Torino 2011: trailer e recensione di The Raid
Giacarta, Indonesia. Un palazzo inespugnabile per la polizia è un vero e proprio covo dove si nascondono ladri, assassini o stupratori. Una squadra di Swat deve irrompere nell’edificio per arrestarne il proprietario, Tama, noto e potente signore della droga. Muovendosi alle prime luci dell’alba, riescono a entrare nel palazzo, ma, quando la loro copertura salta, si ritrovano intrappolati e assediati, con tutte le uscite bloccate e l’intero edificio contro di loro. La loro missione diventa così una lotta per la sopravvivenza, stanza dopo stanza, piano dopo piano.
Film indonesiano di un regista gallese alla sua terza opera. Bel mix, sin dalle premesse. Ma anche un interessante premio già in saccoccia, quello del pubblico nella sezione Midnight Madness all’ultimo Toronto Film Festival. The Raid si presenta così a Torino, con la sua stravaganza, il suo genere e le sue promesse. Un’ulteriore nota che potrebbe lasciare sorpresi? È in concorso.
È giusto che un film del genere sia in un concorso internazionale, accanto a titoli come, tra quelli visti, 17 ragazze e Le Vendeur? Premesso che è in buona compagnia, vista la presenza anche di Attack the Block, The Raid è giustamente in concorso: non solo perché è un prodotto dignitosissimo, ma anche perché finalmente i festival italiani si svecchiano. Venezia c’aveva provato già con Romero, e va bene lo faccia anche Torino: qualche anno fa avevamo proprio “lamentato” la mancanza del genere nella competizione (a quando però un horror?).
Detto ciò, passiamo finalmente al film. Che a qualcuno potrà non piacere per nulla, visto anche il genere e la “cornice”, ma è un bel lavoro. Evans conosce evidentemente molto bene le regole del genere, ha visto tanto buon cinema – non solo orientale e non solo d’arti marziali -, e ci regala un prodotto non originale ma che fa il suo sporco lavoro con tutte quelle qualità che ci si aspetta da un film che ha un unico scopo primario: quello di divertire.
Il regista l’ha definito un giro sulle montagne russe, e ci sentiamo di sposare questa definizione. The Raid è puro intrattenimento sin dall’inizio: in tre minuti, giusto il tempo di introdurre il protagonista principale, interpretato dal “nuovo Tony Jaa” Iko Uwais (col regista già nel suo precedente Merantau), siamo già sul furgoncino in cui il capo della Swat sta spiegando il piano ai suoi uomini. Ancora 30 secondi e siamo già di fronte al palazzo dove staremo per 100 minuti assieme a loro…
Tra il “solito” Carpenter, Walter Hill e Johnnie To c’è proprio The Raid, action purissimo in cui ci si mena di brutto, si spara come pazzi e si sparge tanto di quel sangue che a tratti non ci si crede. Swat e criminali se le danno di santa ragione in ogni modo possibile, visto che non c’è nessuna regola e va tutto bene: a mani nude, con macheti, con pistole e altri armi. Certo, poi arriva qualcuno che si rifiuta di usare la pistola (“Premere il grilletto è come ordinare cibo d’asporto”: ovvero non c’è gusto!), e ci si sorprende ancora.
The Raid può anche essere letto come un “videogioco” in cui ogni piano è un livello e il mostro finale, Tama, si trova alla fine, nel piano più alto. Ma al di là di questo parallelismo, c’è poco di ludico, se non tanta ironia e tanto cinismo. Il talento di Evans poi è quello di un orientale doc, e sa bene che bisogna studiare benissimo le (articolatissime) coreografie dei combattimenti e poi non massacrarle col montaggio: il risultato è professionale e degno di nota, lontano dai combattimenti raccapriccianti di molta Hollywood che ha tentato di portare sul grande schermo bei combattimenti.
Il lavoro sul contesto sociologico, sulla corruzione della polizia e sulla fatiscenza di un paese è al grado zero. Non è assente, ma è solo giustificato dal punto di vista narrativo: se qualcuno proverà a leggere The Raid come una metafora dell’Indonesia, con l’edificio a fare da simulacro del paese, sarà completamente fuori strada. Qui si entra dentro ad un film, si salta di gioia per tutto il tempo, e si esce contenti. Le anime candide e gli snob si devono astenere sin da subito. Gli altri possono prenotare già il biglietto.
Voto Gabriele: 8
The Raid (Serbuan maut – Azione 100′ – Indonesia, Usa 2011) regia di Gareth Evans con Iko Uwais, Doni Alamsyah, Verdi Solaiman, Yayan Ruhian, Ray Sahetapy, Ananda George, Joe Taslim. Mentre scrivo è sconosciuta l’eventuale data di uscita in Italia.