Gagarine – Proteggi ciò che ami: nuove clip in italiano dell’opera prima acclamata a Cannes
Tutto quello che c’è da sapere su “Gagarine – Proteggi ciò che ami”, l’opera prima acclamata a Cannes al cinema dal 19 maggio.
Dal 19 maggio nei cinema itraliani con Officine UBU Gagarine – Proteggi ciò che ami, il folgorante film di esordio di Fanny Liatard e Jérémy Trouilh acclamato al Festival di Cannes. Il film vi porterà in uno straordinario viaggio visivo attraverso le conseguenze della Storia e la determinazione sognante di Youri, adolescente timido, capace di sfidare gli ispettori del comune di Parigi, aggiustando lampadina dopo lampadina, con l’obiettivo di ritardare la cancellazione del suo mondo.
Trama e cast
La trama ufficiale: Youri, 16 anni, ha vissuto tutta la sua vita a Cité Gagarine, un vasto progetto di alloggi popolari in mattoni rossi situato nella periferia di Parigi. Dall’alto del suo appartamento, Youri ha sempre sognato di diventare un astronauta. Ma quando trapelano i piani per demolire il complesso immobiliare, Youri si unisce alla “resistenza”. Con i suoi amici Diana e Houssam, intraprende una missione per salvare Gagarine, trasformando l’enorme complesso residenziale nella sua “astronave”, prima che scompaia nello spazio per sempre.
“Gagarine” è interpretato da Alséni Bathily, Lyna Khoudri, Jamil McCraven, Finnegan Oldfield, Farida Rahouadj, Denis Lavant, Meta Mutela, Ion Roman, Florin ‘Beti’ Opasche, Ibrahim Gilbert, Diarra Dagnon, Sara Allazkani, Kessiah Vossah, Bakary Kebe, Michel Pichon, Romain Poulet, Mohamed Sadi e Jérémy Trouilh.
Gagarine – trailer e video
Trailer italiano ufficiale pubblicato il 20 aprile 2022
Una clip ufficiale e tre spot tv in italiano pubblicati il 12 maggio 2022
Seconda clip ufficiale in italiano pubblicata il 16 maggio 2022
Nuove clip ufficiali in italiano pubblicata il 20 maggio 2022
Curiosità
- Il film ha ricevuto diversi riconoscimenti in giro per il mondo: Premio “Miglior Opera Prima” ai 27th Lumiéres de la presse internationale, Menzione Speciale Camera d’oro, Premio Rolling Stone Miglior Colonna Sonora e Menzione Speciale del Premio Do Rising Star Award a Alséni Bathily alla Festa del Cinema di Roma (Alice nella Città), Premio Migliori Registi Emergenti al Philadelphia Film Festival, Premio Miglior Attore al Seville European Film Festival, Premio Miglior Regia all’Athens International Film Festival, Premio Miglior Film Francofono al Festival International du Film Francophone de Tübingen (Premio Miglior Film Francofono).
- Il film è stato girato tra gli appartamenti e i cortili dell’enorme complesso residenziale di alloggi popolari Cité Gagarine, in collaborazione con i suoi residenti, poco prima della sua demolizione avvenuta nel 2019. Ispirato da questo fatto reale di cronaca, il racconto di Gagrine – Proteggi ciò che ami prende vita proprio nella banlieue a sud di Parigi, dove sorge l’omonimo complesso in mattoni rossi Cité Gagarine – un tempo simbolo di modernità e progresso, ma che ora sta per essere demolito dopo anni di degrado e abbandono. Tra le 370 famiglie in attesa di essere assegnate ad altre abitazioni c’è chi è più pronto di altri a dire addio a un luogo così significativo, ma su tutti è il sedicenne Youri, che lì è cresciuto, a non volersi rassegnare. Mentre gli appartamenti attorno a lui si svuotano e i cantieri e gli operai si moltiplicano, il ragazzo che porta il nome del primo uomo nello spazio (e che negli anni Sessanta inaugurò il progetto abitativo che porta il suo nome) mette il suo talento ingegneristico e una fantasia “cosmica” al servizio di un sogno: salvare Cité Gagarine.
Il complesso residenziale Citè Gagarine
Il progetto abitativo Cité Gagarine è un enorme complesso in mattoni rossi che comprende 370 appartamenti ed è stato costruito nei primi anni Sessanta a Ivry-sur-Seine, uno dei comuni comunisti che formano la cosiddetta “cintura rossa” intorno a Parigi. L’architettura del tempo puntava molto sugli edifici alti, al fine di sgomberare le baraccopoli che si estendevano per tutta la periferia della capitale francese. Nel giugno del 1963, Yuri Gagarin, il primo uomo approdato nello spazio, si recò all’inaugurazione del complesso abitativo che portava il suo nome. Nel giro di qualche decennio, tuttavia, queste utopie collettive architettoniche tanto in voga, diventarono veri e propri quartieri, che non di rado furono stigmatizzati e rasi al suolo per fare posto a nuovi progetti di riqualificazione urbana. Nel 2014 fu presa la decisione di demolire anche Cité Gagarine. I residenti del complesso furono gradualmente ricollocati in altre abitazioni, lasciando Cité Gagarine spoglia e deserta, come un guscio vuoto. I numerosi nuclei famigliari che ospitava il complesso abitativo se ne andarono, portando con loro storie e i ricordi delle loro vite – spesso faticose – vissute tra quelle mura tra continue migrazioni, grandi speranze e disillusioni. Il 31 Agosto 2019 le macchine per la demolizione si abbatterono sul complesso, sotto gli occhi degli oramai ex inquilini.
