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ToHorror 2011: Dark Souls – trailer e recensione del film di César Ducasse e Mathieu Péteul

Johanna è morta. Anzi, no. Dalla Norvegia il film horror Dark Souls, ecco il trailer e la recensione di Cineblog

pubblicato 10 Novembre 2011 aggiornato 28 Agosto 2020 15:41

Un energumeno folle in tuta da lavoro arancione e armato di trapano elettrico aggredisce una ragazza, Johanna, in un parco, pensando evidentemente di essere in un film di Abel Ferrara. La ragazza viene portata all’obitorio e ne viene certificata la morte. Peccato che, una volta lasciata sola, si rialzi e torni a casa, giusto in tempo per farsi vedere dal padre, Morten Ravn, che sta ricevendo la triste comunicazione del suo decesso dall’ispettore Askestad, della polizia di Oslo. Ma anche se non è morta, la povera ragazza non se la passa troppo bene: versa in uno stato semivegetativo, non parla più e vomita continuamente una sostanza scura simile al petrolio.

In pochi giorni, il maniaco in tuta arancione miete diverse decine di vittime utilizzando sempre la stessa tecnica: trapana con perizia chirurgica il cervello e immette al suo interno un agente patogeno che fa sviluppare a tutti gli stessi sintomi di Johanna.

La polizia brancola nel buio (anche perché oggettivamente non sembra darsi troppo da fare), quindi Morten, in cerca di vendetta per la figlia, decide di indagare per conto suo giungendo, non si sa bene come, a collegare l’assassino a una fabbrica della città.

Dark souls film

Il film inizia bene, con un buon ritmo e una costruzione degli eventi accattivante, anche se un po’ troppo citazionista. Il mistero della morte/non morte delle vittime e dell’implacabile assassino col trapano sembra prospettare un thriller serrato, tra gli amati zombi movies e gli slasher anni ’80. E invece la storia, dopo il primo buon quarto d’ora, si arrotola su se stessa, procede stancamente tra situazioni e dialoghi banali (dall’immancabile “non avevo mai visto niente di simile” al classico “Ehilà!” rivolto al buio prima di imboccare, ovviamente da soli, un corridoio deserto da cui provengono inquietanti rumori, che è persino peggio che dire “Torno subito”…), con forzature improbabili e un po’ ridicole per far ritrovare i personaggi nelle situazioni desiderate.

Più o meno da metà in avanti, sembra proprio instaurarsi una specie di sfida a chi si comporta nel modo più stupido tra il padre della ragazza aggredita (l’unico che oggi come oggi possa pensare di scattare le foto che incastreranno il serial killer più pericoloso che la Norvegia abbia mai avuto con una macchina fotografica analogica) e l’ispettore di polizia (che a sua volta fa sviluppare le pellicole probabilmente in una altro paese, vista la lentezza con cui gli vengono consegnate).

Peccato. Soprattutto perché, arrancando e inciampando, il film si trascina fino a un’ultima parte tutto sommato divertente, che inizia con un tripudio di trapani di diverse dimensioni e lunghezze che si fronteggiano in modi beceramente e smaccatamente allusivi (dando l’impressione di essere stati improvvisamente gettati in un film della Troma, con poco sangue però) per poi sfociare in un finale apocalittico dai vaghi echi fulciani e che, a volercelo leggere, potrebbe anche avere un sottotesto proto-ambientalista, che però non viene sviluppato più di tanto.

Fosse stato un cortometraggio non sarebbe stato male, con una buona e inquietante idea di fondo e un finale divertente e caciarone, mentre così è solo un film noiosetto con dei bei momenti che però non sono sufficienti a salvarlo nel suo complesso. Francamente incomprensibili i molti premi vinti in festival di tutto il mondo.

Voto Fulvio: 5

Dark souls (Norvegia, 2010 – horror – 95′) regia di César Ducasse e Mathieu Péteul. Con Morten Rudå, Kyrre Haugen Sydness, Ida Elise Broch, Johanna Gustavsson, Jan Hårstad, Karl Sundby, Henrik Scheele