Piove: nuovi video backstage del film horror di Paolo Strippoli al cinema
Dal 10 novembre nei cinema d’Italia con Fandango “Piove”, il nuovo horror psicologico di Paolo Strippoli regista di “A Classic Horror Story”.
Dopo aver vinto il Premio della Giuria al Brooklyn Horror Film Fest di Shudder, l’anteprima al Lucca Comics & Games e le tappe in concorso al Sitges International Fantastic Festival e nella Sezione Panorama di Alice nella città alla Festa del Cinema di Roma, dal 10 novembre arriva nei cinema con Fandango Piove di Paolo Strippoli, il nuovo film horror del regista di Classic Horror Story. Al centro della trama una melma grigiastra e un vapore denso che tracimano da condotti e tombini scatenando in chiunque respiri questo misterioso vapore una rabbia feroce e incontrollabile.
Piove – Trama e cast
La trama ufficiale: Da qualche giorno Roma è teatro di un evento singolare: quando piove condotti e tombini tracimano con una melma grigiastra ed esalano un vapore denso di cui non si conosce l’origine. Nessuno può immaginare che chiunque respiri questo misterioso vapore dovrà farà i conti con ciò che reprime, i suoi istinti più oscuri, la sua rabbia. Neanche la famiglia Morel. Dalla morte di Cristina, causata da un incidente un anno fa, per il marito Thomas e il figlio Enrico, l’amore ha ceduto il posto a una convivenza forzata, mentre la piccola di casa, Barbara, vorrebbe solo rivederli uniti come un tempo. L’incidente si poteva evitare, questo lo sa bene Thomas e anche Enrico. Invece di assumersi le proprie colpe e andare avanti, i due hanno smesso di parlarsi. Ora sono due anime cariche di rabbia, imprigionate in una Roma che assomiglia a loro: cupa, nervosa, sul punto di esplodere.
Il cast di “Piove” include Fabrizio Rongione, Cristiana Dell’Anna, Orso Maria Guerrini, Elena Di Cioccio, Aurora Menenti, Francesco Gheghi, Ondina Quadri, Leon de La Vallée, Nicolò Galasso, Federigo Ceci, Pietro Bontempo.
Piove – Trailer e video
https://www.youtube.com/watch?v=iAOrdqdLtcU
Nuove clip ufficiali pubblicate il 10 novembre 2022
Nuovi video backstage pubblicati il 17 novembre 2022
Curiosità
- Paolo Strippoli (Classic Horror Story) dirige “Piove” da una sua sceneggiatura scritta Jacopo Del Giudice e Gustavo Hernandez. Del Giudice, fiorentino classe 1991, ha frequentato la New York Film Academy a New York, si è diplomato in sceneggiatura al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma, dove ora è tutor di sceneggiatura. È vincitore di due premi Solinas: nel 2017 per la miglior sceneggiatura con Piove; nel 2019 per il miglior soggetto con il film L’angelo infelice, scritto con Paolo Strippoli e Milo Tissone. Dal 2021 insegna presso la Scuola di Cinema Mazzacurati e a La Bottega della Sceneggiatura, iniziativa congiunta di Netflix e Premio Solinas sulla scrittura seriale.
- Il team che ha supportato il regista Paolo Strippoli dietro le quinte ha incluso il montatore Marco Spoletini (Gomorra, Il racconto dei Racconti, La terra dell’abbastanza, Dogman), lo scenografo Nello Giorgetti (Phenomena, Evilenko, 5 è il numero perfetto), la costumista Nicoletta Taranta (Romanzo criminale, A Ciambra, A Chiara), con Giuseppe Squillaci (Ustica, 5 è il numero perfetto, Eddie & Sunny) supervisore VFX e Teresa Razzauti (Diabolik, House of Gucci) direttrice del casting. Per il comparto sonoro: Suono presa diretta di Paul Maernoudt e Antoine Vandendriessche (Il primo re, Miss Marx, Freaks Out), Sound design di Marc Bastien (Nico1988, Doppio Sospetto, Miss Marx) e Sound Mix di Franco Piscopo (Il Primo Re, Miss Marx, Freaks Out).
