The Amazing Spider-Man: Recensione in Anteprima
Scopri “The amazing Spider-Man” la trama, il trailer, i commenti e le recensioni del film di Marc Webb; con Andrew Garfield, Emma Stone e Rhys Ifans.
Dimenticare Sam Raimi, Tobey Maguire, Kirsten Dunst. Dimenticare tre capitoli riusciti a far furore al box office, raccogliendo consensi tanto dalla critica quanto dal pubblico. Quando la Sony annunciò l’intenzione di voler ripartire da zero con il franchise legato all’Uomo Ragno, i fan più duri e puri di Spider-Man gridarono alla follia produttiva. Chiunque mastichi cinema borbottò insulti, dinanzi a ciò che sembrava oggettivamente folle. Ovvero cancellare una trilogia che ha letteralmente fatto esplodere la mania da cinecomic, diffusasi poi a macchia d’olio negli anni a seguire ed evolutasi in blockbuster d’autore con il Batman di Christopher Nolan.
Eppure qualcosa è successo. Perché dopo aver sbalordito il mondo con il delizioso 500 Giorni Insieme, il giovane e quasi esordiente Marc Webb ha indovinato la formula giusta, riuscendo a rilanciare una saga milionaria, che si appresta a risorgere dalle ceneri in cui era finita dopo la rottura con la coppia Raimi/Maguire. Miscelando sapientemente action, romanticismo, humour e teen-movie, Webb ha tessuto la sua tela cinematografica, sicuramente imperfetta, a tratti criticabile, ma dannatamente riuscita.
Grazie ad un cast di primissimo livello, e soprattutto ad un Andrew Garfield che vince la sfida a distanza con Tobey Maguire, perché impeccabile Uomo Ragno, con le sue debolezze, manie da nerd e limiti adolescenziali, Webb si lancia a planare nell’Olimpo di Hollywood, confermando la stagione d’oro dei cinefumetti, perché dopo il boom dei Vendicatori, c’è un altro supereroe pronto a far furore in sala.
«Da un grande potere derivano grandi responsabilità». Una frase cult, ripetuta negli anni decine e decine di volte, riciclata indirettamente in chissà quante pellicole, ed ora finalmente tornata a casa, tra le tele di ragno del supereroe Marvel più famoso al mondo. Prendendo a piene mani dall’Universo fumettaro, con rimandi nolaniani, vigilanti mascherati, città che ‘hanno bisogno di un uomo che dia loro fiducia e protezione‘, funerali militari, svolte dark e un finale che grida malinconia allo stato puro, Marc Webb ha in qualche modo ‘riscritto’ l’Uomo Ragno cinematografico.
Un Uomo Ragno simile ma al tempo stesso totalmente differente dallo Spider-Man di Raimi, che tutti noi abbiamo imparato ad amare. Perché più giovane, più istintivo, più timido e riservato, più ‘secchione’ e probabilmente ancora più nerd. Un Uomo Ragno finalmente interpretato dall’attore giusto, perfetto, impeccabile, ovvero un Andrew Garfield sorprendente, spesso troppo ‘eccessivo’ dal punto di vista espressivo, questo è innegabile, ma dannatamente simile allo Spider-Man ideato da Stan Lee, a cui il regista dedica un cameo straordinariamente divertente.
Ed è proprio sul divertimento, spesso sfacciatamente comico, che il regista spinge, alternando fasi di stanchezza e di ‘carburazione’, soprattutto nella prima parte, ad altre romantiche ed introspettive, per poi concedersi un’ultima mezz’ora che vola sulle ali dell’entusiasmo action e di una ragnatela che decolla tra i grattacieli della Grande Mela. Come se fosse diviso in più parti, il film alterna vari ‘stili’ di regia. Più intima, dettagliata, quasi ‘anonima’ la prima; frenetica, martellante e trascinata da un montaggio finalmente incalzante la seconda, con le ottime musiche di Horner ad amalgamare il tutto. Di inedito, rispetto a ciò che avevamo già visto in sala, c’è il rapporto genitori/figlio della famiglia Parker, un misterioso passato che torna a bussare alla porta di Peter e il primo vero amore dell’Uomo Ragno, da far evolvere (drammaticamente), con il capitolo numero 2.
