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Minari su Sky Cinema Due e Now dal 5 maggio

Minari, in prima visione alle 21.15 su Sky Cinema Due, in streaming su NOW e disponibile on demand arriva l’acclamato dramma candidato a 6 Premi Oscar.

5 Maggio 2021 08:43

Minari, arriva in prima visione alle 21.15 su Sky Cinema Due, in streaming su NOW e disponibile on demand l’acclamato dramma familiare di Lee Isaac Chung candidato a 6 Premi Oscar, tra cui miglior Film, Regia e Attore Protagonista a Steven Yeun – primo interprete americano di origine asiatica nella storia a ricevere questa nomination. “Minari” si è aggiudicato l’Oscar per la Miglior Attrice Non Protagonista a Yuh-Jung Youn, prima coreana ad ottenere l’ambito premio. Oltre all’Oscar il film si è aggiudicato abnche il Golden Globe come Miglior Film Straniero, il Gran Premio della Giuria e il Premio del Pubblico al Sundance Film Festival.

“Minari” (dal nome di una pianta acquatica coreana simile al crescione europeo) è ambientato negli Stati Uniti degli anni 80 e si ispira alle vicende personali del regista. Tutto ha inizio quando Jacob (Steven Yeun, The Walking Dead, Burning – L’amore brucia), immigrato coreano, trascina la sua famiglia dalla California all’Arkansas, deciso a ritagliarsi la dura indipendenza di una vita da agricoltore. Sebbene Jacob veda l’Arkansas come una terra ricca di opportunità, il resto della famiglia è sconvolto da questo imprevisto trasferimento in un fazzoletto di terra nell’isolata regione dell’Ozark. Ad aiutare Jacob nella fattoria il veterano di guerra Paul, inarrestabile lavoratore estremamente religioso, interpretato da Will Patton (Yellowstone). L’arrivo dalla Corea della nonna (Yuh-Jung Youn, Youn’s Kitchen, The Housemaid), donna imprevedibile e singolare, stravolgerà ulteriormente la loro vita. I suoi modi bizzarri accenderanno la curiosità del nipotino David (Alan Kim) e accompagneranno la famiglia in un percorso di riscoperta dell’amore che li unisce.

“Minari” è una parabola umana e familiare narrata con piglio volutamente intimista; il regista Lee Isaac Chung, al suo quarto lungometraggio, utilizza due diverse metafore per veicolare il concetto del film: l’erba piccante coreana del titolo, che attecchisce anche sul terreno più ostile con forza a rappresentare il sacrificio di generazioni che lottano e sacrificano tutto per il futuro, e la creazione del piccolo David, personaggio con cui il regista Chung cresciuto in Arkansas, figlio di immigranti dalla Corea del Sud, riesce a raccogliere i suoi ricordi e a trasmetterli allo spettatore con gli occhi stupefatti, innocenti e avventurosi dell’infanzia. Al centro della trama il rapporto tra una nonna non convenzionale, che come dice David “impreca” e non “fa i biscotti”, e un nipotino afflitto da un soffio al cuore che preoccupa i suoi genitori e non permette a David di giocare e correre come i suoi coetanei. Il rapporto tra nonna e nipote prende il via con piccoli gesti e qualche dispetto per poi evolvere in un grande amore che la meravigliosa Yuh Jung Youg, definita “la Meryl Streep della Corea del Sud”, incarna con una recitazione minimalista ma non per questo meno potente, in cui le dinamiche con il piccolo Alan S. Kim diventano il fulcro del film, mentre il resto del talentuoso cast collabora a rendere una storia di tutti i giorni profondamente umana, coinvolgente materia prima da grande schermo.

Minari, sui Sky Cinema Due e Now il dramma candidato a 6 Premi Oscar

Il regista Lee Isaac Chung sul messaggio veicolato dal film: Per me, il film incoraggia a sperare che si possa trovare il meglio in ciascuno di noi. La cosa che desideravo di più era lasciare che gli spettatori entrassero a far parte di questa famiglia. Minari potrebbe sembrare semplicemente la storia di una famiglia coreana-americana che trova l’occasione per raccontare la propria storia di immigrati, ma i sentimenti di questi personaggi sono affini e vicini anche a quelli di persone che provengono da una nazione diversa o dall’Arkansas o da New York, o da qualsiasi altro posto. Questa è stata per me la scoperta più emozionante, vedere quanto una storia così personale sia in grado di toccare tante persone diverse in modo così profondo.

Tra le candidature all’Oscar di “Minari” c’è stata anche quella per la migliore colonna sonora composta dal compositore e musicista statunitense Emile Mosseri, membro del gruppo indie rock “The Dig”. I crediti di Mosseri includono musiche per il dramma The Last Black Man in San Francisco (2019), la commedia crime Kajillionaire (2020) e la srie tv Homecoming.

La colonna sonora include il brano “Rain Song” scritta da Emile Mosseri & Stefanie Y. Hong e interpretata da Emile Mosseri & Yeri Han.

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Lo scrittore e regista Lee Isaac Chung ha raccontato di come è arrivato a scrivere Minari. Alla disperata ricerca di ispirazione, chiuse gli occhi e le parole “Willa Cather” gli risuonarono nelle orecchie. Si trattava di una scrittrice che scriveva della vita nelle Grandi Pianure e si innamorò del suo romanzo “La mia Antonia”. Apprese che Cather inizialmente imitava famosi romanzieri che scrivevano sulla vita di città, pensando che la sua esperienza rurale non sarebbe stata accettata. Si sentiva insoddisfatta e poi ha scritto storie rurali di successo che erano fedeli a se stessa. “La vita è iniziata per me, quando ho smesso di ammirare e ho cominciato a ricordare”. Riflettendo su questo, Chung disse: “Mi chiedevo se la voce mi stesse portando a queste parole, in modo da iniziare a fidarmi delle mie. Come esercizio, ho dedicato un pomeriggio a scrivere i miei ricordi d’infanzia. Ho ricordato i ricordi della nostra famiglia. l’arrivo ad una singola roulotte su un prato di Ozark e lo shock di mia madre nell’apprendere che questa sarebbe stata la nostra nuova casa. Ricordai l’odore del terreno appena arato e il modo in cui il colore piacque a mio padre. Ricordai il torrente dove mi trovavo a lanciare pietre ai serpenti mentre mia nonna piantava un ortaggio coreano che cresceva senza sforzo. A ogni ricordo rivedevo la mia vita, come se le nuvole si fossero spostate su un campo che avevo visto ogni giorno. Dopo aver scritto 80 ricordi, ho abbozzato una narrazione arco con temi sulla famiglia, il fallimento e la rinascita. È così che mi è venuta l’idea di scrivere “Minari”; è iniziata per me, quando ho smesso di ammirare e ho cominciato a ricordare”.

A seguire trovate alcune curiosità su film e cast.

  • Il cappello rosso che Steven Yeun indossa nel film è stato un regalo di sua madre quando aveva 17 anni.
  • Con questo film, Steven Yeun diventa il primo asiatico-americano e la prima persona di discendenza dell’Asia orientale ad essere nominato per l’Oscar al miglior attore.
  • Il film è stato girato a Tulsa e dintorni, Oklahoma.
  • L’intero film è stato girato in 25 giorni. Tutte le scene che coinvolgono il torrente sono state girate in un solo giorno.
  • Questo è il secondo film in lingua coreana ad essere nominato per il miglior film agli Oscar, dopo Parasite che ha vinto anche il premio un anno prima.
  • Il gioco di carte giocato dalla nonna e dai bambini si chiama “Go-Stop”, un gioco di carte ben noto e abbastanza popolare in Corea.

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