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Diabolik: nuove clip e foto ufficiali del film dei Manetti Bros.

Il 16 dicembre 2021 arriva nei cinema italiani “Diabolik” dei Manetti Bros., il nuovo adattamento cinematografico del popolare personaggio dei fumetti.

17 Dicembre 2021 19:17

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01 Distribution a partire dal 16 dicembre porterà nei cinema d’Italia Diabolik, adattamento cinematografico delle avventure del personaggio creato da Angela e Luciana Giussani diretto dai Manetti Bros.. Il film racconterà la storia oscuramente romantica dell’incontro tra Diabolik e Eva, ambientata nello Stato fittizio di Clerville negli anni ’60.

Trama e cast

La trama ufficiale: Il film dei Manetti si apre a Clerville, anni ’60. Diabolik, un ladro privo di scrupoli la cui vera identità è sconosciuta, ha inferto un altro colpo alla polizia, sfuggendo con la sua nera Jaguar E-type. Nel frattempo c’è grande attesa in città per l’arrivo di Lady Kant, un’affascinante ereditiera che porterà con sé un famoso diamante rosa. Il gioiello dal valore inestimabile non sfugge all’attenzione di Diabolik che, nel tentativo di rubarlo, rimane incantato dal fascino irresistibile della donna. Ma poi la vita stessa del ladro è in pericolo: l’incorruttibile e determinato Ispettore Ginko e la sua squadra hanno trovato il modo di intrappolare il criminale, e questa volta Diabolik non sarà in grado di uscirne da solo. Il film è liberamente ispirato al mitico terzo numero della serie a fumetti, uscito nelle edicole nel 1963: uno degli albi più memorabili della saga, nel quale fa la sua prima apparizione quella che diventerà l’inseparabile compagna e complice di Diabolik, Eva Kant.

Il Re del Terrore ha il volto di Luca Marinelli, l’affascinante Eva Kant quello di Miriam Leone e Valerio Mastandrea veste i panni dell’ispettore Ginko. Nel cast anche alcuni degli attori cari al cinema dei Manetti a partire da Alessandro Roia fino a Serena Rossi e Claudia Gerini.

Diabolik – trailer e video

Primo teaser trailer ufficiale pubblicato il 7 dicembre 2020

Secondo trailer italiano pubblicato il 21 luglio 2021

Prima clip ufficiale pubblicata il 7 dicembre 2020

Seconda clip ufficiale pubblicata il 6 dicembre 2021

Nuovo video ufficiale pubblicato il 13 dicembre 2021

Nuovi video ufficiali pubblicati il 17 dicembre 2021

Curiosità

  • Una delle serie più apprezzate nella storia del fumetto italiano, Diabolik è stato creato nel 1962 ed è composto da oltre 800 volumi, e ha portato alla nascita del sottogenere fumetti neri. La serie prende il nome dal suo protagonista, un ladro e antieroe, ispirato a diversi precedenti personaggi di pulp fiction italiani e di altri paesi. La serie ha venduto più di 150 milioni di copie in tutto il mondo, diventando una delle serie di fumetti più conosciute e più vendute d’Europa..
  • Il film è stato girato tra Courmayeur, Bologna, Milano e Trieste.
  • Quella dei fratelli Manetti è il secondo adattamento live-action di Diabolik, dopo quello del 1968 diretto da Mario Bava con musiche di Ennio Morricone e con protagonista John Phillip Law. Diabolik ha fruito anche di una serie animata, di un radiofumetto, di un docufilm e di una serie di videogiochi.
  • Diabolik: Track of the Panther è una serie televisiva animata coprodotta a livello internazionale, diretta da Charles Corton, Jean-Luc Ayak e Thierry Coudert e scritta da Jean Cheville, Paul Diamond e Larry Brody. La serie è stata coprodotta da Saban Entertainment e Mediaset, con l’animazione realizzata da Ashi Productions e Saerom Animation. Ha debuttato il 5 maggio 1999 ed è durato 40 episodi prima di terminare il 1° gennaio 2001. La serie differisce notevolmente dal fumetto dai toni più cupi, rendendolo più adatto ad un pubblico giovane; Le differenze principali includono il ringiovanimento di Diabolik ed Eva Kant, l’introduzione di nuovi personaggi (come il principale antagonista Dane), la sostituzione della Jaguar E-Type di Diabolik con un’auto moderna immaginaria, l’assenza di omicidi da parte di Diabolik e l’ambientazione nel mondo reale piuttosto che in luoghi immaginari.
  • “Diabolik” è scritto da Michelangelo La Neve e Manetti bros., che hanno firmato anche il soggetto insieme a Mario Gomboli.
  • Il film è prodotto da Carlo Macchitella e Manetti bros. per Mompracem con Rai Cinema, con il sostegno di Emilia – Romagna Film Commission, Friuli Venezia Giulia Film Commission, Film Commission Vallee D’Aoste.

