Home Trailer Maria e l’amore: trailer italiano e anticipazioni del film con Karin Viard al cinema dal 3 novembre

Maria e l’amore: trailer italiano e anticipazioni del film con Karin Viard al cinema dal 3 novembre

Tutto quello che c’è da sapere su “Maria e l’amore”, la commedia francese con Karin Viard al cinema dal 3 novembre con Europictures.

2 Novembre 2022 15:27

Dal 3 novembre nei cinema italiani con Europictures Maria e l’amore (Maria rêve), commedia francese diretta da Lauriane Escaffre e Yvonnick Muller e interpretata da Karin Viard (La famiglia Bélier) e Gregory Gadebois (E’andato tutto bene). Dai produttori del film campione di incassi Quasi Amici e The Specials, Maria e l’amore rappresenta il riscatto di una vita, di una donna che si riappropria dei suoi sogni, di una felicità mai del tutto vissuta, lasciandosi trasportare in un amore tanto travolgente quanto inaspettato.

Maria e l’amore – Trama e cast

La trama ufficiale: Maria (Karin Viard) è una donna delle pulizie. Riservata, timida e maldestra. Sposata da 25 anni. Ma nel piccolo quaderno a fiori che porta sempre con sé, nasconde un tesoro di poesie scritte in segreto. Quando viene assunta dall’impresa di pulizie presso la prestigiosa accademia delle belle arti Paris Beaux-Arts, conosce Hubert (Grégory Gadebois), l’eccentrico capo custode della scuola, che le fa scoprire un mondo affascinante, fatto di libertà, creatività e audacia. Questo nuovo mondo straordinario porterà Maria ad accettare la sua modesta esistenza da moglie devota che ha sempre conosciuto o la convincerà finalmente a lasciar andare e lasciarsi sorprendere dalla vita.

Il cast di “Maria e l’amore” include anche Yvo Muller, Lauriane Escaffre, Noée Abita, Oratio Rodrigues, Pauline Clément, Tania Dessources, Catherine Salée, Samira Sedira , Martine Schambacher, Muriel Combeau, Pierre Diot, Fatima El Rhaffouli, Rachel Arditi, Olivier Dote-Doevi, Aliénor Barre, Catherine Vidal, Tom Rivoire , Benjamin Guillard, François Godart , Benjamin Gomez, Antoine de Prekel, Aurelie Lema, Monique Grand-Perret, Alexandre Ean, Simon Royer, Agnès Lemaire, Adèle Offret-Duhayot, Paul Rubio, Christophe De Jesus, Marine Chaplain.

Maria e l’amore – Trailer e video

Intervista a cast e regista

L’attrice Karin Viard (Maria) racconta il percorso che l’ha portata a questo progetto e parla del suo personaggio.

Mi interessava lavorare con Lauriane e Yvo perché ho trovato molto divertente il loro cortometraggio Pile Poil e mi è davvero piaciuta la sceneggiatura di Maria e l’amore. È piuttosto originale l’idea di farci scoprire il mondo dell’arte attraverso gli occhi di qualcuno che non ne sa nulla. La sorte di questa donna è piuttosto straordinaria, perché è proprio scoprendo l’arte che si sveglia, si reinventa e cerca di superare le sue avversità. Mi è anche piaciuto molto il fatto che il tono fosse assolutamente privo di cinismo e utilizzi l’affetto come vettore per la comicità. Sono entrata a produzione avviata, quindi non ho avuto il tempo per prepararmi come faccio di solito. Mi sono semplicemente tuffata, seguendo le indicazioni dei registi. La mia personalità è praticamente l’opposto ella di Maria, quindi mi hanno fatto concentrare sul risultare più inibita, meno estroversa di quanto non lo sia in realtà. Ho lavorato con la capo costumista Emmanuelle Youchnovsky, che conosco bene. Abbiamo ideato il look di Maria insieme. Volevo assicurarmi che Maria non indossasse abiti firmati. Abbiamo pensato che i suoi vestiti dovessero risultare accessibili ed economici, provando a darle un aspetto allegro e vivace, per esempio con maglioni a fiori.  È interessante, perché se non c’è trasformazione, non c’è film. Quando si segue l’arco narrativo di un personaggio, deve sempre succedergli qualcosa: un incidente che gli cambia il corso della vita, la scoperta della propria libertà… I film sono sempre un buon veicolo per raccontare le storie di donne che stanno attraversando un cambiamento, qualunque esso sia, che le libera.  Questa è una causa che appoggio totalmente. Penso che possiamo reinventare le nostre vite in qualsiasi momento e che siamo sempre libere di farlo, anche se può richiedere molto coraggio.

I registi Lauriane Escaffre e Yvo Muller raccontano la genesi del film

Lauriane: L’ispirazione originale è stata mia nonna, chera una donna delle pulizie. La ricordo come una donna minuta e riservata che parlava piano e si muoveva in punta di piedi. I suoi datori di lavoro la chiamavano per nome, lavorava soprattutto quando le persone non erano in casa, sapeva passare inosservata quando entrava in una stanza. Maria, proprio come lei, è una persona che tendiamo a non guardare, che non si distingue nella società, perché non si dà necessariamente importanza. Fa un lavoro in cui è invisibile, ma vede tutto.

Yvo: Il nostro obiettivo però era far sì che quel personaggio si spostasse nel regno visibile. A contatto con l’arte, Maria lascia che i suoi sentimenti e le sue sensazioni prendano il sopravvento, il che le permette di aprirsi alla vita, rivelando chi è veramente, tornando in contatto con la sua anima, i suoi desideri, riscoprdo sé stessa. In senso figurato e letterale, si mette a nudo. Prende posto sul palco, tra gli studenti, per fare loro da modello, per farsi vedere, il che le permette di riprendere il controllo della sua vita. Tutto ciò richiede necessariamente di stravolgere la sua routine di vita normale.