Con un budget dimezzato rispetto ad un qualsiasi blockbuster di oggi in salsa hollywoodiana, Webb ha avuto quasi l’obbligo di ‘frenare’ sulla CG, evidente solo e soltanto dopo un’ora abbondante di film, con il mostruoso Lizard che possiamo associare all’ultimo Hulk di avengersiana memoria, in quanto ad interazione con il resto del set e di ‘credibilità’ visiva. Girato interamente in 3D, The Amazing Spider-Man sfrutta appieno le potenzialità della terza dimensione, giocando continuamente con il lancio di oggetti in faccia allo spettatore e l’immancabile profondità, a dir poco affascinante nei momenti in cui Webb si concede un Uomo Ragno in ‘soggettiva’, unendo per pochi minuti cinema e videogiochi in un’unica inedita creatura.
Se in alcuni casi la sceneggiatura deraglia dai binari dell’attendibilità, i vari personaggi pennellati da Webb e dai tre sceneggiatori assoldati dalla Sony colpiscono più o meno tutti nel segno. Ad uno splendido Garfield, semplicemente nato per essere Spider-Man, si affianca una convincente Emma Stone, dal carattere forte ma dal cuore tenero, così come funzionano Martin Sheen, saggio, bacchettone ed amorevole zio di Peter Parker, e soprattutto Sally Field, scandalosamente dimenticata da Hollywood in questi ultimi anni, tanto dall’essersi dovuta rintanare in televisione con l’ottimo Brother and Sisters, per poi ritrovare spazio grazie a zia May Parker. E il villain? Senza un buon cattivo, come tutti sanno, un cinecomic non ha motivo di esistere. 10 anni fa Raimi sfruttò le qualità di Goblin per il suo primo Spiderman, mentre Webb ha preferito puntare su un medico/lucertolone, qui interpretato da un inedito Rhys Ifans, convincente ma probabilmente tenuto troppo a freno dal regista. Il Lizard di Ifans fa danni ma solo in parte, muta completamente, trasformandosi da buono in cattivo, troppo rapidamente e con poca reale concretezza, shakerando motivazioni apparentemente friabili, mentre lo scontro fisico con l’Uomo Ragno si concede un paio di scene sicuramente interessanti ma tutt’altro che colossali, finale compreso.
Dovendo riuscire in un’impresa oggettivamente impossibile, ovvero far meglio dello Spider-Man di Raimi, cercando addirittura di ‘cancellarlo’ dalla mente dei fan, Webb e la Sony tutta hanno deciso di puntare l’intera posta in gioco su una carta diversa, ovvero su uno Spider-Man dal taglio differente e in grado di proporsi ad un pubblico più trasversale rispetto al celebre predecessore. Il risultato, rispetto alle temute attese, all’immancabile confronto con l’originale e con i tanti cinecomic ‘partiti’ in questi ultimi 10 anni, perché il primo capitolo è sempre il più complesso da presentare e disegnare, supera a pieni voti l’esame di maturità. Con alcune ‘materie’ sicuramente rimandate a settembre, ovvero al già annunciato capitolo 2, e una storia possibilmente ‘mai raccontata’ fino ad ora, perché il deja-vu ha spesso fastidiosamente imperversato, ma con una verità indubbiamente appurata. Ovvero che l’Uomo Ragno è tornato tra noi. Ed è più in forma che mai.
Voto di Federico: 7+
Voto di Carla: 5
Voto di Gabriele: 5
The Amazing Spider-Man (Usa, cinecomic, 2012) di Marc Webb; con Andrew Garfield, Emma Stone, Rhys Ifans, Sally Field, Martin Sheen, Denis Leary, Julianne Nicholson, Irrfan Khan, Annie Parisse, Campbell Scott, Miles Elliot, Charlie DePew, Chris Zylka, C. Thomas Howell, Kelsey Chow – uscita mercoledì 4 luglio 2012 – qui il trailer italiano