Note di regia

 

Non amiamo la parola “sogno” perché fa pensare più ad un colpo di fortuna inaspettato che a qualcosa che si è ottenuto attraverso la progettazione ed il lavoro. Ma fare il film di Diabolik è la cosa più vicina al raggiungimento di un sogno per noi. Un sogno ottenuto negli anni attraverso, appunto, il lavoro, la pianificazione e la perseveranza. Ci ricordiamo adolescenti, aspiranti filmmaker, a discutere di come avremmo fatto il film di Diabolik. La strada che a noi sembrava ovvia, e che nessuno sembrava voler intraprendere, era la fedeltà alle suggestioni e ai temi offerti da questo straordinario e amato fumetto. Nel corso della nostra carriera, nel nostro linguaggio, il termine “alla Diabolik” è sempre stato un modo di impostare alcune scene, la scelta di un certo tipo di location o alcuni espedienti narrativi. I nostri film, i nostri telefilm e persino i nostri video musicali sono pieni di queste suggestioni. Potrebbe essere divertente riguardare tutto quello che abbiamo fatto negli anni cercando le volte che ci siamo ispirati a Diabolik. Sarebbe sorprendente scoprire quante volte è successo, anche nelle situazioni meno prevedibili. Poi un giorno, spinti dal coraggio del nostro socio produttivo, Carlo Macchitella, abbiamo deciso di provarci sul serio, nonostante diverse realtà produttive ben più grandi della nostra ci stessero provando senza successo da anni. Abbiamo scritto, in quattro semplici pagine, come avremmo visto noi il film e le abbiamo mandate a sua maestà “l’uomo nero”, Mario Gomboli, l’erede artistico delle sorelle Giussani, le autrici del fumetto. Mario ci ha risposto in pochissimo tempo e le parole sono state più o meno queste: “Sono più di trent’anni che aspetto di leggere esattamente queste pagine”. È stato un momento molto importante, un primo approccio emozionante con l’uomo che poi è diventato nostro co-autore oltre che, pensiamo di poterlo scrivere, grande amico. Un momento in cui abbiamo messo alla prova quello che abbiamo sempre pensato: che l’amore è più forte di tutte le cose. Ed è dal profondo amore per il fumetto che siamo partiti per fare questo film. Un’altra cosa che abbiamo appreso facendo questo film, è che la fedeltà ha un aspetto decisamente, inevitabilmente e involontariamente “soggettivo”. Questo film è Diabolik come lo vediamo noi e come lo amiamo da quando, bambini, abbiamo iniziato a leggerlo. Nessun tentativo di rivoluzionarlo o di aggiornarlo. Semplicemente la trasposizione in cinema delle vicende, e delle emozioni che abbiamo letto nel fumetto attraverso la nostra interpretazione ed il nostro stile naturale. Nient’altro. Un film che vuole essere cinematografico e non fumettistico (perché il fumetto esiste già ed è bellissimo) ma che vuole anche essere, semplicemente, il film di Diabolik. Abbiamo cercato di portare al cinema le storie noir e avvincenti scritte dalle sorelle Giussani e da Mario Gomboli. Di ricostruire le atmosfere cupe della città di Clerville. Di dare un volto, aiutati da un cast straordinario, ai protagonisti disegnati da grandi autori del fumetto come Enzo Facciolo e Sergio Zaniboni. Di portare al cinema l’impeccabile eleganza minimalista di questo fumetto, attraverso scenografie, costumi e uso delle luci fortemente ispirati agli albi. Tutto aggiunto alla sfida di ambientare tutto non in epoca contemporanea ma, come dice la scritta con cui si apre il film: “verso la fine degli anni 60”. Tuttavia, solo guardando il film, e non con le parole, si potrà giudicare quello che abbiamo fatto. [Manetti bros.]

