Franceschini: (doppio) tweet su Checco Zalone e Quo Vado
Franceschini esalta Zalone e Quo vado con due Tweet (uno rimosso)
Dario Franceschini esalta Checco Zalone e Quo Vado su Twitter.
Grazie a #CheccoZalone. Il successo di #QuoVado fa bene a tutto il cinema italiano e avvia alla grande un 2016 di ritorno nelle sale.
— Dario Franceschini (@dariofrance) 3 Gennaio 2016
Del resto, i numeri sono importanti, senza ombra di dubbio.
Qualche minuto prima, però, almeno stando a quanto vedo in rete (qui lo screenshot dal profilo Facebook di Pierluigi Vitale, questa la URL del Tweet ora rimosso), Franceschini era stato addirittura più trionfale, scrivendo: «Grazie a #CheccoZalone! L’incredibile rercord di #QuoVado con sale ovunque stracolme di spettatori, fa bene a tutto il cinema italiano».
Quel primo Tweet, appunto, ora non c’è più.
Forse era davvero un po’ troppo. Anche perché Franceschini si dimentica che Quo Vado è distribuito in 1500 copie e che il successo del film va a replicare i precedenti (non a caso, Federico Boni, nella sua recensione – positiva – definisce Zalone «Santo protettore degli esercenti che nel lontano 2009 scoprirono quasi per caso il nuovo Re Mida del cinema italiano»).
@dariofrance aiutiamo gli esercenti a potersi permettere anche altro oltre #CheccoZalone?Magari alzando anche gli Standard della commissione
— Giovanni Villani (@Giovanni_Villan) 3 Gennaio 2016
Giusto gioire, per carità, ma poi bisogna anche fare i conti con la realtà e non fermarsi alla superficie del successo di uno. In un’industria cinematografica sana, infatti, questo sarebbe un volano per sostenere molto, molto altro. Accade? No, nella maggior parte dei casi. In quei pochi in cui, invece, avviene, la distribuzione non è affatto organizzata per sostenere progetti più indipendenti e meno “di massa”.
In effetti, al di là dell’entusiasmo, non si capisce come, il film, farebbe bene a tutto il cinema italiano. Non mi risulta che i precedenti successi al botteghino di Zalone abbiano rivitalizzato il movimento cinematografico tricolore.