Chi sono Fanny Liatard e Jérémy Trouilh?
Prima di realizzare il loro primo film, Fanny e Jérémy hanno studiato insieme alla Scuola di Scienze Politiche di Bordeaux. Successivamente si sono dedicati al cinema, dopo avere viaggiato e incontrato persone che hanno creduto nel loro sogno e hanno dato loro una mano a realizzarlo. Dopo il diploma, Jérémy ha intrapreso viaggi in India e Sud America, successivamente ha deciso di frequentare un master sulla realizzazione creativa di documentari a Lussas. Nel mentre, Fanny si è recata in Libia e successivamente ha lavorato a Marsiglia focalizzandosi su progetti legati al rinnovamento urbano. Diciotto mesi dopo queste rispettive esperienze, i due si incontrano nuovamente a Parigi con il desiderio comune di scrivere e dirigere un film insieme. Nel 2014, vincono un premio per la sceneggiatura che gli permette di realizzare il loro primo cortometraggio GAGARINE, che prende parte a numerosi festival (Message to Man, Flickerfest, Sundance Channel). Successivamente realizzano LA RÉPUBLIQUE DES ENCHANTEURS (Palm Springs, Clermont-Ferrand) e CHIEN BLEU (nominato ai César Award nel 2020, UniFrance International Critics Award), entrambi realizzati con gli abitanti dei quartieri della classe operaia della periferia parigina. GAGARINE – PROTEGGI CIÒ CHE AMI, il loro primo lungometraggio, si sviluppa sulla base del primo corto.
Intervista a i registi
Fanny Liatard e Jérémy Trouilh spiegano che i due protagonisti del film sono un ragazzo e un imponente edificio…
Fanny: Nella nostra mente, l’adolescente Youri e l’edificio Gagarine dialogano costantemente tra loro.
Jérémy: Pensando al personaggio di Youri, ci siamo immaginati i suoi genitori mentre vivevano nel loro appartamento di Gagarine, ancora prima della sua nascita, intenti a decidere il nome del futuro nascituro, ispirati proprio al luogo in cui vivevano. Youri è cresciuto in questo edificio e ha sviluppato una fervida immaginazione. La scomparsa definitiva del palazzo significa per Youri dover seppellire i ricordi della sua infanzia e i sogni che sono cresciuti con lui in quel luogo, oltre a dover abbandonare la comunità di persone che da sempre gli è stata accanto.
Fanny: Volevamo che emergesse una visione positiva di un luogo e di una generazione che spesso è stata descritta in modo caricaturale. Youri ama quel luogo. Per lui, Gagarine Cité non è un’obsoleta utopia, al contrario è il presente che sta vivendo e la base su cui poggia il suo futuro. Abbandonarlo significa perdere tutto: la sua famiglia e il suo mondo immaginario. Quindi decide di unirsi alla resistenza.
Liatard e Trouilh raccontano come sono stati accolti dagli abitanti di Gagarine.
Jérémy: Nel 2014, le uniche riprese riguardanti Gagarine provenivano dai principali network di informazione. Il progetto non era ben visto e aveva una pessima reputazione, e questa immagine diffusa al mondo fece molto male agli abitanti che ci vivevano ai tempi. Quando siamo arrivati con le nostre telecamere, la maggior parte di loro si è mostrata piuttosto diffidente. Per primi abbiamo incontrato un gruppo di giovani che si trovavano al di fuori dell’edificio e che immediatamente ci hanno chiesto un documento di identificazione e le nostre credenziali.
Fanny: Nel giro di poco tempo siamo entrati in contatto con un’associazione no profit appena fondata, chiamata Neighbors Without Borders, e che consiste in un’organizzazione ombrello dove operano molte donne particolarmente attive nella vita della comunità. Erano un punto saldo di quel luogo, la macchina che metteva in moto tutto. Nel film appaiono anche loro mentre ballano sul tetto dell’edificio. Sono fantastiche. Conoscere queste donne ci ha permesso di arrivare al cuore pulsante del complesso abitativo.