La colonna sonora

  • Le musiche originali del film sono di Pivio e Aldo De Scalzi (Si può fare, Qualunquemente, Il mercante di pietre, The Butterfly Room – La stanza delle farfalle, Non odiare). Manetti Bros. e Pivio e De Scalzi hanno collaborato anche per Piano 17, Cavie, L’arrivo di Wang, Song’e Napule e Ammore e malavita.
  • Raccontano Pivio & Aldo De Scalzi: «Alla fine del 2019 abbiamo iniziato a pensare concretamente a come avremmo affrontato la scrittura e la realizzazione della colonna sonora di Diabolik, la nuova avventura filmica dei Manetti Bros. Ogni volta che abbiamo avuto occasione di collaborare con loro, abbiamo potuto cambiare pelle e sempre con grandissima soddisfazione artistica e professionale (a tale connubio dobbiamo 3 David di Donatello e 3 Nastri d’Argento). Questa volta, dopo le consuete sessioni di brainstorming con loro, abbiamo concordato di perseguire una linea tendenzialmente orchestrale, avendo come fonte d’ispirazione certe soluzioni timbriche adottate da Bernard Herrmann e con un occhio di riguardo alle atmosfere “action” tipiche di compositori come Lalo Schifrin, e con l’idea di una struttura musicale complessiva che coinvolgesse una grande orchestra sinfonica. Avevamo anche intenzione di sviluppare tutta la colonna (o buona parte di essa) attorno ad un unico tema centrale ricorrente perché un personaggio così iconico come Diabolik meritava tale tipo di approccio. E così è stato; a fine febbraio 2020 avevamo tutte le partiture pronte per essere eseguite, già verificate su scena, e poi … ecco arrivare l’impensabile … abbiamo così dovuto aspettare mesi prima che si creassero le condizioni minime per entrare in sala di registrazione con tutti i musicisti previsti in fase di scrittura. In realtà, per garantire l’ambiente più sicuro possibile per chi avrebbe eseguito gli oltre 100 minuti di musica originale che avevamo composto, con il fondamentale aiuto dei nostri fidati collaboratori Luca Cresta e Claudio Pacini, abbiamo dovuto smembrare l’orchestra, inizialmente pensata per un organico numericamente davvero importante, in micro gruppi di non più di 5/6 persone alla volta, inventandoci una serie incredibile di trucchi ed espedienti tecnici per sperare di ottenere quanto avevamo ipotizzato in fase di scrittura, quando ancora pensavamo di vivere nel migliore dei mondi possibili. E, incredibilmente, il risultato finale suona esattamente come se tutta l’orchestra fosse stata coinvolta nella stessa sessione di registrazione, proprio come avevamo desiderato. Ora aspettiamo solo di poter condividere questo nostro entusiasmo col pubblico».
  • La colonna sonora del film include due brani di Manuel Agnelli, “La profondità degli abissi” e “Pam Pum Pam”, due inediti che segnano il debutto da solista del leader degli Afterhours nonché giudice di X Factor.
  • Racconta Manuel Agnelli:“Di Diabolik mi piaceva l’immagine netta, quella di un cattivo senza ombra di ironia, in contrasto con la modalità facilona della commedia all’italiana, che sdrammatizza ogni cosa. La sua linearità e la chiarezza della sua visione mi colpivano molto più delle battute di Er Monnezza. Diabolik non ha una ragione etica, non combatte contro la società. Ha fatto una scelta di vita criminale, ne porta la responsabilità, corre il rischio, ne paga il prezzo ed è cosciente di quello che fa; ha accettato di essere in quel modo e non trova delle giustificazioni. In un paese in cui le persone usano la morale per giustificare qualunque azione, dove ci si confessa per togliersi i peccati, lui si prende le nostre cose, senza scuse. In questo lo vedo educativo! Non è torbido, o morboso, è il male puro. Dato il contesto, cioè’ l’Italia, lo considererei più un supereroe che un criminale… Lavorare con i Manetti Bros. è stato fantastico e molto, molto divertente. Hanno le idee molto chiare e il coraggio e il talento di prendere delle direzioni nette. In questo sono molto stimolanti ma diversi dall’immagine del regista isterico. Hanno una passione incredibile per il loro lavoro che credo vada molto al di là anche della naturale vanità che ogni artista coltiva. E poi sono dei fans dei Blue Oyster Cult! È stato facile per me entrare nell’atmosfera del film e scrivere questi due pezzi, uno più duro scritto più sul personaggio di Diabolik, quello che vedono gli altri e l’altro invece introspettivo, la canzone d’amore di Diabolik… Dove l’unica cosa che veramente conta per lui è la fiducia, prima nelle sue armi, poi nella donna che ama. Ah… dimenticavo…Sono stato sul set diverse volte e ho anche “guidato” la macchina di Diabolik per circa 50 metri…! Senza ammaccarla. Comunque ho fatto brum brum con l’acceleratore. Non vedo l’ora di vedere il film”.

