Stasera in tv: “Croce e delizia” su Canale 5
Canale 5 stasera propone “Croce e delizia”, commedia del 2019 di Simone Godano con Alessandro Gassmann, Jasmine Trinca e Fabrizio Bentivoglio.
Cast e personaggi
Alessandro Gassmann: Carlo
Jasmine Trinca: Penelope
Fabrizio Bentivoglio: Tony
Filippo Scicchitano: Sandro
Lunetta Savino: Ida
Anna Galiena: Giulietta
Rosa Diletta Rossi: Carolina
Clara Ponsot: Olivia
Giandomenico Cupaiuolo: Gianlucone
Fabio Morici: Ragazzo donazioni
Danila Di Lanna: infermiera
La trama
https://www.cineblog.it/post/900105/croce-e-delizia-film-recensione
I Castelvecchio sono una famiglia di eccentrici, hanno una mentalità aperta, ma sono narcisisti e disuniti. I Petagna sono tutto l’opposto: gente molto affiatata, di estrazione sociale più umile, dai valori tradizionali ma conservatori. Come mai queste due famiglie così diverse si ritrovano a trascorrere le vacanze estive insieme? Lo sanno solo i capifamiglia Tony (Fabrizio Bentivoglio) e Carlo (Alessandro Gassmann): l’inaspettato annuncio del loro amore scardinerà gli equilibri delle due famiglie ma soprattutto quelli di Penelope (Jasmine Trinca) e Sandro (Filippo Scicchitano), i loro rispettivi primogeniti.
Curiosità
- Il film diretto da Simone Godano (Moglie e Marito) è scritto da Giulia Steigerwalt (Moglie e marito, Marilyn ha gli Occhi Neri) da un sogetto di Godano e Steigerwalt.
- Il team che ha supportato il regista Simone Godano dietro le quinta ha incluso il montatore Davide Vizzini, la costumista Monica Gaetani, lo scenografo Tonino Zera e il direttore della fotografia Daniele Ciprì.
- Il film è stato girato tra Roma, Formia e Gaeta.
- Le musiche originali di “Croce e delizia” sono del compositore Andrea Farri (Puoi Baciare lo Sposo, 10 Giorni con Babbo Natale, 18 Regali, 10 Giorni senza Mamma).
- “Croce e delizia” è una produzione Warner Bros. Entertainment Italia, Picomedia e Groenlandia, prodotto da Matteo Rovere e Roberto Sessa.
Note di regia
Capitolo zero: ricerca dell’idea
Molti dicono che il secondo film sia più difficile del primo. Il mio primo pensiero è stato quello di dare una continuità al lavoro fatto con Moglie e Marito. Insieme a Giulia Steigerwalt, con il sostegno non solo produttivo ma anche creativo di Matteo Rovere, abbiamo cercato un’idea che ci potesse permettere di fare una commedia dal forte impianto emotivo che raccontasse qualcosa di attuale.
Capitolo uno: tanti film in uno
Lavorando allo sviluppo del soggetto abbiamo subito trovato un’insidia. Ci siamo accorti di avere più temi da trattare: l’omosessualità, lo scontro sociale, il giudizio dei figli verso le scelte dei genitori (una volta era il contrario) e i conflitti all’interno delle famiglie. Non ci siamo spaventati e abbiamo capito che questa vastità di temi doveva essere trasformata in una risorsa sotto un comun denominatore, l’accettazione degli altri.
Capitolo due: nessun cattivo
Una chiave del film è l’assenza dei ‘cattivi’. Ma come fare un film così senza cadere nella retorica e nel buonismo? La scelta è stata quella di ‘stare’ con tutti i personaggi, nel bene e nel male e comprendere il loro punto di vista. Intorno al personaggio positivo di Carlo (Gassmann) ruotano tre personaggi con sfaccettature apparentemente negative: Penelope (Trinca), Sandro (Scicchitano) e Tony (Bentivoglio). Io sono voluto stare anche dalla loro parte, capendo e difendendo le loro motivazioni. Voler bene ai propri personaggi è stato per me un punto di partenza di questo racconto.
Capitolo tre: i mostri del nostro cinema
La scelta degli attori è stato un passo fondamentale. Lavorare con dei ‘mostri’ del nostro cinema è sempre per me un grande stimolo. Grazie a loro sono riuscito ad alzare la temperatura emotiva del film e puntare dritto al mio obiettivo: raccontare una storia vera. Dovevo essere certo che la storia d’amore tra Tony e Carlo fosse credibile. Dalla prima volta che ho visto insieme Alessandro e Fabrizio non ho avuto dubbi su questo, grazie al loro approccio da fuoriclasse. Fabrizio Bentivoglio, l’attore per eccellenza, che mi ha fatto scoprire cosa vuol dire ‘assorbire’ un personaggio. È entrato nei panni di Tony e non li ha più lasciati fino alla fine della lavorazione. Il suo era un personaggio che rischiava di sembrare eccentrico e vuoto. Ma è riuscito attraverso il solo sguardo a mostrare il suo amore per Carlo. Croce e Delizia Crediti non contrattuali 6 Gassmann è uno dei pochi attori che avrebbe potuto fare entrambi i ruoli, sia il distinto Tony che il semplice Carlo. Non potevamo fare scelta migliore. Con il suo Carlo siamo andati in sottrazione, cosa sempre rischiosa, ma ha dato al personaggio una bontà d’animo, un cuore tanto grande e una semplicità che lascia spiazzati. Ho avuto un gruppo pazzesco. 12 attori quasi sempre sul set. Scicchitano, grande attore di testa e pancia, Galiena e Savino, due signore del cinema. I bambini delle future star. Cupaiuolo, la Ponsot e Rosa Diletta Rossi tre veri talenti. E poi Jasmine, il contrasto per eccellenza, quasi un ossimoro vivente. Tanto leggera quanto potente, persa ma presente, fragile ma robusta. L’abbiamo rapita per due mesi per farle fare la temibile ‘commedia’. E si è divertita. Il suo sguardo racchiude il significato del film e i suoi occhi hanno una potenza che strega, che incolla allo schermo.
Capitolo quattro: la villa
Nella scelta delle ambientazioni del film, quella della villa ha svolto un ruolo chiave: non volevo fare un film statico e claustrofobico, tantomeno patinato. Era necessario trovare uno spazio che mi permettesse di muovere gli attori e variare le scene. Quando sono entrato nella villa di Gaeta ho avuto la sensazione immediata e istintiva che quella location fosse perfetta. Volevo un’ambientazione fuori dal tempo e dallo spazio. E così è stato.
Capitolo cinque: l’amore e la famiglia
Questo in fondo è un film sull’amore e la famiglia. L’amore tra due uomini, tra due padri per i rispettivi figli. È soprattutto la storia d’amore tra Penelope e Carlo, tra una figlia perduta che trova nella persona apparentemente più lontana da lei il padre che non ha mai avuto. In questa storia non si chiede ai personaggi di fare compromessi, ma solo di lasciare spazio ai sentimenti degli altri, accettandoli per quello che sono. Viene chiesto loro di ‘lasciarsi sorprendere dalla vita ogni tanto, che è bello’.