Daddy’s Home: Recensione in Anteprima
Will Ferrell e Mark Wahlberg di nuovo insieme 5 anni dopo I poliziotti di Riserva. Arriva Daddy’s Home.
Protagonisti, neanche a dirlo, due uomini che sono agli antipodi. Ad unirli la stessa donna, ex moglie di uno ed attuale moglie dell’altro, ma soprattutto i due figli che il primo ha abbandonato e il secondo sta crescendo. Se Ferrell è un tranquillo e tendenzialmente bamboccione radio executive, che sogna notte e giorno di venire considerato ‘papà’ dai due figliocci, Wahlberg è un fascinoso e gigantesco 40enne abile e subdolo manipolatore, nonché cane sciolto impossibile da mettere in gabbia. Leggi villone con moglie, cane e pargoli da crescere. Ma quando la vita famigliare di Will sembrerà finalmente imboccare la strada della serenità e della reciproca fiducia con i bimbi, Mark tornerà a casa, per riconquistarla. E sarà guerra.
Un soggetto semplice semplice ed assai attuale, perché la famiglia ‘moderna’ si allarga sempre più tra matrigne, patrigne e figliocci. Brian Burns, Adam McKay, Chris Henchy e Etan Cohen (8 mani per sceneggiare tutto ciò) hanno così provato ad immaginare cosa potrebbe accadere dinanzi a due uomini macchiettistici nei loro limiti. Un idiota dal cuore d’oro da una parte, un bullo egoista dall’altra. Nel mezzo i figli, che venerano l’assente papà naturale ma apprezzano anche la presenza di quello acquisito, la moglie Linda Cardellini che sogna una terza gravidanza dallo sterile che ha sposato e un paio di personaggi secondari assolutamente inutili che entrano ed escono dal film solo e soltanto per provare a far ridere, sfruttando il gusto del demenziale.
Ingredienti ed ingranaggi visti e rivisti, ovviamente, che in questo caso si fanno ancor più ridondanti perché la ‘sfida’ tra Ferrell e Wahlberg, apparentemente impari, si gioca tutta o quasi su chi ce l’abbia più lungo. Letteralmente. Per il resto Anders annaspa in una sceneggiatura che non tiene la misera durata di un’ora e mezza, replicando ossessivamente inciampi e tranelli ideati dai due attori (la gag della favola della buonanotte). A volte si sorride, vedi il politicamente corretto che si fa scorretto in ambito razzista e la meravigliosa pallonata di Will ad una cheerleader durante la partita di basket tra New Orleans Pelicans e Los Angeles Laker, ma a lungo andare è la noia a prendere il sopravvento. Questo perché proprio il personaggio di Ferrell, ossessivamente stupido e logorroico, finisce per sfiancarti.
Tra i due è paradossalmente Wahlberg a tenere a galla la baracca, facendo leva sulla propria fisicità e su una comicità meno marcatamente cretina, perculando continuamente l’imbecille da battere. Volutamente meno volgare del previsto, vista l’uscita natalizia e il tema genitoriale al suo interno, Daddy’s Home perde nettamente la sfida con il precedente I poliziotti di riserva, esilarante buddy movie vecchio stampo, confermando comunque l’inspiegabile amore tutto americano per un certo tipo di commedia. Di fatto detestata dalla critica e il più delle volte invendibile all’estero. Perché tutto il mondo è Paese.
[rating title=”Voto di Federico” value=”4.5″ layout=”left”]
Daddy’s Home (commedia, Usa, 2015) di Sean Anders; con Will Ferrell, Mark Wahlberg, Linda Cardellini, Thomas Haden Church, Scarlett Estevez, Owen Vaccaro, Bobby Cannavale, Hannibal Buress, Bill Burr, Jamie Denbo, Mark L. Young – uscita giovedì 14 gennaio 2016.