Il fumetto originale

Nato nel 1962 dalla fantasia di Angela e Luciana Giussani e protagonista dell’omonima testata, Diabolik è tuttora uno dei fumetti più venduti in Italia e un’icona assoluta del mondo della letteratura disegnata. Ora, per la prima volta, la storia di questo straordinario personaggio verrà raccontata in un docu-film prodotto da Anthos Produzioni con Rai Cinema in collaborazione con la casa editrice Astorina. Dopo il suo esordio nel 1962, il fumetto dedicato a Il Re del Terrore, dal nome del primissimo albo, raggiunse in breve tempo altissime tirature diventando un fenomeno di costume studiato da sociologi ed esperti di comunicazione. Il formato degli albi di Diabolik, di piccola dimensione per poter essere tascabili, venne ideato per venire incontro alle esigenze dei pendolari che Angela Giussani osservava ogni mattina dalla finestra di casa sua, nelle vicinanze della stazione Cadorna, a Milano. Precursore del genere del fumetto nero italiano, Diabolik ha generato a partire dal 1964 numerosi epigoni, che non hanno però mai intaccato il suo successo e sono ormai scomparsi dalle edicole. Da oltre cinquant’anni Diabolik viene edito senza interruzioni e ha superato gli 850 episodi pubblicati; i primi numeri della serie hanno raggiunto elevate quotazioni di mercato nel collezionismo. Dalla sua nascita ad oggi Diabolik ha venduto quasi 150 milioni di copie.

