Stasera in tv: “A Private War” su Rai 3
Rai Tre stasera propone “A Private War”, il film biografico del 2018 di Matthew Heineman con Rosamund Pike, Tom Hollander e Stanley Tucci.
Cast e personaggi
Rosamund Pike: Marie Colvin
Jamie Dornan: Paul Conroy
Tom Hollander: Sean Ryan
Stanley Tucci: Tony Shaw
Faye Marsay: Kate Richardson
Greg Wise: Prof. David Irens
Nikki Amuka-Bird: Rita Williams
Corey Johnson: Norm Coburn
Alexandra Moen: Zoe
Hilton McRae: Adam Watkins
Raad Rawi: Gheddafi
Fady Elsayed: Mourad
Jérémie Laheurte: Remi Ochlik
Amanda Drew: Amy Bentham
Doppiatori italiani
Francesca Fiorentini: Marie Colvin
Jacopo Venturiero: Paul Conroy
Franco Mannella: Sean Ryan
Luca Biagini: Tony Shaw
Simone D’Andrea: Prof. David Irens
Irene Di Valmo: Rita Williams
La trama
Marie Colvin (Rosamund Pike), un’espatriata di origine americana che lavora a Londra come corrispondente di guerra per il Sunday Times, è la prima giornalista straniera a riuscire ad entrare nello Sri Lanka occupato dalle Tigri Tamil. Ignorando un vecchio divieto per i giornalisti, attraversa il Vanni e scopre una ben celata crisi umanitaria per i 500.000 civili che vivono lì. Dopo aver presentato la storia di quella crisi vissuta in prima linea, Colvin torna indietro attraverso il territorio in mano al governo, ma viene catturata durante gli scontri tra le truppe cingalesi e le Tigri Tamil. Viene colpita dalle schegge di un razzo e alla fine perde la vista dell’occhio sinistro. Nonostante la sua ferita, Colvin si rifiuta di appendere al chiodo il suo giubbotto antiproiettile. Invece, indossa una benda nera sull’occhio e fa un’apparizione pubblica per ritirare il premio di Giornalista Britannico dell’anno. Il film racconta il suo intrepido impegno presso i luoghi distrutti dalla guerra, Iraq, Afghanistan e Libia, fino a quando all’età di 56 anni, inviata ad Homs per seguire la guerra in Siria, venne tragicamente uccisa insieme al fotografo francese Rémi Ochlik durante un’offensiva dell’esercito locale.
Curiosità
- Il film ha ricevuto due candidature al Golden Globe: migliore attrice in un film drammatico a Rosamund Pike e migliore canzone originale (“Requiem for a Private War”).
- “A Private War è un ritratto di Marie Colvin, la leggendaria corrispondente di guerra del Sunday Times che ha dedicato la sua vita a ricercare la verità”, dice il regista americano Matthew Heineman, che fa il suo debutto cinematografico dopo aver raccolto consensi per il suo lavoro nei documentari, tra cui il nominato agli Oscar Cartel Land e City of Ghosts . “La seguiamo negli ultimi 10 anni della sua vita, in prima linea nei conflitti brutali in Sri Lanka, Iraq, Libia, Afghanistan e Siria. Il film parla del desiderio insaziabile di testimoniare le atrocità della guerra e delle conseguenze che hanno avuto su di lei”.”Per me, è stato un percorso incredibile. Mi sono innamorato di Marie”, aggiunge Heineman. “Sento una vera connessione con lei – con il mio background come regista di documentari – e un’enorme affinità con il modo in cui raccontava i fatti, concentrandosi sul lato umano dei conflitti. È un onore poter raccontare la sua storia. Ho cercato di capire veramente chi fosse Marie e di trovare il modo di raccontarlo onestamente in questo film”.
- La pellicola è l’adattamento cinematografico dell’articolo “Marie Colvin’s Private War”, uscito nel 2012 su Vanity Fair, scritto da Marie Brenner. L’articolo parlava della reporter di guerra del The Sunday Times Marie Colvin, inviata in Sri Lanka, Iraq, Afghanistan, Libia e Siria, dove morirà a 56 anni il 22 febbraio 2012 insieme al fotografo francese Rémi Ochlik.
