L’ombra di Caravaggio: nuove clip del film con Riccardo Scamarcio al cinema dal 3 novembre
Tutto quello che c’è da sapere su “L’ombra di Caravaggio”, il film biografico di Michele Placido con Riccardo Scamarcio al cinema dal 3 novembre.
Dal 3 novembre nei cinema con 01 Distribution L’ombra di Caravaggio, Il film diretto da Michele Placido che esplora l’intricata e avventurosa esistenza di Michelangelo Merisi, in arte Caravaggio interpretato da Riccardo Scamarcio, già una popstar al suo tempo, raccontato nelle sue profonde contraddizioni e nelle oscurità del suo impenetrabile tormento. Ribelle e inquieto, devoto e scandaloso, indipendente e trasgressivo, il Caravaggio che Placido mette in scena è un’artista maledetto dal talento assoluto, ma soprattutto una rockstar ante litteram, un rebel without a cause costretto ad affrontare gli inquietanti risvolti di una vita spericolata – con le sue donne e i suoi demoni – in cui genio e sregolatezza convivono per regalarci un personaggio fuori dal tempo e un’icona affascinante e universale.
Trama e cast
La trama ufficiale: Italia 1610. Caravaggio è un artista geniale e nello stesso tempo ribelle nei confronti delle regole dettate dal concilio di Trento che tracciava le coordinate esatte di come bisognava rappresentare l’arte sacra. Il Papa Paolo V essendo stato informato che Caravaggio usava nei suoi dipinti sacri prostitute, ladri e vagabondi, si trovò costretto a commissionare ai servizi segreti del Vaticano una vera e propria indagine. Così L’Ombra, questo il nome dell’investigatore, comincerà una vera e propria indagine che lo porterà a scoprire i vizi e le virtù di quel genio che risponde al nome di Michelangelo Merisi e avrà nelle sue mani il potere di vita o di morte dell’artista.
Il film vanta un cast stellare con Riccardo Scamarcio nel ruolo di Caravaggio, Louis Garrel interprete della misteriosa Ombra, Isabelle Huppert nelle vesti della marchesa Costanza Colonna e Micaela Ramazzotti che incarna la prorompente Lena. Al loro fianco una schiera di eccellenti attori – da Vinicio Marchioni a Lolita Chammah, da Alessandro Haber a Moni Ovadia, da Lorenzo Lavia a Brenno Placido, fra gli altri – con Michele Placido nel ruolo del Cardinale Del Monte. Il film segna l’esordio cinematografico di Tedua, l’artista e rapper tra i più influenti della nuova scena musicale italiana, nel ruolo di Cecco.
L’ombra di Caravaggio – trailer e video
Nuove clip e video ufficiali pubblicati il 19 ottobre 2022
Nuove clip ufficiali pubblicate il 27 ottobre 2022
Curiosità
- Michele Placido dirige “L’ombra di Caravaggio” da una sua sceneggiatura scritta con Sandro Petraglia (Romanzo criminale) e Fidel Signorile (Questo è il mio paese).
- Dietro le quinte un team di pluripremiati artisti come Tonino Zera (Il Primo Re) per le scenografie, Carlo Poggioli (The Young Pope) per i costumi, mentre la fotografia è affidata a Michele D’Attanasio (Freaks Out) e il montaggio a Consuelo Catucci (Tutti per 1 – 1 per Tutti). Le musiche originali sono dei Planetoid.
- Prodotto da Federica Vincenti, “L’Ombra di Caravaggio” è una produzione Goldenart Production con Rai Cinema. Una coproduzione italo francese con Charlot, Le Pacte, Mact Production, in collaborazione con Film Commission Regione Campania e QMI. Il film è realizzato con il contributo del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo – Direzione Generale Cinema e audiovisivo e della Regione Lazio. Le vendite internazionali sono affidate a Wild Bunch International. “L’Ombra di Caravaggio” uscirà in sala in Italia distribuito da 01 Distribution e in Francia da Le Pacte.
