Wonder Woman 3: Warner Bros. conferma Patty Jenkins alla regia
Warner Bros. ha dato ufficialmente luce verde a Wonder Woman 3 con Patty Jenkins che dirigerà e scriverà la sceneggiatura.
Dopo la notizia che Warner Bros. ha dato ufficialmente luce verde a Wonder Woman 3. ora il sito Variety conferma che Patty Jenkins non solo scriverà, ma tornerà alla regia per chiudere la pianificata trilogia sulla supereroina DC.
Il via libera ad un terzo film di Wonder Woman è arrivato a solo due giorni dall’uscita negli Stati Uniti di Wonder Woman 1984, il film ha debuttato lo scorso 25 dicembre in simultanea nella sale e su HBO Max. La reazione iniziale al film è stata positiva con una prima certificazione “Fresh” da parte del rating di Rotten Tomatoes, valutazione poi perduta man mano che le recensioni si accumulavano e un quadro più chiaro è andato definendosi, con un attuale 65% da parte della critica contro un 73% da parte degli spettatori, il primo film ha invece ottenuto e mantenuto la certificazione “Fresh” con un 93% registrato dalla critica e un 84% da parte del pubblico.
“Wonder Woman 1984” vede Diana (Gal Gadot) in azione negli anni ’80, dove lavora come antropologa culturale per il museo Smithsonian a Washington. Al suo fianco c’è la nuova assunta, Barbara Minerva (Kristen Wiig), una gemmologa-geologa-litologa brillante ma goffa. La svolta nella trama arriva un elemento magico che contribuirà al ritorno di Steve Trevor (Chris Pine), alla trasformazione di Barbara in cheetah e all’entrata in scena dell’ambizioso magnate Max Lord (Pedro Pascal).
In precedenza era stato riportato che Jenkins avrebbe scritto “Wonder Woman 3”, ma c’era qualche dubbio da parte della stessa Jenkins di un suo ritorno alla regia, ma ora il sito Variety riporta che Jenkins tornerà a dirigere con Gadot che tornerà protagonista e Warner Bros. che prevede una normale uscita nelle sale di “Wonder Woman 3” senza il supporto di piattaforme streaming. Nonostante le recensioni contrastanti, il “Wonder Woman 1984” ha avuto il miglior weekend di apertura dall’inizio della pandemia, con un incasso di 16,7 milioni di dollari al botteghino statunitense.