- In un pezzo per Harper’s Bazaar del 4 dicembre 2018, la corrispondente di guerra Janine di Giovanni, che conosceva Marie Colvin, scrive criticamente del film: “Non c’erano bravi ragazzi al Sunday Times, dove lavorava Colvin, che si prendevano cura del suo benessere. C’erano invece editori che volevano scoop a scapito della sicurezza dei loro giornalisti. Colvin aveva molti amici a Londra, ma nessuno di loro era simile al personaggio della fidanzata in stile Bridget Jones (interpretato da Nikki Amuka-Bird) nel film Il suo ultimo ragazzo non era uno Stanley Tucci premuroso e amorevole, ma piuttosto un uomo che le ha procurato immenso dolore e angoscia. Non c’erano “teste sui bastoni” in Bosnia, come dice il personaggio che doveva essere il primo marito di Colvin, Patrick Bishop, in una delle scene iniziali (le teste erano sui bastoni in Cecenia). Il secondo marito di Colvin, Juan Carlos Gumucio, è stato completamente cancellato dalla sceneggiatura, sebbene abbia avuto un ruolo importante nella sua vita”. Sebbene positiva sulla performance di Rosamund Pike, la giornalista raccomanda ai suoi lettori di guardare invece il documentario Bearing Witness (2005).
- Taron Egerton era stato originariamente scelto, ma alla fine si è ritirato. Jamie Dornan lo ha sostituito.
- Nel film scopriamo che Colvin possiede il libro “The Face of War” di Martha Gellhorn.
Note di regia
Sembra che viviamo nell’era della post-verità, in cui i fatti vengono spesso scambiati per palesi menzogne, perché i dittatori, i terroristi e i politici utilizzano la propaganda per ottenere guadagni personali. Il risultato devastante è che le persone spesso non sanno a chi o cosa credere. I fatti sembrano essere malleabili. Il giornalismo è sotto attacco e sempre più polarizzato da “notizie” inventate che si mascherano da vero giornalismo. Profondamente preoccupato dalle minacce che ciò pone alla società, sono stato ispirato per fare A Private War dalla leggendaria corrispondente di guerra Marie Colvin. Una delle più famose giornaliste del nostro tempo, Colvin era uno spirito assolutamente senza paura e ribelle, pronta a correre enormi rischi per ottenere una storia. Era costantemente sotto attacco, ma ciò che la distingueva davvero, più di ogni altra cosa, era il suo profondo desiderio di mostrare la vera sofferenza umana causata dalla guerra. La sua missione, con le sue stesse parole, era di “alzare la testa contro il potere”. Voleva che il mondo si preoccupasse di quelle atrocità indicibili – che sono così spesso tenute a debita distanza – tanto quanto lei. Ma, nel farlo, è stata profondamente colpita dagli orrori che ha documentato, e ha cominciato lentamente a perdere il controllo sulla sua vita privata. Alcuni dicono che i reporter di guerra diventano dipendenti dalla guerra – e lei non ha fatto eccezione. Era una droga a cui non poteva sfuggire. La guerra, paradossalmente, era spesso il suo rifugio. A Private War è il mio primo film narrativo. Fino ad ora ho realizzato documentari su una varietà di argomenti, che vanno da un gruppo di vigilanti che combattono contro i cartelli della droga messicani a giornalisti/cittadini che documentano gli orrori dell’ISIS nella loro città natale in Siria. In misura molto minore rispetto alla Colvin, ho sentito la stessa bizzarra emozione causata dai reportage di guerra, e i pensieri oscuri persistenti che li accompagnano. Per me, A Private War è una lettera d’amore al giornalismo e un omaggio alla Colvin, che ha rischiato di continuo la sua vita lottando per raccontare verità difficili e sperando che il mondo se ne preoccupasse. [Matthew Heineman]
La colonna sonora
- Le musiche originali del film sono del pluripremiato compositore H. Scott Salinas (11:55, The Ballad of Lefty Brown, Rust Creek, The Boy from Medellín e la serie tv Warrior).
- La colonna sonora include il brano “Requiem For A Private War” interpretato da Annie Lennox e candidato al Golden Globe per la migliore canzone originale.
TRACK LISTINGS:
1. Fear Comes Later 3:12
2. Marie’s Lost Theme 1:41
3. Sunday Times 1:51
4. Sri Lanka 1:12
5. Marjah 1:39
6. Marie Loses Her Eye 2:21
7. Nice Eyepatch 1:57
8. Mass Graves 1:50
9. The End is Near 2:15
10. The Search for Truth 2:04
11. Bombs 5:03
12. Eulogy 1:41
13. Norm Dies 1:48
14. Return to the Tunnel 1:45
15. The Final Broadcast 4:01
16. Requiem for a Private War (Annie Lennox) 6:34
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