Note di regia
L’Ombra di Caravaggio immagina Caravaggio come un artista pop, che vive la vita vorticosa che vivrebbe oggi a New York o a Londra. E per questo è venuto a Roma: il centro del mondo, un universo di immigrati, prostitute, preti, pellegrini, cardinali, principi e malviventi. Un pianeta di grandi ricchezze e grandissime povertà, poteri forti e immense servitù, denaro a fiumi nei palazzi e un popolo che muore di fame nei vicoli. Qui, la Chiesa controriformista chiede statue, dipinti, cupole, colonnati, per celebrare la propria opulenza in un gigantesco cantiere delle meraviglie. Qui, in pochi anni, Caravaggio diventa una star, un personaggio di culto per i giovani artisti e per i ricchi e potenti collezionisti. Il suo più grande sostenitore è il Cardinale del Monte un grande mecenate e collezionista d’arte. Caravaggio è vicino all’ala pauperista della chiesa che cerca un ritorno ai valori evangelici. Lo studio dove realizza i suoi capolavori è frequentato da bottegai, prostitute, nobili e prelati grandi collezionisti d’arte. Uno studio dell’epoca, ma che potrebbe essere un laboratorio contemporaneo in cui regna un artista proiettato nel futuro, un uomo ossessionato dalla voglia di raccontare attraverso la sua pittura una visione religiosa completamente nuova e rivoluzionaria dove il racconto delle storie bibliche è raffigurato dall’uomo preso dalla strada, ovvero il mendicante, la prostituta e il ladro, in una sorta di neorealismo ante litteram. Lo vediamo all’opera: i pantaloni aderenti come un paio di jeans, le scarpe pesanti infangate, una camicia sporca di ogni vernice. E lui stesso è una tela: colore incrostato sulle mani, sotto le unghie, sulle braccia, nella barba, nei capelli. Il Caravaggio – dicono in molti – quando è preso dalla sua furia si chiude in casa senza mangiare e senza dormire, non vede nessuno, non ascolta nessuno. Ci sono poi le donne della sua vita: una, quella che ha contato di più e che lo ha sempre protetto fin dall’infanzia, è la marchesa Costanza Colonna. L’altra è una delle prostitute più famose di Roma, si chiama Lena e divenne una delle sue modelle preferite, rappresentata spesso come Maria, la madre di Gesù. Una terza donna è Anna, quella che diventerà il volto di uno dei suoi più grandi capolavori, “La morte della Vergine” conservato tutt’ora al Museo del Louvre a Parigi. Poi, anzi prima di ogni altra cosa, c’è il Potere occulto – l’Ombra – quello che controlla e decide della vita e della morte degli uomini, quello che lo tiene silenziosamente d’occhio. Questa storia inizia proprio nel momento in cui il Pontefice – espressione massima del potere sulla terra – chiede a un fidato uomo dell’Entità (i servizi segreti della Santa Sede) di condurre un’investigazione su Caravaggio, per decidere se concedere o negare quella Grazia che il pittore chiede da tempo. Dal giorno in cui s’è reso responsabile dell’omicidio di un uomo, dal giorno in cui sulla sua testa pende una condanna a morte. Mentre il Papa dà l’incarico al suo uomo, Caravaggio è a Napoli dove dipinge – dopo essere stato brutalmente aggredito e quasi ucciso – un ultimo capolavoro, che spera di poter portare a Roma e donare al Pontefice in segno di ringraziamento. Alla fine, illuso di tornare a Roma, dove Costanza Colonna – così gli hanno fatto credere – è riuscita ad ottenere il perdono, sale su un’imbarcazione diretta verso la costa laziale. Ma lo fanno scendere presso un presidio militare, dove ad attenderlo c’è proprio l’Ombra, ormai convinto della pericolosità di Caravaggio – come uomo e come artista. In quel presidio, dopo un ultimo faccia a faccia, l’Ombra decreta la colpevolezza del pittore. Caravaggio capisce che quell’uomo non intende farlo tornare a Roma, ma ottenere da lui una vera e propria abiura: che smetta di dipingere quelle sue opere scandalose ed eretiche. La verità è che l’Ombra è al servizio di quelle forze integraliste che stanno per condannare Galileo e eliminare ogni forma di dissenso. Caravaggio prende la decisione più drammatica: non rinuncia alla sua libertà. [Michele Placido]
Note di produzione
La prima idea del film risale al 1968 quando Placido, appena arrivato a Roma, trascorre i pomeriggi a Campo de’ Fiori insieme ai suoi colleghi dell’Accademia. Le suggestioni della grande città, la sua storia, la vicenda di Giordano Bruno accendevano discussioni sul filosofo e sulla sua epoca e disegnavano sogni su futuri progetti che avevano come cornice quel periodo storico e quella città teatro del mondo, in cui papato, nobiltà e suburra convivevano e in cui Caravaggio cercava il suo spazio. Il film che Placido aveva in mente era un racconto cinematografico nella cifra di Caravaggio che restituisse tutta l’autenticità dell’artista con i suoi vizi e le sue virtù nella sua profonda e viscerale umanità e allo stesso tempo tutta la verità della sua epoca, con i suoi odori e sapori, lontano da ogni patina scolastica o accademica. La rivoluzione di un pittore terribilmente scomodo che in una Roma piena di spie filofrancesi o filospagnole raccoglieva per strada i suoi compagni di viaggio – ladri, prostitute, vagabondi – per farne pasolianianamente soggetti e modelli dei suoi quadri, trasfigurati in santi e madonne e in icone immortali. La visione del regista mette così a fuoco l’impenetrabile oscurità di un genio capace di illuminare il mondo con la sua arte e un individuo in lacerante conflitto con se stesso. Un racconto cinematografico in linea con l’urgenza di verità del pittore che durante un processo aveva apertamente e pubblicamente dichiarato : “Io cerco il vero”.
