Home Curiosità Onward: Dan Scanlon svela l’idea originale del film che coinvolgeva uno scienziato

Onward: Dan Scanlon svela l’idea originale del film che coinvolgeva uno scienziato

Il regista Dana Scanlon racconta come è nata l’idea per il nuovo film Pixar, che in origine era molto diversa.

pubblicato 3 Aprile 2020 aggiornato 29 Luglio 2020 12:03

Dopo l’uscita nei cinema americani bloccata dall’insorgere dell’emergenza Coronavirus, il nuovo film d’animazione Onward di Pixar ha conquistato la critica e incassato 104 milioni di dollari a livello globale per poi essere distribuito in digitale su Amazon, iTunes e da oggi 3 aprile sul canale streaming Disney + (purtroppo al momento Italia esclusa).

Il film ambientato in uno scenario suburbano moderno, ma di stampo fantasy, segue i due fratelli elfi adolescenti Ian e Barley, doppiati da Tom Holland (Spider-Man: Far From Home) e Chris Pratt (Guardiani della Galassia), a cui è stato fatto un regalo dal loro papà scomparso molti anni fa, una pietra e istruzioni su come riportarlo indietro dalla morte per un solo giorno attraverso la magia, in modo che padre e figli possano incontrarsi per un’ultima volta. Purtroppo come è noto la magia è qualcosa da maneggiare con estrema cura e i due fratelli combinano un pasticcio che li porterà in un viaggio epico per completare l’incantesimo andato storto.

In una recente intervista con il sito ComicBook, lo scrittore e regista del film Dan Scanlon ha parlato del concept originale del film che fruiva di un’ambientazione più radicata nella realtà:

Inizialmente abbiamo pensato: “Bene vogliamo una storia su questi due fratelli che hanno l’opportunità di riportare in vita il loro papà”. E la mia versione iniziale della storia era ambientata nel nostro mondo e i protagonisti erano umani e il padre era uno scienziato che aveva inventato una macchina che sperava potesse comunicare con i morti in qualche modo, ma non funzionava. E così dopo la morte del papà, i ragazzi che erano anche loro scienziati stavano provando a dimostrare che la macchina di loro padre avrebbe funzionato. E così facendo riportano inavvertitamente parti di lui. E avremmo potuto fare così. Cominciò però a sembrare un po’ episodico perché stavano riportando indietro pezzi di papà, come prima i suoi piedi, poi le sue gambe, poi il suo busto. E anche un po’ freddo e clinico. E poi l’idea della magia come un modo per riportarlo indietro sembrava molto più romantica e davvero speciale. E questo ha portato al pensiero di “Beh, non vogliamo ambientarlo in qualche epoca molto lontana, come sono ambientati molti film fantasy” e poiché questa era una storia moderna così personale questo ha portato all’idea di un moderno mondo fantasy, che ci ha fatto ridere perché è assurdo e porterebbe a scene davvero divertenti. Quindi è stata un po’ una lunga strada arrivarci. Ma penso che una delle cose che mi piacciono è che il mondo corrisponde a Ian in qualche modo. Il mondo è un posto che ha perso un po’ del suo potenziale e Ian è un bambino che non è all’altezza del suo potenziale e quindi puoi vedere sia il mondo in cui Ian cresce e vive insieme al loro potenziale insieme.

 

 

In una recente presentazione del film, tenutasi a Roma lo scorso 25 febbraio, il regista Dan Scanlon ha parlato del suo legame personale con l’idea al centro del film, che ricordiamo nell’edizione italiana fruisce delle voci di Sabrina Ferilli, Fabio Volo, Favij, Raul Cremona e in un cameo il giornalista David Parenzo.

[quote layout=”big”]È una storia molto personale, ho perso mio padre quando avevo 3 anni. Io e mio fratello ci siam sempre chiesti come potesse essere riaverlo con noi, anche solo per un giorno. Questo è un film che parla di sostegno. Di persone che nella nostra vita hanno fatto di tutto per aiutarci, a diventare quel che siamo oggi. Un amico, un fratello, un insegnante. E questo è un modo per ringraziarli. Sei anni di lavoro, ma è normale per un film Pixar. Si scrive, riscrive, si fa lo storyboard, si cercano le voci, si perfeziona il progetto. È uno sforzo di grande collaborazione, ci vuole tempo. È fondamentale che qualunque spettatore di qualunque Paese possa provare gli stessi sentimenti, nel vederlo. Nel realizzare questo magico mondo non siamo mai partiti con il dire che la tecnologia sia una brutta cosa. La Pixar esiste grazie alla tecnologia, ma ci lasciamo spesso troppo andare alla comodità. Bisogna spesso scegliere la strada più difficile. Magia è il potenziale nascosto in ognuno di noi, sfidarsi per recuperare quella magia. Il nostro protagonista è un timido, insicuro, impaurito nei confronti di tutti e tutto. Ma si mette alla prova, sceglie la strada più difficile e raggiunge così un equilibrio. La Pixar è sempre stata guidata da un gruppo di artisti che si sono supportati, e ancora oggi impariamo l’uno dall’altro, ci aiutiamo. In futuro vedrete molti altri film originali e storie curiose. Avere un mezzo papà o topi che cucinano poteva sembrare folle, strano, in teoria, eppure si sono realizzate.[/quote]

 

Pixar ha prodotto 22 lungometraggi, a partire da Toy Story (1995), primo lungometraggio animato al computer, con un incasso complessivo globale di circa 14 miliardi di dollari (al 14 luglio 2019). Toy Story 3 (2010), Alla ricerca di Dory (2016), Gli Incredibili 2 (2018) e Toy Story 4 (2019) sono tutti tra i 50 film con il maggior incasso di tutti i tempi, con “Gli Incredibili 2” terzo film d’animazione con il maggior incasso di tutti i tempi con un incasso di 1,2 miliardi e 15 dei film della Pixar parte dei 50 film d’animazione con il maggior incasso di tutti i tempi. I prossimi film Pixar in programma sono Soul in uscita a giugno e quattro film senza titolo: uno nel 2021, due nel 2022 e uno nel 2023.