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Freeheld: le recensioni Americane e Italiane

La storia vera “Freeheld: Amore, giustizia, uguaglianza” sotto l’occhio dei critici

di carla
pubblicato 10 Novembre 2015 aggiornato 30 Luglio 2020 11:18

E’ uscito la settimana scorsa il film drammatico (tratto da una storia vera) Freeheld: Amore, giustizia, uguaglianza diretto da Peter Sollett con Julianne Moore, Ellen Page, Michael Shannon, Steve Carell, Josh Charles, Luke Grimes, Mary Birdsong, Gabriel Luna, Stink Fisher, Dennis Boutsikaris, Skipp Sudduth. Dopo la nostra recensione, ecco i pareri dei critici Americani e Italiani. Su RottenTomatoes, mentre scrivo, la percentuale dei voti positivi è del 46%. Vediamo nel dettaglio.

Liz Braun – Toronto Sun: Freeheld è un film sincero ma non vincerà nessun premio. Per cominciare, il personaggio più memorabile in questa importante storia di una donna coraggiosa è un uomo; questo è un problema. Voto: 2.5 / 5

Calvin Wilson – St. Louis Post-Dispatch: “Freeheld” è un’istantanea di un momento americano notevole. Voto: 3/4

Bruce Demara – Toronto Star: Colpisce i sentimenti giusti, ma non tocca veramente i cuori quando si deposita in modalità dramma giudiziario. Voto: 2.5 / 4

Adam Graham – Detroit News: eccessivamente calcolato, ha tutti gli elementi per un trionfo agli Oscar ma non ha un cuore che batte. Voto: C

Moira MacDonald – Seattle Times: Nei titoli di coda, vediamo le foto delle vere Stanlio e Stacie, nei giorni più felici, e si può vedere l’amore incandescente intorno a loro. Peccato che il film non catturi mai quella scintilla. Voto: 2.5 / 4

Ty Burr – Boston Globe: “Freeheld” è deludente e piatto e arranca nel suo ritmo prevedibile. Voto: 2/4

Bill Goodykoontz – Arizona Republic: il film ha buone intenzioni ma la narrazione e la regia sono banali. Voto: 2.5 / 5

Ann Hornaday – Washington Post: “Freeheld” si sforza ma non può competere con i fatti che l’hanno ispirato. Voto: 1.5 / 4

Mick LaSalle – San Francisco Chronicle: “Freeheld” è stereotipata, ma alcune formule sono buone, e aiuta sapendo che tutto è realmente accaduto. Voto: 3/4

David Ehrlich – Time Out: Solo perché tutti sarebbero d’accordo con il suo messaggio non significa che questo sia un lavoro degno di essere trasmesso. Voto: 2/5

Peter Rainer – Christian Science Monitor: Le prime scene sono affascinanti. Ma quando arriva la diagnosi, vengono spinti tutti i pulsanti prevedibili. Voto: C +

Kenneth Turan – Los Angeles Times: dovete essere una pietra per essere completamente insensibile di fronte a “Freeheld”, soprattutto con Julianne Moore come protagonista. Ma avere il cuore e la mente al posto giusto non è sufficiente per rendere il film migliore di quello che è.

Rex Reed – New York Observer: è un film struggente, pertinente e ben fatto che chiunque, con un cuore e una coscienza sociale, non deve perdere. Voto: 4/4

Lou Lumenick – New York Post: ci sono buone intenzioni ma il film è prevedibile e strappalacrime. Voto: 2.5 / 4

Steve Pond – TheWrap: Non è un grande film, ma è una grande storia raccontata con affetto e cuore.

Maurizio Porro – Il corriere della sera: Anche se la regia di Peter Sollet non rinuncia agli optional da lacrima, l’attenzione è sulla love story ben servita con strepitosa, partecipata raffinatezza da Julianne Moore, e la meccanica Ellen Page.

Alessandra Levantesi Lezich – La Stampa: La regia non scade mai nel melodramma mantenendo un buon equilibrio di racconto; la sceneggiatura porta la firma dell’ ottimo Ron Nyswaner di Philadelphia; e le attrici protagoniste giocano con sensibilità

Massimo Bertarelli – il Giornale: Il film è freddo, colpa anche di due protagoniste poco empatiche. Per non parlare dell’imbarazzante Steve Carell, che trasforma in patetica macchietta il suo leader gay.