Stasera in tv: “Ippocrate” su Rai 3
Rai Tre stasera propone il dramma di Thomas Lilti che racconta la dura esperienza sul campo di due medici tirocinanti.
Rai Tre stasera propone “Ippocrate”, film drammatico del 2014 diretto da Thomas Lilti e interpretato da Vincent Lacoste, Reda Kateb, Jacques Gamblin e Marianne Denicourt.
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Cast e personaggi
Vincent Lacoste : Benjamin Barois
Reda Kateb : Abdel Rezzak
Jacques Gamblin : Professor Barois
Marianne Denicourt : Dottor Denormandy
Félix Moati : Stéphane
Carole Franck : Myriam
Philippe Rebbot : Guy
Fanny Sidney : Estelle
Tiphaine Daviot : Jeanne
Jeanne Cellard : Mme Richard
Isalinde Giovangigli : La figlia di Mme Richard
Thierry Gary : Il figlio di Mme Richard
Erwan Laurent : Manu
Christophe Odent : Professor Truelle
La trama
Benjamin diventerà un grande medico, di questo è sicuro. Ma durante il suo primo giorno di tirocinio nel reparto di medicina interna del padre, niente va come dovrebbe. La pratica si è rivelata più ardua della teoria. La responsabilità è schiacciante, suo padre è assente e l’altro interno, Abdel, un medico straniero, si dimostra più competente di lui. Benjamin si troverà bruscamente di fronte ai propri limiti, alle proprie paure, a quelle dei suoi pazienti, delle famiglie, dei medici e del personale dell’ospedale. Inizia il suo cammino verso la maturità.
Curiosità
- Il regista Thomas Lilti durante gli studi di medicina, gira tre cortometraggi: Quelques Heures En Hiver (1999), Après L’enfance (2002) e Roue Libre (2003). La sua carriera è atipica, poiché continua a praticare la professione di medico generico, contestualmente dedicandosi alla regia e alla sceneggiatura. Negli ultimi anni ha collaborato a numerosi progetti di fiction per la televisione e per il cinema. Il suo primo lungometraggio, Les Yeux Bandés, con Guillaume Depardieu, è uscito nelle sale nel 2008. Ha inoltre sceneggiato Télé Gaucho con Michel Leclerc e Mariage À Mendoza con Édouard Deluc.
- Sul film è basata una omonima serie tv creata dal regista Thomas Lilti.
- Le musiche originali del film sono di Alexandre Lier, Sylvain Ohrel e Nicolas Weil già coautori delle colonne sonore de Il medico di campagna, La prima vacanza non si scorda mai, Il primo anno e Slalom.
- La colonna sonora include i brani “Si la lumière” di Rubato, “Mala vida” di Mano Negra, “The Story of the Impossible” di Peter Von Poehl, “Tell Me Something I Don’t Know” di Herman Dune.
Interviste a cast e regista
Ippocrate presenta elementi autobiografici ispirati agli studi di medicina intrapresi in gioventù dal regista, che però ha sempre coltivato una passione per il cinema.
[quote layout=”big”]Da adolescente ho capito che avrei voluto diventare regista. Dopo il diploma il mio progetto era di iscrivermi alla Fémis (École Nationale Supérieure des Métiers de l’Image et du Son), la scuola di cinema statale, ma, anche dietro pressione dei miei genitori, compresi che avrei fatto meglio a intraprendere studi “seri”. Poiché mio padre è medico, optai per la facoltà di Medicina, per garantirmi un futuro. Durante il primo anno di studi, cominciai di nascosto a scrivere sceneggiature. Al secondo anno mi dissi che i miei studi erano ormai ben avviati e, parallelamente, girai i miei primi cortometraggi. Mentre proseguivo gli studi incontrai un produttore che mi consentì di specializzarmi. Da cosa nacque cosa e girai il mio primo lungometraggio, Les Yeux Bandés, ma senza mai interrompere gli studi di medicina. Fino a quel momento non avevo mai pensato di abbandonare gli studi per dedicarmi alla regia.[/quote]
Per quanto riguarda la sceneggiatura il regista tende a distaccarsi dall’immaginario delle serie tv per puntare ad un vissuto personale.
[quote layout=”big”]In TV la rappresentazione dell’ospedale avviene attraverso immagini stereotipate, mentre io mi sono rituffato nei miei ricordi per ritrovare le emozioni vissute in quegli anni. L’argomento centrale del film sta proprio nel peso della responsabilità di cui un medico può farsi carico, i dubbi che ti assalgono di continuo, il chiedersi se un errore commesso potrebbe avere conseguenze gravi.[/quote]
Per la parte del giovane protagonista Benjamin Barois è stato scelto Vincent Lacoste scelto grazie alla sua interpretazione di Hervè ne Il primo bacio di Riad Sattouf.
[quote layout=”big”]Come molti ho scoperto Vincent ne “Il primo bacio”, non sto dicendo di aver scritto Ippocrate per lui, ma mi sono reso subito conto della somiglianza tra lui ed il personaggio di Benjamin.[/quote]
Anche Lacoste esprime una grande ammirazione per il lavoro di Thomas Lilti.
[quote layout=”big”]Conoscevo bene Lilti, avevo molto apprezzato il suo primo film, e sono stato contento che abbiano pensato a me per un ruolo “serio”, anche perché non penso di recitare la parte dell’adolescente per tutta la vita. Mi sono subito riconosciuto nel personaggio, e ciò ha creato in me il desiderio di essere Benjamin Barois. Ho affrontato la situazione come sempre in precedenza, come se si trattasse di una commedia, non del mio primo ruolo drammatico. Non cerco mai di far ridere o di essere serio, cerco di fare e diventare il personaggio.[/quote]
Accanto al personaggio di Benjamin troviamo il personaggio di Abdel Rezzak, interpretato dall’attore franco-algerino Reda Kateb, un personaggio pervaso da una sottile malinconia, che descrive appieno il senso di sradicamento dei medici stranieri espatriati.
[quote layout=”big”]Per costruire il personaggio, in particolare il suo lato oscuro, ho pensato molto al concetto di esilio. Una volta ho sentito dire che un esiliato è come chi ha subito l’amputazione del braccio e percepisce l’arto amputato come ancora esistente, anzi, la percezione della sua esistenza è più forte dopo l’amputazione. Ho lavorato sull’assenza, sull’idea di una vita sospesa, in attesa, tra parentesi.[/quote]
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