Quella casa nel bosco: gli orrori delle case sperdute in boschi da Paura!
Aspettando Quella casa nel bosco di Drew Goddard cineblog fa una passeggiata lungo i sentieri che portano alle case sperdute in boschi da Paura!
Mentre aspettavamo Non avere paura del buio ho sbirciato dietro le porte delle Case Infestate, ridestando la giusta disposizione d’animo per The Cabin in The Woods diretto da Drew Goddard, nelle nostre sale a partire dal 20 aprile con il titolo Quella casa nel bosco. Oggi estendiamo lo sguardo a quelle poco rassicuranti dimore-mattatoio che qualcuno ha pensato bene di costruire in mezzo o in prossimità di boschi capaci di ospitare mostri, fantasmi e zombie di ogni genere, oltre al lupo di Cappuccetto Rosso.
Dopo saghe persuasive ed eloquenti dalla La Casa di Sam Raimi a Non aprite quella porta di Tobe Hooper, passando per tutti i Venerdì 13, sappiamo tutti bene che un week-end fuori mano per un gruppo di giovani può essere più letale e cruento di un fine settimana con i parenti: il sesso poi uccide, questo però non ha impedito a nessuno di avventurarsi nella ricca cinematografia di Case sperdute in Boschi da Paura.
Trattandosi di boschi propongo di perderci lungo la strada senza seguire un ordine cronologico e di preferenza preciso, ma il destino avverso o la ‘sfiga’ difficilmente può evitare La Casa (The Evil Dead, 1981) di Sam Raimi, ovvero il classico horror a basso costo ignorato all’inizio e diventato con il tempo un vero cult movie, preceduto dal corto Within the Woods (1978), seguito da La casa 2 (1987) e L’armata delle tenebre (1993) a chiudere la trilogia, e se volete tutti i sequel ufficiali e non ufficiali, compreso il prossimo in lavorazione.
Difficile non incontrare lungo il sentiero Tobe Hooper e il rumore della motosega del cult horror che ha inaugurato la saga di Non aprite quella porta (1974), anche se qui la frescura del bosco è più di contorno, ma se non siete d’accordo parlatene direttamente con quel tipetto tranquillo di Ed Gein, soprattutto quando indossa il suo completino da macellaio con maschera in pelle umana, anche qui volendo con il codazzo di sequel, un remake e un prequel (del remake).
Con meno casa, più bosco e altrettanti orrori, un posticino se lo prende Jason Voorhees a colpi di machete, indossando quella maschera da portiere di hockey che ha stravolto per sempre le regole del gioco nella lunghissima saga di Venerdì 13 (Friday the 13th), inaugurata nel 1980 da Sean S. Cunningham con il massacro dei ragazzetti del Crystal Lake Camp, e ovviamente tutti i suoi proseliti come Sleepaway Camp diretto da Robert Hiltzik nel 1983.
Lungo i sentieri del bosco occhio a L’ultima casa a sinistra (The Last House on the Left, 1972) e ai protagonisti del film diretto da Wes Craven e prodotto da Sean S. Cunningham, o il remake di Dennis Iliadis, perché anche qui difficilmente si finisce la vacanza, anzi il pensiero va dritto a Un tranquillo week-end di paura (Deliverance, 1972) di John Boorman…
Il bosco arriva direttamente dentro casa e rompe i vetri delle finestre con i rami guidati dallo spirito maligno che infesta The Amityville Horror diretto nel 1979 Stuart Rosenberg, tratto dal libro Orrore ad Amityville di Jay Anson e ispirato a una storia vera, tanto per non dimenticare mai che gli orrori di cui è capace la natura umana superano di gran lunga la fantasia più macabra.
Tre anni prima non va a finire bene neanche per gli ospiti della villa con piscina persa nel bosco della Ballata Macabra (Burnt offerings, 1976) di Dan Curtis, che annovera anche Oliver Reed e Bette Davis tra gli ospiti che non tornano a casa.
Wrong Turn – Il bosco ha fame (Wrong Turn) diretto da Rob Schmidt nel 2003 da il via alla saga di Wrong Turn 2 – Senza via d’uscita (2007), Wrong Turn 3 – Svolta mortale (2009) e Wrong Turn 4 – La montagna dei folli (2011), distribuita direttamente in home video, ma la scorpacciata di orrori boschivi si lascia sgranocchiare come il pop corn.
Il bosco 1 (Evil Clutch) diretto nel 1988 da Andrea Marfori sposta l’azione sulle Alpi ma anche qui i boschi sono trash, mal frequentati e le affinità con La casa di Raimi non mancano, tanto che viene distribuito anche in America dalla Troma.
Il Bosco Fuori diretto dall’esordiente Gabriele Albanesi nel 2006, oltre agli effetti speciali di Sergio Stivaletti vanta anche una versione per il mercato americano è stata prodotta da Sam Raimi con il titolo The Last House in the Woods.
Il bosco misterioso complice del viaggio nell’ignoto che non finisce bene può far rientrare nella lista anche Dead End- Quella Strada nel Bosco diretto nel 2003 da Jean-Baptiste Andrea e Fabrice Canepa.
Il Falso documentario di The Blair Witch Project – Il mistero della strega di Blair diretto da Daniel Myrick ed Eduardo Sanchez nel 1999, e Il libro segreto delle streghe: Blair Witch 2 diretto da Joe Berlinger nel 2000, come amano dire al nord ci stanno dentro con tutti i rami Voodoo .
I fruscii e le zone in ombra di un bosco allertano i suggestionabili anche quando non succede niente, figuriamoci quando vicino alla casa isolata del thriller-horror The New Daughter diretto da Luis Berdejo nel 2009, Kevin Costner scopre addirittura un grosso tumulo che non porta niente di buono.
Bisogna intraprendere un lungo sentiero nei boschi per arrivare al Cimitero vivente di Pet Sematary diretto nel 1989 da Mary Lambert, senza contare che il prete che celebra il funerale non è altro che Stephen King, dal cui romanzo è tratto il film.
E poi scusate, ma in cosa si aggirano la maggior parte dei licantropi che portano avanti la stirpe da quel primo morso de L’uomo lupo interpretato da Lon Chaney Jr e diretto da George Waggner nel 1941?
Dove passeggia la piccola Cappuccetto Rosso che sta In compagnia dei lupi (The Company of Wolves) nell’horror di Neil Jordan del 1984, che vanta una nonnina come Angela Lansbury?
Da una favola macabra ad un’altra, senza lasciare il bosco, una passeggiatina fino all’albero della morte de Il mistero di Sleepy Hollow (Sleepy Hollow, 1999) di Tim Burton non sembra così lontana dal sentiero che abbiamo intrapreso.
E sono anche certa che qualcuno lungo lo stesso sentiero si perderebbe volentieri anche nei boschi frequentati dai vampiri di Twilight e la saga inaugurata nel 2008 da Catherine Hardwicke, ma se volete più di un sentiero conduce a quelli che hanno ospitato tanti altri vampiri cinematografici molto più vetusti.
Qualche alberello si trova lungo il cammino e il giardino è sinistro quanto un bosco, in ogni caso se vi garba io farei una pausa nel castello di The Rocky Horror Picture Show di Jim Sharman, sono certa che ci sono ancora un sacco di casette e radure da Paura con le quali continuare la lista e per farlo vi lascia tutto lo spazio dei commenti che non ha neanche bisogno di calamite come il mio frigo.