I personaggi del film
RICCARDO SCAMARCIO è MICHELANGELO MERISI “CARAVAGGIO”
Artista geniale e innovatore, desideroso di infrangere tutti i canoni dell’arte del suo tempo, per umanizzare la religione e rappresentare la nuda realtà dell’esistenza. A suo agio in mezzo a un’umanità turbolenta di criminali, accattoni e prostitute. Trasandato, sporco dei segni del suo mestiere, sempre con la spada al fianco e pronto alla rissa, si attirerà l’odio di nemici potenti e sarà lui stesso artefice del suo tragico destino.
LOUIS GARREL è L’OMBRA
In questa storia L’OMBRA è l’unico personaggio di fantasia. Dal carattere arcigno e irreprensibile, ha lo sguardo indagatore e l’espressione severa. È una sorta di investigatore al servizio del Papa Paolo V e dovrà condurre una vera e propria indagine, attraverso la quale si deciderà se concedere o meno la grazia a Caravaggio. Grazie a un lavoro attento e minuzioso, riuscirà a cogliere dei particolari fondamentali oltre a carpire a forza importanti confessioni.
ISABELLE HUPPERT è COSTANZA COLONNA
Nobildonna romana sposata infelicemente a Francesco Sforza, marchese di Caravaggio, protesse affettuosamente l’artista per tutta la vita. Insofferente del soffocante clima controriformista, fu, in maniera più o meno palese, dietro ogni spostamento di Caravaggio, offrendogli sempre protezione e aiuto, fino agli ultimi giorni.
MICAELA RAMAZZOTTI è LENA
Prostituta dalla bellezza prorompente e amante di altissimi prelati, si legò per alcuni anni a Caravaggio che la utilizzò, con grande scandalo dei benpensanti, come modella per un paio di dipinti della Vergine Maria. A causa sua, il pittore si rese protagonista di alcuni gravi atti di violenza, tra cui il ferimento di un notaio.
TEDUA è CECCO
Personaggio realmente esistito, Cecco è modello, assistente e amico di Caravaggio, l’unico di cui il pittore può fidarsi, l’unico su cui il pittore può sempre contare. Una relazione ambigua ma certamente autentica e gratificante.
VINICIO MARCHIONI è GIOVANNI BAGLIONE
Oltre ad essere stato un discreto pittore, è noto anche per la sua attività di biografo di molti artisti italiani. Operò principalmente a Roma tra la fine del Cinquecento e la prima metà del Seicento. È noto soprattutto per aver scritto “Le vite de pittori, scultori et architetti dal pontificato di Gregorio XIII del 1572 in fino ai tempi di Papa Urbano Ottavo nel 1642”, prima raccolta edita di biografia d’artista nella Roma del secolo XVII. Ebbe vari dissapori di carattere personale con Caravaggio, malgrado ne subisse l’influenza artistica, tanto da arrivare a denunciarlo alle autorità dell’epoca. L’ironia della sorte ha voluto però che proprio lui diventasse la principale fonte biografica del Caravaggio.
LOLITA CHAMMAH è ANNA BIANCHINI
Figlia di una prostituta e avviata allo stesso mestiere fin da giovanissima. Oltre che per la caratteristica chioma rossa, era nota in tutta Roma per il carattere turbolento che la portava a essere protagonista di frequenti risse e vicende giudiziarie. Caravaggio la predilesse come modella forse anche per questa affinità di carattere, al punto di dipingerne il cadavere nello sconvolgente capolavoro “La morte della Vergine” (1604 – 1606).