- La fotografia di “Piove” è curata da Cristiano Di Nicola. Romano classe 1990, De Nicola è nel mondo della pubblicità, ha firmato la fotografia del corto prodotto in collaborazione con Centro Sperimentale di Cinematografia e Istituto Luce Cinecittà Anne, vincitore del Premio David di Donatello 2021 come Miglior Cortometraggio, e di due lungometraggi: Gelsomina Verde di Massimiliano Pacifico e Movida il docufilm d’esordio di Alessandro Padovani, vincitore al 14° SalinaDocFest. Cristiano ha realizzato la fotografia di tre lungometraggi: Piove di Paolo Strippoli, Vetro di Domenico Croce e I Viaggiatori di Ludovico di Martino.
- “Piove” è Prodotto da Marina Marzotto e Mattia Oddone. Coprodotto da Joseph Rouschop, Jean-Yves Roubin e Isabella Orsini. Organizzatore generale Gabriele (Pacio) Pacitto e Produttori esecutivi Marina Marzorto e Annick Mahner.
Note di regia
“Piove” è una storia di fantasmi senza fantasmi. Della ghost story rispetta gli appuntamenti narrativi, la sospensione, e d’altronde le “presenze” che il vapore evoca potrebbero sembrare proprio dei fantasmi. E invece sono i nostri istinti più oscuri, i demoni che nascondiamo in fondo al petto, che sfamiamo senza rendercene conto. La nostra rabbia. L’idea di realizzare un horror sulla rabbia a Roma mi ha da subito rapito per la sua veridicità. La Roma di Piove è costantemente sul punto di esplodere, e non è troppo distante da quella reale. Basta trovarsi in fila al supermercato, alle poste o in un autobus troppo pieno, per sentirla strisciare tra la gente. È la stessa rabbia che alimenta le declinazioni peggiori della politica di oggi, che dà adito agli sfoghi più beceri sui social network, che ci rende sempre più individualisti. Piove individua la causa di tutto questo nell’incomunicabilità e ne ricerca l’antidoto attraverso la storia familiare dei Morel, i protagonisti del film, che diventano sineddoche di un’intera società. Thomas e suo figlio Enrico hanno smesso di amarsi quando hanno cominciato a incolparsi a vicenda della morte di Cristina, moglie e madre: la persona più importante della loro vita. Da allora, i due non sono più riusciti a parlarsi davvero e hanno lasciato incancrenire un sentimento atroce. Quando respirano il vapore esalato dagli scarichi, questo sentimento prende vita e assume le fattezze di Cristina, che però è diversa da quella amorevole di un tempo: è una Cristina che vuole vendetta e li mette definitivamente l’uno contro l’altro. Solo Barbara, la più piccola dei Morel, riesce a fermare la loro sete di sangue. Barbara, che non si farebbe mai ingannare da un’immagine così distorta di sua madre, trova nell’unione familiare l’antidoto agli effetti nefasti del vapore. Nel finale di Piove, i concetti di unione e famiglia diventano l’unico antidoto efficace contro la rabbia. L’horror è il veicolo ideale per trasferire questo messaggio, a me estremamente caro, in maniera avvincente. L’inquietudine non è il fine ma il mezzo. Il mezzo per narrare la storia universale di un’umanità sul piede di guerra e allo stesso tempo la storia intima di un padre e di un figlio che un evento traumatico ha reso uguali a quell’umanità collerica che li circonda. L’ambientazione di Piove è una Roma lontana dagli estremi. Non è la periferia più difficile né i quartieri dell’alta borghesia. La “grande bellezza” è lontana chilometri. È una Roma intrisa di quotidianità, fatta di palazzoni che sovrastano i protagonisti diventando veri e propri personaggi del film. È una Roma tinta d’argento, incorniciata dal cielo d’inverno. Ma il pallore della città è spezzato dalle frequenti visioni horror, incursioni violente anche da un punto di vista cromatico: una ragazza nuda che compare in un condotto fognario, un’utilitaria rossa che taglia la strada all’auto di Thomas, una miriade di palloncini cromati nel corridoio di un appartamento e molto altro. Poiché credo che ogni horror che si rispetti debba avere le sue icone, sono convinto che Piove trovi le sue nelle lacrime nere che annunciano la trasformazione dei personaggi e nel “mostro” di fango del finale, che si ispira ai corpi disfatti e contorti di Francis Bacon. Da un punto di vista musicale, ho cercato sonorità elementali e striscianti che nel corso del film si evolvessero in una colonna più riconoscibilmente horror, in cui dominano le sonorità dei violini e del waterphone, strumento d’elezione di Piove. Mi interessava creare un forte contrappunto alla musica non originale del film, in particolare ad Aria di neve di Sergio Endrigo, scelta proprio per il suo calore malinconico ed evocativo. Il mio intento era fare di Piove un film drammatico che scivolasse lentamente in una spirale d’orrore, fotografando nevrosi e debolezze del mondo in cui viviamo attraverso il filtro del genere. Volevo che Piove fosse ciò che da spettatore più amo e cerco costantemente: un horror con un cuore. Paolo Strippoli
Chi è Paolo Strippoli?
