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Torino 2011: Le Vendeur – Trailer originale e recensione in anteprima

Un venditore di auto è al centro del film di Sébastien Pilote: Le Vendeur

pubblicato 28 Novembre 2011 aggiornato 28 Agosto 2020 15:21

Dolbeau-Mistassini, Québec del Nord. Marcel Lévesque è un venditore d’automobili ormai prossimo alla pensione. Impiegato del mese per anni presso il concessionario in cui lavora da sempre, ha solo due ragioni di vita, oltre al lavoro: la figlia Maryse e il nipote Antoine. Durante un inverno che pare non finire mai e con la principale industria automobilistica della città destinata alla chiusura a causa di una crisi che sembra non lasciare alcuna speranza, l’uomo ha un solo obiettivo in mente: continuare a essere il numero uno.

Opera prima del canadese Sébastien Pilote, Le Vendeur è un altro prodotto valido del concorso torinese. Non si tratta di un film facilissimo ed accessibile a tutti, ma con un po’ di impegno ed una giusta predisposizione il film di Pilote può dare grandi soddisfazioni a livello emotivo. Perché gli ingredienti per un buon lavoro ci sono tutti in partenza: una storia incentrata su un personaggio solitario, la crisi economica, un posto innevato e freddissimo del Canada.

Presentato all’ultimo Sundance, Le Vendeur sembra poggiare moltissimo sul suo intenso protagonista, un ottimo Gilbert Sicotte, capace di comunicare con un solo movimento degli occhi. Eppure molto del lavoro lo fa giustamente Pilote, molto attento alla costruzione del pathos sin dalla primissima scena, con un alce morto sulla strada innevata che viene caricato per essere portato via.

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Marcel è il protagonista indiscusso della pellicola: un personaggio dedito al lavoro, con una vita vissuta praticamente in solitudine dopo la scomparsa della moglie, e l’obiettivo di essere sempre e comunque un ottimo impiegato. Attorno a lui però la crisi economica si fa sentire ed inizia a dare i suoi “frutti”: il film è infatti scandito cronologicamente grazie a cartelli che indicano quanti giorni sono passati da quando una fabbrica di automobili ha chiuso lasciando gli operai senza lavoro.

Se il film sembra partire un po’ in ritardo a livello emotivo, è perché si comporta come un diesel. Ha bisogno dei suoi tempi, dei suoi silenzi, delle sue inquadrature. Poi tutto inizia ad avere un senso, e Le Vendeur diventa davvero un piccolo film intimo e dolorosissimo, con alcuni colpi di teatro che colpiscono dritti al petto. Chiudendosi infine con un finale dal gusto amaro, in cui si mescolano dolore, un filo di speranza, rabbia. Un gusto di indefinito, come la vita che ricomincia dopo i dolori.

Voto Gabriele: 7

Le vendeur (Canada 2011 – Drammatico – 107′) regia di Sébastien Pilote con Jean-François Boudreau, Nathalie Cavezzali, Gilbert Sicotte, Pierre LeBlanc, Jeremy Tessier. Ancora sconosciuta, mentre scrivo, l’eventuale data di uscita nelle sale italiane.

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