Stasera in tv: “Attenti al gorilla” su Canale 5
Canale 5 stasera propone “Attenti al gorilla”, commedia del 2019 di Luca Miniero con Frank Matano, Cristiana Capotondi, Lillo e la voce di Claudio Bisio.
Cast e personaggi
Frank Matano: Lorenzo Caputo
Cristiana Capotondi: Emma
Pasquale Petrolo (Lillo): Jimmy
Francesco Scianna: Alfonso
Diana Del Bufalo: Concita
Massimo De Lorenzo: Gus
Ernesto Mahieux: lo zingaro
Davide Mirti: Ale
Giada Ferrone: Rosa
Ambra Ferrone: Sara
Salvatore Misticone: lo chef
Doppiatori originali
Claudio Bisio: Peppe il gorilla
Nunzia Schiano: mamma di Jimmy
La trama
Come ci si sente se all’improvviso ci si ritrova a condividere la casa con il più intelligente degli animali: un gorilla? Lo sa bene Lorenzo (Frank Matano), un avvocato fallito, che per recuperare la stima della sua famiglia e l’amore di sua moglie decide di fare causa allo zoo della città. Ovviamente la vince ma dovrà portarsi il primate in casa. E vivere con Lorenzo non è una cosa facile… provare per credere. Frank Matano, Cristiana Capotondi, Lillo Petrolo, Francesco Scianna, Diana Del Bufalo e due gemelle identiche per una riflessione irriverente ed esilarante sulla famiglia più pazza del mondo, vista dagli occhi di un tipo tosto, saggio e divertente come il nostro gorilla. E non chiamatelo animale che si offende!
Il nostro commento
Audace e insidiosa incursione nel surreale di Luca Miniero già regista di due remake di successo, il campione d’incassi Benvenuto al sud e l’intrigante Sono tornato, in quest’ultimo s’immaginava un ritorno di Benito Mussolini in un’Italia odierna in cui ancora la Destra politica fatica a sganciarsi da un passato remoto che spesso rende alcuni “nostalgici” delle vere e proprie macchiette anacronistiche con derive nell’inquietante. Ispirandosi a una sentenza di un tribunale sudamericano che ha riconosciuto ad un orango lo status di “persona non umana”, Attenti al gorilla vede Claudio Bisio voce interiore del gorilla Peppe difeso da un avvocato delle cause perse interpretato da Frank Matano, che dopo aver vinto una causa contro uno zoo si ritrova ad ospitare Peppe in casa sua non avendo i fondi per riportarlo nel suo ambiente naturale. Se in Sono tornato Miniero maneggiava con dovizia quel labile confine tra commedia e farsa, con Attenti al gorilla manca del tutto quell’equilibrio e tra strizzatine d’occhio al classico per famiglie Mrs. Doubtfire tutto si risolve in una serie di gag poco ispirate che finiscono presto per scivolare nel “Dino damme un Crodino”, con tutto il rispetto per lo spassoso spot creato per il noto aperitivo analcolico.
Curiosità
- “Attenti al gorilla”, scritto da Giulia Gianni, Luca Miniero e Gina Neri, è prodotto da Wildside e Warner Bros. Entertainment Italia.
- La storia di “Attenti al gorilla” è ispirata a una sentenza sudamericana che ha riconosciuto ai gorilla lo status di “persona non umana”, figura giuridica si riferisce ad animali dotati di grande intelligenza, a cui vengono concessi diritti basilari come il diritto alla vita, all’essere liberi e a non subire abusi fisici o psicologici. Nel 2014 un tribunale statunitense non aveva riconosciuto lo status di “persona” allo scimpanzé Tommy ospitato in uno zoo di New York, negandogli di fatto i diritti e le tutele previste per l’«habeas corpus». Lo stesso anno una corte argentina delibera in maniera opposta riconoscendo a l’orango Sandra, nata in cattività in Germania e trasferita poi in Argentina, i diritti di “persona non umana” illegittimamente privata della sua libertà. Il tribunale ha riconosciuto a Sandra il diritto di essere liberata dallo zoo in cui viveva per essere trasferita in un rifugio brasiliano.
- La colonna sonora di “Attenti al gorilla” è del compositore napoletano Pasquale Catalano (La siciliana ribelle, Le mine vaganti, La kryptonite nella borsa, Suburra). Catalano e il regista Luca Miniero sono alla terza collaborazione dopo Non c’è più religione e Sono tornato.
- La colonna sonora include il brano “Questo sentimento estero” interpretata da Lo Stato Sociale.
