Real Steel: pioggia di curiosità e nuovo trailer italiano
In inglese si chiamano Fun Fucts, ma non sono altro che semplici curiosità. A regalarcele quest’oggi Real Steel, titolo Disney in arrivo in Italia il prossimo 25 novembre. A fare da ’spalla’ alle tante curiosità legale alla pellicola un trailer italiano aggiornato
In inglese si chiamano Fun Fucts, ma non sono altro che semplici curiosità. A regalarcele quest’oggi Real Steel, titolo Disney in arrivo in Italia il prossimo 25 novembre. A fare da ‘spalla’ alle tante curiosità legale alla pellicola un trailer italiano ‘aggiornato’, e quindi inedito. Diretto da Shawn Levy, regista di Una notte al museo 1 e 2, Notte folle a Manhattan e Una scatenata Dozzina, il film, costato 80 milioni di dollari, ruota attorno a Hugh Jackman, Evangeline Lilly, Kevin Durand e il piccolo Dakota Goyo. La storia è incentrata sul personaggio di un ex pugile (Jackman) che, insieme al figlio ritrovato da poco, si impegna nell’allenare un robot, in vista del campionato nazionale. La posta in gioco è molto alta. Nell’arena lo scontro è infatti brutale e senza esclusione di colpi. Queste le curiosità del film:
– “Real Steel” è ambientato in un prossimo futuro, dove i robot hanno sostituito gli esseri umani sul ring, ed è diretto da Shawn Levy (“Una notte al museo”, “Notte folle a Manhattan”).
– “Real Steel” protagonista Hugh Jackman (“X-Men le origini: Wolverine”, “The Prestige”) nel ruolo di Charlie Kenton, è un impavido ex campione di boxe al verde che ora si guadagna da vivere nel circuito sotterraneo della boxe fra robot, riparando quei pugili di metallo che hanno reso inutile la sua presenza sul ring.
– Ogni robot è diverso dagli altri per aspetto, personalità e colori, e la loro altezza varia tra i 2 metri e i 2 metri e mezzo. Basati sulle forme umane, ognuno di loro possiede due gambe, due braccia, un tronco e una testa. Fa eccezione solo un robot a due teste, chiamato appunto “Twin Cities”.
– Oltre ad avere una personalità distinta, ogni robot emette un proprio suono. Quando un robot sferra un pugno, dal suo scheletro, dai suoi meccanismi, dalla sua mole proviene un suono specifico e possiede inoltre un particolare effetto acustico che fa sì che ogni robot alla semplice attivazione emetta un ronzio o un fruscio o il brusio di un motore o il suono di un computer.
– Evangeline Lilly (“Lost”), che interpreta Bailey, non avrebbe mai immaginato di fare un film sulla boxe, ma quando ha letto la sceneggiatura ne è stata conquistata.
– Originario di Toronto, Dakota Goyo è stato scelto tra migliaia di bambini di 10 anni che hanno partecipato all’audizione per il ruolo di Max, il figlio di Hugh Jackman nel film, all’interno di un casting realizzato a livello internazionale.
– Le scene con i combattimenti fra robot sono state realizzate utilizzando sia la tecnologia motion-capture, sia la ricostruzione in scala originale dei robot. Il motion-capture è stato realizzato mesi prima in studio a Los Angeles. I lottatori sono saliti sul ring indossando una tuta per il data-capture e mentre combattevano, i loro movimenti venivano convertiti sul computer in avatar di robot e apparivano immediatamente sui monitor posti sul set. Successivamente, durante le riprese principali, il regista e la troupe hanno posizionato le macchine da presa su un ring vuoto e lasciato che i dati del motion-capture scorressero, permettendogli di guardare e catturare il robot che combatteva in tempo reale.
– Sugar Ray Leonard è stato assunto per fornire la sua consulenza pugilistica e per allenare Hugh Jackman per la sua performance sul ring.
– La costume designer di “Real Steel”, Marlene Stewart, ha realizzato per il personaggio di Hugh Jackman, Charlie, un guardaroba ispirato agli anni Sessanta, disegnando uno stile Americano da duro. Perfino i suoi occhiali da sole sono retro.
– In “Real Steel” la linea di confine tra i due mondi, quello dei robot e quello della boxe, è ben marcata. C’è la lega ufficiale (la WRB), sponsorizzata dalle aziende, con grossi soldi, sedi autorizzate per gli incontri e regole molto ferree. E c’è il sottomondo, dove non esistono posti autorizzati per gli incontri, né regole o restrizioni: i robot combattono fino alla morte.