Caravaggio – Note biografiche
Mentre la maggior parte degli altri artisti italiani del suo tempo seguiva pedissequamente le eleganti convenzioni balletiche della pittura tardo manierista, Caravaggio dipinse le storie della Bibbia come drammi viscerali e spesso sanguinosi. Ha messo in scena gli eventi del lontano sacro passato come se stessero avvenendo ai giorni nostri, spesso lavorando da modelli dal vivo che ha raffigurato in abiti rigorosamente moderni. Ha accentuato la povertà e la comune umanità di Cristo e dei suoi seguaci, degli Apostoli, dei santi e dei martiri, sottolineando i loro vestiti laceri e i loro piedi sporchi. Ha anche sviluppato una forma molto originale di chiaroscuro, utilizzando contrasti estremi di luce e buio per enfatizzare i dettagli del gesto o dell’espressione facciale: un braccio proteso, uno sguardo di disperazione o desiderio. La sua influenza sul corso dell’arte occidentale è stata immensa e non si è limitata al solo campo della pittura. Il lavoro di Caravaggio ha plasmato quello di molti artisti successivi, da Rembrandt in Olanda e Diego Velázquez in Spagna a Théodore Géricault in Francia. Il suo senso drammatico della messa in scena e il trattamento innovativo di luci e ombre hanno anche ispirato direttamente molti personaggi di spicco del mezzo cinematografico, tra cui Pier Paolo Pasolini e Martin Scorsese. La reputazione di Caravaggio fu offuscata, durante la sua vita e all’indomani della sua prematura morte, dalle circostanze turbolente e in definitiva tragiche della sua vita personale. Ha commesso omicidi e aggressioni violente mentre era al culmine del suo successo a Roma e di conseguenza ha trascorso gran parte della sua carriera successiva, quando ha anche creato molte delle sue opere più avvincenti, come fuggitivo dalla giustizia. Dalla metà del 20° secolo le sue imprese violente e il suo carattere instabile hanno accresciuto il suo fascino popolare come percepito estraneo e ribelle contro le convenzioni. Le sue presunte ma non provate tendenze omosessuali, che sono state dedotte sia dai suoi dipinti che da alcuni documenti storici, hanno aggiunto maggiore intrighi alla sua leggenda. Potrebbe essere descritto come il perfetto Vecchio Maestro per un’epoca innamorata dell’idea della celebrità e schiava del culto di un genio dannato e autodistruttivo. In verità era un artista più sottile, sensibile e intellettualmente ambizioso di quanto potrebbero suggerire i miti che si sono accumulati intorno a lui. Non era neanche una testa calda come veniva dipinto. Un attento esame delle informazioni d’archivio riguardanti lui, i suoi amici e i suoi nemici – molto ampliato dalle ricerche della fine del XX secolo negli archivi di Roma, Napoli e Malta – ha rivelato che anche i suoi atti più apparentemente impulsivi erano governati da una certa logica , anche se spesso era la logica della vendetta. Era un uomo violento, ma visse in tempi violenti, e fu tanto peccato quanto peccatore. [Fonte Britannica]
Caravaggio al cinema e in tv
Cinema
1941 – Caravaggio, il pittore maledetto, regia di Goffredo Alessandrini.
1986 – Caravaggio, regia di Derek Jarman.
2004 – Caravaggio – L’ultimo tempo, regia di Mario Martone (mediometraggio).
2008 – Voluptas dolendi – I gesti del Caravaggio, regia di Francesco Vitali tratto dall’omonimo spettacolo teatrale di Mara Galassi e Deda Cristina Colonna e prodotto dalla Fondazione Marco Fodella (mediometraggio)
2008 – Caravaggio: The Search, regia di Michael C. Merisi e Maureen Murphy
2018 – Caravaggio – L’anima e il sangue, regia di Jesus Garces Lambert.
2019 – Dentro Caravaggio, regia di Francesco Fei.
Televisione
1967 – Caravaggio, sceneggiato televisivo trasmesso dalla Rai, diretto da Silverio Blasi e interpretato da Gian Maria Volonté.
2008 – Caravaggio, sceneggiato televisivo in due puntate trasmesso da Rai 1, diretto da Angelo Longoni e interpretato da Alessio Boni.
2011 – Caravaggio. Il corpo ritrovato, documentario trasmesso su National Geographic Channel incentrato sulla ricerca dei resti mortali dell’artista, diretto da regia Marco Visalberghi, scritto da Patrizia Marani, prodotto da Doclab.
