Roma 2015 – Office 3D di Johnnie To: Recensione in Anteprima
Johnnie To alla Festa del Cinema di Roma con Office 3D, atipico musical ai tempi della tempesta finanziaria che ha sconvolto le borse nel 2008
Un musical giapponese in 3D interamente ambientato in un ufficio ai tempi del crollo finanziario di Lehman Brothers. Il tutto diretto da Johnnie To, leggendario regista cinese. Premesse esplosive, quelle con cui si è presentato alla Festa di Roma 2015 Office 3D, film tra i più curiosi della manifestazione dal punto di vista espressivo. Il 60enne maestro del noir, regista tra i tanti di Election e Vengeance, ha infatti danzato con i generi per diffondere la propria critica alla società moderna, schiacciata dalla competitività e dalla sete di potere.
Prendendo spunto dal crollo delle borse del 2009, To ha immaginato e costruito una società miliardaria il cui è il tempo a guardare tutti dall’alto in basso. Enormi orologi pendono sulle teste di giovani impiegati ossessionati dal lavoro e costantemente attaccati ai telefonini, vivendo di fatto 3/4 della propria giornata all’interno di un gigantesco ufficio ‘open space’ in cui non esistono porte ne’ vetri divisori. Neon pop e linee verticali caratterizzano la teatrale e meraviglisoa scenografia, vera e folgorante protagonista di un’opera dall’eleganza travolgente. Brecht che incontra il Capitalismo con sottofondo musicale.
Visivamente sontuoso e meravigliosamente ‘coreografato’ negli eleganti movimenti della macchina da presa, Office 3D vede la celebre Jones & Sunn prepararsi all’ingresso in borsa, con la potente amministratrice delegata, da oltre 20 anni amante del presidente, pronta a diventare maggiore azionista. Peccato che l’avidità di alcuni ‘impiegati’ provochi inattese reazioni all’interno dell’ufficio, in fibrillazione per l’imminente quotazione e per l’ingresso di due inediti e giovani volti, uno dei quali è la figlia stessa del proprietario dell’azienda.
Amore e odio che si intrecciano, sfrenate ambizioni e giochi di potere che si scontrano, giovani e anziani che si sfidano, corruzione e menzogne che si sommano. L’avidità regna sovrana nell’ufficio senza tempo di To, che ha trovato nel musical il genere più adatto anche se apparentemente inimmaginabile di fronte ad un simile soggetto. Stilisticamente ineccepibile, con affascinanti trovate visive accompagnate da una solida e fluida regia, Office 3D impiega forse qualche minuto di troppo per trovare un proprio ritmo, indovinando improvvisamente prese e passi.
Il gioco di coppie e di rapporti ad uso e consumo del profitto scova presto una sua musicalità, tra tracce di humor, storie d’amore dal taglio melò, brani ‘confessioni’ da cantare nei momenti più disparati e ipnotiche costruzioni ‘giocattolo’ dalle dimensioni più assurde ideate da William Chang e Yau Wai Ming. Ancorato all’aspetto economico-finanziario del problema, perché il ‘tempo è denaro’, To colpisce ed affonda quella parte di società che proprio non riesce a ‘viversi’ la vita, cercando continuamente e ossessivamente vertiginose scalate professionali. Costi quel che costi.
Nel farlo il regista cinese suona con grazia da immenso direttore d’orchestra qual è uno spartito pregno di fascino, vedi la conturbante fotografia di Cheng Siu Keung e l’ineccepibile cast capitanato dagli straordinari Sylvia Chang e Chow Yun Fat, dando così vita ad uno dei musical più inusuali degli ultimi anni.
[rating title=”Voto di Federico” value=”7″ layout=”left”]
Office 3D (musical, 2015, Cina) di Johnnie To; con Sylvia Chang, Chow Yun Fat, Eason Chan, Tang Wei, Lang Yueting, Wang Ziyi