Beetlejuice poteva essere un horror con Arnold Schwarzenegger
In una realtà alternativa avremmo potuto vedere Arnold Schwarzenegger al posto di Michael Keaton nel classico Beetlejuice di Tim Burton.
A Tim Burton reduce dal suo film d’esordio Pee-wee’s Big Adventure nel 1988 venne offerta la regia di Beetlejuice, una bizzarra commedia horror prodotta da The Geffen Company e distribuita da Warner Bros. Pictures. La trama ruotava attorno a una coppia tragicamente scomparsa (Alec Baldwin e Geena Davis) che diventano fantasmi che infestano la loro ex casa, che dopo la loro dipartita è stata invasa dai Deetz, una eccentrica famiglia di New York (Jeffrey Jones, Catherine O’Hara, Winona Ryder). Dopo vari tentativi per far sloggiare gli sgraditi coinquilini, la coppia stremata dalla lenta e contorta burocrazia dell’aldilà, prima si allea con la figlia dei Deetz, che scopriremo può vedere la gente morta e poi con un odioso, subdolo e truce poltergeist di nome Betelgeuse (Michael Keaton), uno “spaventatore” professionista il cui prezzo dei suoi servigi però si rivelerà ben più alto di quanto la disperata coppia di sposi aveva preventivato.
“Beetlejuice” andò bene al botteghino incassando circa 73 milioni di dollari da un budget di 15 milioni, ebbe buone critiche, a parte qualche irrisoria e polemica voce fuori dal coro, vinse l’Oscar per il miglior trucco e tre Saturn Awards: miglior film horror , miglior trucco e miglior attrice non protagonista per Sylvia Sidney. Il franchise generò una serie animata e un musical, ma sorprendentemente non un sequel che comunque ebbe il suo iter prima di essere accantonato.
Nel 1990 Burton assume Jonathan Gems per scrivere un sequel intitolato Beetlejuice Goes Hawaiian.”Tim ha pensato che sarebbe stato divertente abbinare lo sfondo del surf di un film in spiaggia con una sorta di espressionismo tedesco, proprio perché totalmente sbagliati insieme”, racconta Gems. La storia segue il trasferimento della famiglia Deetz alle Hawaii, dove Charles sta costruendo un resort. Presto scoprono che la sua azienda, vedi il film Poltergeist, sta costruendo sul cimitero di un antico Kahuna hawaiano. Lo spirito torna dall’aldilà per causare problemi e Beetlejuice diventa un eroe vincendo una gara di surf con la magia. Keaton e Ryder accettarono di fare il film, a condizione che Burton lo dirigesse, ma sia lui che Keaton erano molto impegnati com il sequel Batman – Il ritorno.
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All’inizio del 1991 Burton era ancora interessato a fare “Beetlejuice Goes Hawaiian”. Impressionato dal lavoro di Daniel Waters sulla serie tv Heathers, Burton gli chiese una riscrittura di Beetlejuice 2. Tuttavia alla fine Waters firmò per scrivere la sceneggiatura di “Batman – Il ritorno”. Nel 1993 il produttore David Geffen assume Pamela Norris (In campeggio a Beverly Hills, Saturday Night Live) per riscrivere “Beetlejuice 2”. Tre anni dopo Warner Bros. contatta Kevin Smith per un ulteriore riscrittura, ma Smith all’epoca passò la mano in favore di Superman Lives altro film mai realizzato.
Tornando al film originale, Tim Burton in prima battuta voleva Sammy Davis Jr. per il ruolo del “bio-esorcista”, poiché il personaggio di Betelgeuse era drasticamente diverso da quello che arrivò sullo schermo. Originariamente concepito come una presenza alata e demoniaca che prendeva forma umana come un piccolo uomo mediorientale, le successive bozze lo hanno reso più afroamericano, ma quello che fece rifiutare a Keaton il ruolo in un primo momento era il tono della sceneggiatura, che era molto più horror e cupa, anche se Burton aveva già in mente di stravolgerla con il suo tocco “goth” e spassosamente stralunato. Keaton ha rivelato di aver basato la sua interpretazione di Betelgeuse sul disturbante e disturbato Chop Top di Non aprite quella porta – Parte 2 e bisogna ammettere che ci sono diverse similitudini tra i due personaggi.
Accantonato Sammy Davis, Jr., Tim Burton si concentrò su Arnold Schwarzenegger per il ruolo di Betelgeuse, ma a Geffen Company non piaceva l’idea, pensavano che il fatto che l’attore fosse una star di film d’azione avrebbe reso il personaggio poco credibile trasformandolo in una parodia. Burton nonostante i dubbi dello studio contattò comunque Schwarzenegger per tastare il terreno, ma l’attore rifiutò la parte poiché era impegnato a girare L’implacabile (1987). Se dovessimo ipotizzare un casting per un odierno Betelgeuse, un attore che sembra avere il potenziale per una nuova incarnazione è Nicolas Cage che ha recentemente caratterizzato diversi ruoli horror all’insegna del “fuori di testa”.
per quanto riguarda il resto del cast, per il ruolo di Lydia c’erano in ballo solo due attrici: Winona Ryder e Alyssa Milano, con Ryder che alla fine ottenne il ruolo. Anche Heather Langenkamp venne presa in considerazione per il ruolo di Lydia dopo che Tim Burton la vide in Nightmare – Dal profondo della notte, ma l’attrice rifiutò la parte perché non voleva interpretare una ragazza goth. Kirstie Alley è stata la prima scelta per il ruolo di Barbara poi andato a Geena Davis, ma i produttori della sitcom Cin cin, in cui Alley interpretava Rebecca Howe, non le permisero di rescindere il contratto per assumere il ruolo. Anche Sigourney Weaver, Linda Blair, Goldie Hawn, Laura Dern e Linda Hamilton sono state tutte prese in considerazione per il ruolo di Barbara.
Per quanto riguarda un potenziale “Beetlejuice 2”, nuove voci sono cominciate a circolare nel 2010, l’anno successivo l’annuncio di una sceneggiatura firmata Seth Graham-Smith. Nel 2014 lo stesso Burton si disse fiducioso (“Stiamo lavorando sulla sceneggiatura e penso che sia probabilmente più vicino che mai“), nel 2015 la conferma nel cast di Winona Ryder, nel 2016 i primi tentennamenti di Burton, nel 2017 i dubbi di Michael Keaton e l’arrivo di un nuovo script. Nel 2019 dopo la smentita di Warner Bros. su un sequel in sviluppo, l’ultimo chiodo sulla bara del progetto lo ha messo diplomaticamente lo stesso Tim Burton: “Niente di niente. Non so cosa succederà, ma dubito che ci sarà un sequel.”, dichiarazione piuttosto chiara che però, purtroppo aggiungiamo noi, non esclude un potenziale reboot.