Note di regia
La storia è ispirata a una sentenza sudamericana che riconosce ai gorilla lo status di “persona non umana”. L’adattamento di questa vicenda alla realtà italiana diventa commedia. Perché quando Lorenzo (Matano), un avvocato in crisi con la moglie (Capotondi) e con i figli, fa il colpaccio e vince la causa contro lo zoo, invece di ottenere fama e onori, è costretto a portarsi il gorilla a casa. Povera Italia. La vecchia vita borghese del protagonista viene letteralmente distrutta dall’animale, Lorenzo è costretto a ospitare la giungla in casa e anche nel suo cuore. Ma il gorilla gli insegna l’accudimento grazie al quale Lorenzo ritrova prima i figli poi la moglie e la voglia di amare. Un racconto che parla dell’istinto che la famiglia spesso mette a tacere, e comicamente racconta l’originale pensiero di un gorilla che guarda gli uomini convinto che Darwin si sbagliava di grosso. Non è l’uomo a discendere dalla scimmia, ma la scimmia a discendere dall’uomo. La regia racconta la storia come fosse vera: realismo mischiato a un sapore onirico. Anche perché credere a un gorilla che pensa, con la voce di Bisio, è facile quando spegni la luce e accendi il grande schermo. [Luca Miniero]
Chi è Luca Miniero?
Napoletano, dopo la laurea in Lettere Moderne Luca Miniero si trasferisce a Milano, dove comincia il suo lavoro in pubblicità come copywriter (94-2001). Firma numerose campagne per prodotti industriali e per trasmissioni televisive ottenendo, come creativo, molteplici riconoscimenti internazionali. Alterna al lavoro di copy quello di regista. Con il suo primo cortometraggio “Incantesimo napoletano” (1998), Premio della giuria al festival di Locarno e primo premio al Festival internazionale del cortometraggio di Oberhausen, inizia il suo sodalizio con Paolo Genovese. Con lui firma diversi progetti fra scrittura e regia, cinema, TV e pubblicità: il corto “Piccole cose di valore non quantificabile” (1999), uno dei corti più premiati in Italia, il lungo “Incantesimo napoletano” (2002, David di Donatello, migliore attrice, Globo d’oro migliore opera prima e migliore attrice esordiente), il corto “Coppia o le misure dell’amore” (2002) con Lorenza Indovina e Fabio De Luigi. Seguono poi “Nessun messaggio in segreteria” (2004) con Pierfrancesco Favino, Carlo Delle Piane, Lorenza Indovina e Valerio Mastandrea, il film TV “Viaggio in Italia – Una favola vera” (2007), con Licia Maglietta e Antonio Catania. Sempre per la TV “Amiche mie” (2008) con Margherita Buy, Luisa Ranieri, Elena Sofia Ricci, Cecilia Dazzi e nello stesso anno, per il cinema, la commedia “Questa notte è ancora nostra” (2008) con Nicolas Vaporidis e Massimiliano Bruno.Nel 2010 realizza la sua opera prima in solitaria, “Benvenuti al Sud” (2010), con Claudio Bisio, Alessandro Siani, Angela Finocchiaro e Valentina Lodovini. Il film incassa circa 32 milioni di euro qualificandosi come il film italiano più visto del 2010. Ottiene 10 nomination ai David di Donatello e 6 ai Nastri d’argento; la Lodovini vince un David come miglior attrice non protagonista e il film un Nastro come migliore sceneggiatura. Il successo viene replicato da “Benvenuti al Nord” che incassa circa 30 milioni diventando il film più visto del 2012 (Biglietto d’oro). Il 1° gennaio 2014 esce nelle sale “Un Boss in Salotto,” la sua nuova commedia con protagonisti Paola Cortellesi, Rocco Papaleo, Luca Argentero e Angela Finocchiaro con cui torna a collaborare. Il film incassa circa 13 milioni di euro diventando il più visto del 2014 e ottenendo così il Biglietto d’oro. Nello stesso anno esce “La scuola più bella del Mondo” con Christian De Sica, Rocco Papaleo, Angela Finocchiaro, Miriam Leone e la partecipazione di Lello Arena. Nel 2016 “Non c’è più religione” con Claudio Bisio, Alessandro Gassman e l’immancabile Angela Finocchiaro. Nel 2017 firma la regia dello spettacolo teatrale “DUE”, scritto insieme a Astutillo Smeriglia, con protagonisti Raul Bova e Chiara Francini. Il 2018 è l’anno di “Sono Tornato” con Massimo Popolizio e Frank Matano, uno dei film più importanti della stagione.