La Corrispondenza di Giuseppe Tornatore: Recensione in Anteprima
Jeremy Irons e Olga Kurylenko innamorati d’altri tempi ne La Corrispondenza, peggior film di Giuseppe Tornatore.
La Kurylenko, tanto splendida dal punto di vista estetico quanto scarsa da quello recitativo, è una studentessa universitaria fuori corso che si guadagna da vivere facendo la controfigura per cinema e tv. Una ‘kamikaze’ che ama rischiare attraverso acrobazie e scene d’action al limite della sostenibilità fisica. Al suo fianco, da sei anni ormai, si trova l’anziano professore di astrofisica con cui intrattiene una appassionata storia d’amore. A dividere i due innamorati la lunga distanza, comunque frenata da una fitta corrispondenza che li vede continuamente in contatto. Mail, sms, videochattate, telefonate, lettere, bigliettini, pacchi. Un’unione che appare indivisibile, fino a quando l’uomo, improvvisamente, svanisce. Peccato che a lei, all’incredula Olga, continuino ad arrivare suoi messaggi…
Inutile proseguire con la trama, anche se assai flebile nel rivelare praticamente da subito il ‘mistero’, per un’opera drammaticamente indifendibile. Sin dalla primissima scena, di fatto l’unica che vedrà Irons e la Kurylenko a ‘stretto contatto’, la sceneggiatura targata Tornatore grida vendetta, a causa di dialoghi talmente zuccherosi e insipidi da lasciare basiti. Un romanzetto d’amore di quart’ordine, uno scarto Harmony finito chissà come nella mente del regista, un insostenibile polpettone romantico che fa acqua da tutte le parti, giocando con la metafora delle stelle morenti con cui tutti noi continuiamo ad interagire, anche se ormai spente e ai nostri occhi invisibili.
Partendo dal doppiaggio troppo spesso fuori sincrono per arrivare agli inverosimili personaggi secondari che ruotano attorno ad Irons e alla Kurylenko, La Corrispondenza è un totale fallimento. Basti pensare all’involontariamente demenziale Paolo Calabresi, mitico Biascica di Boris qui negli abiti di un inquietante e pazzo ‘Caronte’, e a tutte quelle figure che senza batter ciglio seguiranno alla lettera le incredibili disposizioni lasciate loro dal personaggio di Jeremy. Un divo, quest’ultimo, costretto dal regista ad elargire frasi da bacio Perugina dopo esser stato letteralmente ‘imprigionato’ sullo schermo di un pc o di un telefonino. Perché l’intero film, roba da pazzi, poggia sulle capacità d’attrice notoriamente tutt’altro che eccelse della Kurylenko, 4 anni or sono riuscita non si sa come ad ipnotizzare persino Terrence Malick. Nel mezzo ‘svolte’ di scrittura spesso irrazionali, che Tornatore dissemina con immotivato coraggio.
Girato con sincera mediocrità e probabilmente scritto scimmiottando Lory Del Santo, La Corrispondenza si trascina stancamente per quasi due ore, travolgendo il povero spettatore con infiniti e sdolcinati dialoghi che persino la ‘casalinga del Massachusetts’ cresciuta a pane e Nicholas Sparks troverebbe eccessivi. Immancabile, ovviamente, la presenza del maestro Ennio Morricone, dal 1988 compositore ‘fisso’ di Tornatore e nella notte premiato con un Golden Globe, per una colonna sonora fastidiosamente ridondante e incapace di rimanere a galla dinanzi a cotanto disastro. Di fatto impronosticabile e inaccettabile per un regista premio Oscar che ha qui preso un’evidente, rumorosa e clamorosa sbandata.
[rating title=”Voto di Federico” value=”2″ layout=”left”]
La Corrispondenza (Ita, Uk, 2015, romantico, drammatico) di Giuseppe Tornatore; con Jeremy Irons, Olga Kurylenko, Simon Anthony Johns, James Warren, Shauna Macdonald, Oscar Sanders, Paolo Calabresi – uscita giovedì 14 gennaio 2016.