Era la primavera del ‘68 quando le sorelle Giussani mi invitarono ad andare a vedere il film di Diabolik. Il primo – e sino a ieri unico – film dedicato al Re del Terrore. Quello diretto da Mario Bava, con John Phillip Law e Marisa Mell. A me era piaciuto ma non osavo dirlo, dopo aver ascoltato i commenti caustici di Angela, in sala e non a bassa voce. La critica era riassumibile in un semplice concetto: “Quello non è Diabolik!”. Con qualche precisazione: “Non usa le maschere, non lancia pugnali… e poi lei non ha lo chignon”. Luciana acconsentiva tacendo. Va ricordato che le due belle ed eleganti signore della buona borghesia milanese che avevano avuto il coraggio di creare il primo fumetto nero non erano certo tipe da lasciarsi intimidire dal grande schermo. Al contrario: era stata loro intenzione sfruttare la proposta di Dino de Laurentiis solo per dare maggiore visibilità al personaggio, ed erano rimaste deluse. Da quella delusione derivò la decisione di non permetter mai più a chicchessia di girare un film che non fosse coerente all’immagine e alla filosofia di Diabolik. Negli anni le sorelle rifiutarono proposte milionarie dalle più disparate case di produzione, non solo nazionali, perché nessuna accettava il loro vincolante controllo su soggetti e sceneggiature. E neppure il mio, che da vent’anni dopo la scomparsa di Luciana ne ho raccolto il testimone. Questo spiega come mai sia trascorso più di mezzo secolo prima che si parlasse concretamente di un nuovo, diaboliko film. A sbloccare la fossilizzata situazione fu un incontro, in redazione Astorina, con i Manetti bros. Mi sentii proporre non un film su Diabolik ma il film di Diabolik. Ascoltai analisi puntuali sul personaggio, resoconti di letture attente, progetti figli della creatività delle Autrici. Mi fu chiesto di fondere la mia esperienza di fumettista con la loro di registi per spostare senza traumi o tradimenti il Re del Terrore dai disegni al grande schermo, e il loro entusiasmo mi ha contagiato. Così, a sessant’anni dalla sua nascita, Diabolik – il vero Diabolik – arriverà finalmente al cinema. [Mario Gomboli Direttore editoriale]

Il nuovo fumetto sul passato di Eva Kant

In attesa dell’uscita del film dei Manetti Bros, in cui il Re del Terrore e la sua compagna si incontrano per la prima volta, la casa editrice Astorina, ha pubblicato lo Speciale Il grande Diabolik 2/2020 Io sono Eva.

La trama ufficiale del fumetto: Fuggita rocambolescamente dal terribile collegio di Morben, Eva arrivò in Sudafrica senza documenti, senza soldi, senza un futuro. Un periodo indimenticabile segnato da un incontro che contribuirà a forgiare l’Eva Kant che conosciamo. L’albo speciale è disegnato da Giuseppe Palumbo con Matteo Buffagni, scritto da Mario Gomboli e Tito Faraci in base a un progetto di Andrea Artusi e Mirko Zilio, svela il background della compagna e complice di Diabolik.

Il Diabolik di Mario Bava

Il regista italiano Mario Bava ha adattato tre storie di Diabolik in un film del 1968 noto anche come Danger: Diabolik, prodotto da Dino De Laurentiis e interpretato da John Phillip Law come Diabolik, Marisa Mell come Eva e Michel Piccoli come Ginko. Nel 2008 il film è stato scelto dalla rivista Empire come uno dei 500 migliori film di tutti i tempi. Tra i membri della troupe c’erano i futuri premi Oscar Carlo Rambaldi (che accettò un’offerta di Dino De Laurentiis per lavorare agli effetti speciali di King Kong che Mario Bava aveva rifiutato) ed Ennio Morricone.

Nella versione a fumetti, “Diabolik” è molto più sinistro della sua controparte cinematografica: è un criminale che combatte il male con il male, ricorrendo spesso all’omicidio per “punire” i malfattori che incontra. Il film è stato realizzato assumendo una certa conoscenza dei fumetti, spiegando così la reazione negativa che ha ricevuto inizialmente fuori dall’Italia, anche se da allora è stato rivalutato come un classico della psichedelia cinematografica e della pop art degli anni ’60. Tra le curiosità legate al film, il video musicale dei Beastie Boys per il brano “Body Movin'” è una parodia diretta del Diabolik di Bava e presenta diverse clip del film stesso.

Foto e poster