Jérémy: Abbiamo passato anni a filmare i ricordi delle persone e questo ci ha permesso di stringere forti amicizie con persone di ogni età e provenienza. Abbiamo chiesto a tutti di raccontarci la loro prima esperienza a Gagarine. É stato entusiasmante ascoltare i residenti raccontare i loro desideri e le loro speranze una volta entrati negli appartamenti di Gagarine. Politicamente parlando, penso sia fondamentale che venga data una visione diversa su questa giovane, generosa e variegata generazione che spesso, purtroppo, viene descritta e raffigurata in modo negativo… come se non avesse un futuro. Sono solo inutili clichés e danneggiano le persone. Sono preconcetti che devono essere estirpati con forza dalla mente delle persone!
Fanny: Nonni, figli e nipoti… tre generazioni e molteplici visioni della vita, tutti raccolti in un unico luogo. Quando demolisci un luogo, distruggi anche le storie famigliari che vi sono nate. Tutti qui hanno perso la propria casa, ma non solo…
I registi parlano di Alséni Bathily, che interpreta Youri…
Jérémy: Prima di incontrare il nostro attore, avevamo abbozzato l’immagine che Youri doveva avere e lo avevamo immaginato come un ragazzo con un piede ancora nell’infanzia. Judith Chalier, la nostra direttrice dei casting, doveva iniziare a lavorare partendo da questo nostro input, cercando nelle vicinanze del complesso abitativo ed espandendosi poi nei dintorni e all’esterno di quest’ultimo. I casting sono durati sei mesi. Poi a un certo punto, Alséni Bathily si è presentato ai casting. Aveva visto un volantino per i casting nella sua scuola. Non aveva mai recitato prima. Alséni è un ragazzo molto sportivo, alto, possiede una corporatura già adulta, l’esatto opposto del personaggio che avevamo in mente. Ma il contrasto tra il suo fisico e il suo sguardo, il suo sorriso e la sua natura gentile erano perfetti per accentuare quel tratto ancora fanciullesco che volevamo dare al personaggio. Avevamo trovato il nostro Youri.
Fanny: Esatto, era definitivamente lui. Purtroppo non proviene da Gagarine, quella sarebbe stata la ciliegina sulla torta. Ma la vita è piena di sorprese, infatti quando il padre di Alséni è venuto a trovarci sul set abbiamo scoperto che aveva vissuto nel complesso abitativo Gagarine. Uno dei suoi cugini viveva lì e Gagarine fu il primo posto dove visse appena arrivato in Francia. Se non è magia questa!
I registi parlano della magia come aspetto importante nel film.
Fanny: Jérémy viveva in Colombia, io vivevo in Peru. Nel Sud America si respira ovunque un realismo magico, fa parte di noi e continua a ispirarci. Il nostro modo di dirigere è guidato da un’oscillazione continua tra realismo e onirismo.
Jérémy: Si tratta di una dimensione magica che ci permette di approcciarci alla realtà e alla sua violenza da un punto di vista diverso dal solito. Youri si trova a vivere un’esperienza molto intensa e difficile. Youri simboleggia l’esclusione giovanile, ferita da questo abbandono e ritiratasi su se stessa. Parte della battaglia verso l’età adulta che Youri combatte ha origine proprio negli eventi che stanno minando la sua autostima e la fiducia che ripone in se stesso. Un tema che ci interessa molto, in quanto l’asprezza del contesto non deve essere celata, al contrario pensiamo vada avvicinata in un modo che può essere definito da molti come leggermente fuori dagli schemi.
Fanny: L’introduzione di una sorta di realismo magico ha facilitato la creazione di un continuo tira e molla tra realtà e immaginazione, tra il crollo verticale (del palazzo, ma anche del ragazzo stesso) e la sensazione di assenza di gravità. Youri infatti vede la sua abitazione come un’astronave.
La colonna sonora
- Le musiche originali del film sono di Amin Bouhafa (La bella e le bestie) ed Evgueni e Sacha Galperine (La scelta di Anne – L’événement).
- La colonna sonora include i brani “Ya Tara” di Amin Bouhafa, “Aux Armes et Caetera” di Eric Elmosnino.
TRACK LISTINGS:
1. Gagarine (Evgueni Galperine & Sacha Galperine) 2:12
2. Yuri et Diana (Evgueni Galperine & Sacha Galperine 1:28
3. La capsule (Evgueni Galperine & Sacha Galperine) 3:19
4. Le potager cosmique (Evgueni Galperine & Sacha Galperine) 2:23
5. Ya Tara (Amine Bouhafa & Lena Chamamyan) 5:14
6. Finnegan (Evgueni Galperine & Sacha Galperine 1:51
7. Les banlieues célestes (Evgueni Galperine & Sacha Galperine 2:17
8. Rêve d’apesenteur (Evgueni Galperine & Sacha Galperine) 2:17
9. Snow Rooftop (Amine Bouhafa) 3:08
10. Weightlessness (Amine Bouhafa) 2:35
11. Inside the Building (Amine Bouhafa) 2:26
12. Youri’s Farewell (Amine Bouhafa) 2:58
13. Ya Tara (Radio Edit) (Amine Bouhafa & Lena Chamamyan) 4:00
La colonna sonora di “Gagarine” è disponibile su Amazon.
Foto e poster