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In Another Country: recensione in anteprima e trailer

Il regista più “francese” d’Oriente, Hong Sang-soo, firma con In Another Country un delicato e divertente omaggio all'”eterno ritorno”. Ma anche un omaggio, in un certo senso, alla magia del cinema. Un’operina forse fragile, ma che ha una certa freschezza. Ecco la nostra recensione dal Festival di Cannes 2012.

pubblicato 25 Maggio 2012 aggiornato 28 Agosto 2020 13:11

Siamo in una piccola stazione balneare a tre ore di distanza da Seoul. Ci sono tre donne, chiamate tutte nello stesso modo: Anne. Una dopo l’altra, le donne visitano la piccola stazione balneare, e dormono nello stesso piccolo hotel sulla costa, il West Blue. Tra l’altro, incontreranno sempre le stesse persone, tra cui un bagnino che continua a camminare avanti indietro per la spiaggia…

Molti dicono che Hong Sang-soo faccia da anni sempre lo stesso film. Film piccoli, tutti di matrice “francese”, ispirati alla Nouvelle Vague più leggera. Continua l’amore per il cinema francese del regista coreano con In Another Country, che vede per protagonista l’icona francese contemporanea per eccellenza, Isabelle Huppert. La quale torna a recitare in un film orientale per la seconda volta, dopo il Captive di Brillante Mendoza passato in concorso a Berlino 2012.

La pellicola è divisa in tre episodi consecutivi, con una cornice in cui una ragazzina, per rilassarsi, scrive una sceneggiatura per un film costruita con gli episodi qui mostrati. La Huppert interpreta le tre Anne. La prima Anne è una regista francese, la seconda una ricca casalinga di Seoul con tanto di amante, e la terza è una maestra abbandonata dal marito in vacanza con un’amica per riprendersi dal “trauma”.


Personaggi, situazioni e battute ritornano, si modificano, restano costanti o meno nel corso dei tre simpatici capitoletti, tra l’altro non poco divertenti. Non si può negare al film una certa grazia ed una dose di intrattenimento notevole: Anne cerca un faro, un ombrello, Jong-soo e sua moglie incinta, l’idea di girare un film su quel paesino.

Sono tutte piccole scenette ed idee che aiutano il ritmo di In Another Country. Ma se c’è qualcosa per cui vale la pena usare la parola “ilarità” è tutto ciò che riguarda il bagnino scemo-ma-bello-e-buono, interpretato da un adorabile Yu Jun-Sang. Con lui le tre Anne instaureranno ogni volta un’amicizia che potrebbe, forse, sfociare in qualcos’altro.

Quando la Huppert recita per registi particolari o che lavorano per piccoli tocchi, spesso la critica nota come tenda ad imporsi troppo, per natura, sul resto del film (si vedano le reazioni a White Material della Denis). Questa volta però la Huppert è controllata e sta al gioco di Hong. Un giochetto, certo, forse anche esile, ma che a suo modo ragiona con delicatezza sulla “magia” del cinema, e soprattutto su quanto sia importante incontrare la persona giusta al momento giusto.

In Another Country è un film piccolo piccolo, forse fragile, ma che potrà fare la gioia di chi cerca divertimento senza rinunciare ad una certa dose di raffinatezza.

Voto di Gabriele: 7

In Another Country (Da-Reun Na-Ra-E-Suh, Corea del Sud 2012, drammatico 89′) di Hong Sang-soo con Isabelle Huppert, Yu Junsang, Yumi Jung. Distribuito prossimamente da Tucker Film.

In Another Country – trailer

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