Paolo Strippoli è nato a Corato, Bari, nel 1993. Si è diplomato in regia al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma dopo essersi laureato in Arti e Scienze dello Spettacolo all’Università La Sapienza. Nel 2019 vince il premio Franco Solinas al miglior soggetto con il film L’angelo infelice. Nel 2020 dirige con Roberto De Feo il film originale Netflix A Classic Horror Story, con il quale vince il premio per la miglior regia al 67° Taormina Film Fest.
Piove – La colonna sonora
- Le musiche originali del film sono del compositore Raf Keunen (Bullhead, The Room, Chi è senza colpa).
Raf Keunen sul comporre le musiche del film: La grande sfida per la colonna sonora di Piove è stata quella di trovare il giusto equilibrio tra il dramma e gli elementi horror del film. La storia familiare al centro del film ci guida verso un piano più ampio che c’è dietro. Nel mezzo troviamo i vari personaggi con le loro lotte, gli ostacoli e la loro evoluzione: è raro vedere un approccio così intimo alla presa di coscienza dei propri demoni interiori nell’horror, ma questo è proprio l’essenza dell’horror e questo è affascinante. Il conflitto dei personaggi con i loro demoni interiori è l’horror. Per raggiungere questo obiettivo, abbiamo combinato strati emozionali con elementi horror. Un violoncello morbido combinato con suoni metallici e duri, un pianoforte di grande impatto emotivo con violini graffianti. Anche nei momenti in cui l’emozione è in primo piano abbiamo usato un contrappunto nell’orchestrazione. Questa consonanza cresce lentamente all’interno del film, come la musica. Cresce in intensità come in frequenza. Per mantenere la musica intima, così come il film, è stato usato un piccolo ensemble d’archi per enfatizzare questo aspetto. Tutto questo è stato reso possibile combinando due set di strumenti. Il primo set è acustico: archi, pianoforte e percussioni acustiche. Gli archi sono usati in una grande varietà di tecniche: da molto morbide a graffianti e striscianti. Il pianoforte è a volte stonato per dare un senso di inquietudine. E per le percussioni acustiche, abbiamo usato un waterphone, uno strumento pieno d’acqua che risuona a seconda della quantità d’acqua che contiene, dato che l’acqua è uno degli elementi più importanti del film. Il secondo set è l’elettronica: a volte una forma ibrida (elementi acustici filtrati digitalmente), a volte elettronica pura per creare un contrasto con l’intimità. Questi suoni generati elettronicamente sono stati utilizzati anche dall’eccellente sound design, per integrarsi perfettamente l’uno nell’altro.
TRACK LISTINGS:
1. Socrates (1:49)
2. Dark Matter (2:12)
3. Balloons (2:17)
4. His Fault (2:16)
5. Daddy’s Not Here (1:34)
6. The Garage (1:13)
7. There Is Hope (1:09)
8. The Mother (4:44)
9. Despair (0:46)
10. Clicks (1:21)
11. The Red Car (0:51)
12. Neighbour (0:44)
13. Condensation (1:07)
14. In the Window (1:14)
15. Your Name (1:36)
16. Redemption (1:01)
17. Lost (1:11)
18. Piove (1:45)
La colonna sonora di “Piove” è disponibile su Amazon.
Piove – Foto e poster