Stasera in tv: “Hotel Gagarin” su Rai 1
Rai Uno stasera propone “Hotel Gagarin”, film commedia del 2018 diretto da Simone Spada e interpretato da Claudio Amendola, Luca Argentero, Giuseppe Battiston e Barbora Bobulova.
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Cast e personaggi
Claudio Amendola: Elio Beato
Luca Argentero: Sergio
Giuseppe Battiston: Nicola
Barbora Bobulova: Valeria
Silvia D’Amico: Patrizia Affogalasino
Philippe Leroy: Virgil
Caterina Shulha: Kira
Hovhannes Azoyan: Aram
Tommaso Ragno: Franco Paradiso
Paolo De Vita: Conversano
La trama
Cinque italiani, spiantati e in cerca di un’occasione, vengono mandati a girare un film in Armenia. Appena arrivati scoppia una guerra e il sedicente produttore sparisce con i soldi. Abbandonati all’Hotel Gagarin, isolato nei boschi e circondato dalla neve, trovano il modo di inventarsi un’originale e inaspettata occasione di felicità che non potranno mai dimenticare.
Curiosità
- L’esordiente Simone Spada (Torino, 1973) vive a Roma, è padre di due bambine. Dopo aver sostenuto 25 esami alla facoltà di Architettura di Roma, abbandona gli studi senza laurearsi e nel 1999 frequenta uno stage di regia presso la USC Film School di Los Angeles. Dal 2000 ha iniziato la sua carriera sui set cinematografici e televisivi come aiuto regista collaborando con diversi registi tra i quali Claudio Caligari, Edoardo Leo, Ivano De Matteo, Leonardo Pieraccioni, Claudio Amendola, Gabriele Mainetti, Gennaro Nunziante, Wilma Labate. Da regista ha realizzato documentari e cortometraggi con i quali ha vinto diversi premi.
- La sceneggiatura del film è scritta dal regista Simone Spada con Lorenzo Rossi Espagnet.
- Le musiche originali del film sono di Maurizio Filardo (Gli ultimi saranno ultimi, Perfetti sconosciuti, Il premio, Non ci resta che il crimine, Domani è un altro giorno)
- Il film in Italia ha incassato un totale di 390 mila euro.
Note di regia
Sentivo l’esigenza di raccontare una storia di speranza, sogni, popoli ed esseri umani marginali di varia natura e di raccontarla col sorriso della commedia, attraverso il mezzo che amo e conosco meglio: il cinema. Ho pensato a un film che non parla di cinema ma che lo usa come pretesto, come possibilità di esplorazione, di emozione, di incontri. Sono sempre stato affascinato dai più deboli, perché nella loro salvezza c’è una possibilità di un mondo migliore. I miei protagonisti rappresentano, per sesso ed età, un po’ tutti noi, con i nostri desideri, i nostri problemi, i nostri sogni. Affascinato da un territorio montagnoso e innevato, da un paese che per tantissimi anni è stato parte dell’Unione Sovietica, ma che non ha mai perso le sue peculiarità e radici ho pensato all’Armenia come luogo nuovo, sconosciuto e pieno di fascino, possibilità di condivisione umana e culturale tra diversi popoli. L’Armenia ricorda per certi versi l’Italia del dopoguerra, ricca di tradizioni culturali, territoriali, storiche e religiose, ma al tempo stesso protesa verso un futuro politico ed economico moderno e aperto. Hotel Gagarin vuole essere una commedia romantica, brillante, malinconica e un po’ visionaria. È la possibilità di fare un viaggio divertendosi, un film in movimento nonostante si svolga principalmente in un unico grande ambiente. È un tentativo di farci sognare, ridere, emozionarci o intristirci, come faceva, una volta, la commedia all’italiana che ci faceva uscire dal cinema più consapevoli e felici. Per concludere, vorrei sottolineare la frase di Lev Tolstoj che il professor Nicola Speranza (Giuseppe Battiston), in una scena del film, cita ai suoi compagni di viaggio: “Se vuoi essere felice, comincia”. Questa frase racchiude il senso profondo che ho voluto dare a questa avventura, il mio modo di intendere questo film e più in generale la vita. [Simone Spada]