La colonna sonora
- Le musiche originali del film “L’ombra di Caravaggio” sono di ORAGRAVITY (duo formato da Umberto Iervolino e Federica Luna Vincenti). Composta a quattro mani, la suggestiva e catartica colonna sonora è caratterizzata da brani di musica elettronica e post-rock con forti atmosfere dream. Il tappeto sonoro è stato costruito all’inizio del 2020 da Umberto Iervolino e Federica Luna Vincenti all’interno dello studio di registrazione Moonolite Sound. Un punto di partenza per il duo Oragravity, che con questo progetto ha consolidato il suo percorso artistico in previsione di nuove produzioni musicali.
«Un viaggio, un flusso continuo di note seduto davanti ad immagini potenti, raccontare con la musica le suggestioni, questo è stato per me creare la colonna sonora di questo film – afferma Umberto Iervolino, compositore della colonna sonora – Insieme alla mia compagna d’arte ci siamo immersi nella visione onirica che un gigante come Michele Placido ha dato a quest’opera e ci siamo lasciati trasportare».
«Comporre musica per immagini è un percorso immersivo unico. Il regista insieme all’attore trasmette già emozioni, intenzioni, pause, tormenti e il musicista deve tracciare un arco rimanendo silenziosamente in ascolto. Nelle immagini di questo film abbiamo trovato la nostra soluzione armonica – dichiara Federica Luna Vincenti, compositrice della colonna sonora e produttrice del film – Insieme ad Umberto sono stati mesi intensi, abbiamo pensato una colonna sonora a tratti epica, gotica, con archi e ritmica pulsante. Un disegno quasi matematico per raccontare uno dei più grandi artisti pop-rock della storia, Caravaggio».
UMBERTO IERVOLINO: compositore, produttore musicale, direttore d’orchestra, sound designer. Dalla fine degli anni ’80 ad oggi ha collaborato con diversi artisti della scena pop italiana, dei quali ha prodotto album e realizzato arrangiamenti sia per formazioni pop rock che per formazioni orchestrali, dedicandosi anche al sound designing (tra cui Giuni Russo, Alexia, Gianluca Grignani, Emma, Nesli, Enrico Nigiotti, Mario Venuti, Enrico Ruggeri). Ha scritto musiche per la TV ed è stato direttore musicale di produzioni Rai, Mediaset e Discovery. L’attività nella musica visuale lo ha portato a realizzare sincronizzazioni per le campagne internazionali di brand come Bulgari, Fendi, Maserati. Insieme a Federica Luna Vincenti ha scritto le musiche della colonna sonora del film di Michele Placido “L’Ombra Di Caravaggio”. Attualmente, oltre al progetto Oragravity è impegnato nella produzione del nuovo album di Francesco Renga per Sony Music e nell’attività di docente di Musica D’Insieme presso il Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano.
FEDERICA LUNA VINCENTI: cantante, musicista, compositore, sound designer, produttore teatrale e cinematografico. Si diploma nel 2005 all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio d’Amico di Roma. Nel 2004 fonda la GOLDENART PRODUCTION Srl con la quale produce 12 spettacoli teatrali, con artisti del calibro di Alessio Boni, Ambra Angiolini, Alessandro Haber, Sergio Rubini, Marco Bellocchio e oltre 10 film tra produzioni italiane ed Internazionali con artisti come Michele Placido, Nicola Piovani, Carolina Crescentini, Cristiana Capotondi, Fiorella Mannoia, Riccardo Scamarcio, Ambra Angiolini, Micaela Ramazzotti. Tra i tanti ricordiamo gli ultimi 2 film prodotti di prossima distribuzione: “L’ombra di Caravaggio” e “La prima regola”. Partecipa a numerosi spettacoli teatrali come cantante e attrice, affianco ad artisti come Moni Ovadia, Mariangela Melato e Massimo Ranieri. Vince diversi riconoscimenti come cantautrice per i suoi singoli “Sorry” e “Mille anni luce” e realizza le musiche di scena come compositore in diverse produzioni teatrali. Nel 2020 apre il suo studio Mix “Moonolite sound” collaborando alla post-produzione di docu-fiction, documentari, lungometraggi e progetti musicali. Nello stesso anno inizia la collaborazione con Umberto Iervolino con cui compone la colonna sonora del film “L’Ombra di Caravaggio”, di Michele Placido, in qualità di componenti del duo Oragravity.
TRACK LISTINGS:
1. Deep breath
2. Shadow
3. Drug
4. Falling asleep
5. Sacrificial blood
6. Death of the virgin
7. Beheading
8. Revelation
9. Lust
10. Memories
11. Final journey
12. Amor vincit omnia
13. Sacrificial blood (extended)
La colonna sonora (edita da Edizioni Curci e da Goldenart Production) sarà disponibile in digitale a partire dal 4 novembre.
Foto e poster