreau; con Idris Elba, Scarlett Johansson, Lupita Nyong’o, Christopher Walken, Giancarlo Esposito, Ben Kingsley, Neel Sethi, Bill Murray, Emjay Anthony, Toni Servillo, Giovanna Mezzogiorno, Neri Marcorè, Violante Placido, Giancarlo Magalli – uscita giovedì 14 aprile 2016.

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