Escaffre spiega perché la scelta di una protagonista con più di 50 anni.

Lauriane: Quando abbiamo appreso i numeri sconfornti pubblicati dall’AAFA, grazie a un collettivo chiamato “Il tunnel dei 50 anni”, è diventata una convinzione politica. In Francia per esempio, sebbene il 50% delle donne adulte abbia oltre 50 anni, queste rappresentano solo l’8% dei personaggi femminili sullo schermo. Inoltre, la differenza età media tra le coppie uomo-donna sullo schermo è di 10-15 anni, mentre in realtà è di due anni. Per quanto riguarda il compenso degli attori di oltre 50 anni, il salario degli aumenta del 12%, mentre quello delle donne scende dell’8%. È chiaro che gli uomini più anziani vengono favoriti perché sono nel piendella loro carriera, mentre le donne tendono a scomparire, nonostante siano altrettanto potenti ed esperte. Quindi, volevamo presentare una moglie, una madre, fondamentalmente, un personaggio molto reale, che incontriamo quotidianamente, ma che vediamo raramente nei film. Inoltre, poiché le donne si trattengono molto più degli uomini in tutti i campi, è stato interessante permettere alla nostra eroina di sfondare quella barriera e credere di poter ricominciare da capo e riscoprire l’amore – per mostrare che il suo personaggio è ancora pieno di vita. Perché per noi, questo tema è un vero problema della società. Nel cinema, così come in altri settori, la società patriarcale crea ancora le norme. E poiché tutto ciò accade inconsciamente e in modo insidioso, è importante farlo notare.

I registi parlano dell’importanza per loro del tema della scoperta della libertà personale.

Yvo: E’ stata una lunga battaglia personale di entrambi. Sia io che Lauriane abbiamo genitori che hanno dovuto arrampicarsi sulla scala sociale, che hanno sempre creduto che si potesse avere successo lavorando sodo. Mio nonno era un insegnante. La nonna di Lauriane era una donna delle pulizie suo nonno era un operaio. L’obiettivo di entrambi i nostri genitori era quello di farci accedere all’istruzione superiore, per fare ciò che loro non erano riusciti a fare. Quindi, ci hanno iscritto a scuole superiori d’élite e hanno speso molto tempo e denaro per aiutarci ad avere successo. Ma nelle nostre famiglie non c’era posto per l’arte, perché avevano di meglio da fe che passare tempo a esplorare la pittura, la musica, il teatro o il cinema. Per loro, essere un “artista” significava sostanzialmente essere poveri e infelici.

Lauriane: Yvo quindi è andato a New York, dove ha lavorato nel mondo della finanza per tre anni, mentre io ho frequentato una scuola di economia e ho trovato lavoro nella L’Oréal. Poi, quando avevamo circa 24 anni, abbiamo scoperto il teatro. È stato sconvolgente e ci ha cambiato la vita. All’improvviso ci si sono aperti mondi interi: le nostre relazioni con gli altri, con il nostro corpo, con l’espressione di sé, con le parole… In un certo senso, quasi inconsciamente, questa è la storia che volevamo raccontare con il personaggio di Maria. Ai suoi occhi, l’arte è qualcosa di utopico, apparentemente inaccessibile, perché è riservata a persone estroverse e belle, che si adattano…Comunque, entrambi amiamo l’idea di rompere con ciò che la società o il nostro contesto aveva previsto per noi, o con noi stessi – così da poter ascoltare i nostri istinti e la nostra personalità.

Note di regia – Filmare alla “Beaux-Arts” di Parigi

I registi Lauriane Escaffre e Yvo Muller parlano della possibilità di girare presso la famosa accademia di belle arti “Beaux-Arts” di Parigi.

Lauriane: L’idea di questo film ha preso forma proprio durante una visita alla scuola d’arte, che è come un labirinto che collega tra loro una moltitudine di spazi incredibilmente cinematografici. Non ci avevamo mai messo piede prima e ne siamo rimasti affascinati. È un luogo visivamente molto eclettico, con una stratificazione di stili architettonici e periodi storici. Per questo, da un patio fiorentino si entra in un edificio degli anni ’70 coperto da decenni di graffiti, o si passa da una scalinata monumentale, ornata di statue antiche, a una sala con un’immensa parete di vetro, o da un’incantevole cappella in una biblioteca incredibile… ed è altrettanto maestoso quando si entra nella stanza della morfologia, piena di scheletri di ogni specie, o nel seminterrato, un museo sotterraneo gremito di opere d’arte da qualsiasi periodo storico.

Yvo: E in mezzo a tutto ciò, c’è questa energia esplosiva. Si percepiscono la libertà e la creatività sfrenate, perché gli studenti allestiscono studi d’arte improvvisati ovunque e riempiono ogni spazio possibile per creare. Visto che non è sempre chiaro se si tratta di spazzatura o di opere d’arte, ci sono bigliettini ovunque per il personale delle pulizie: “non buttare”. Ma un’altra cosa interessante è che è un luogo di apprendimento che non richiede agli studenti di conformarsi a uno standard o di imparare qualcosa di scientificamente provato. È una scuola dove chiedono agli studenti di osare, sperimentare, sbagliare e, soprattutto, di entrare in contatto con sé stessi, per trovarla propria forma d’arte, senza imitare ciò che è già stato fatto. Questo luogo avventuroso, ribelle e trasgressivo era il luogo ideale per esprimere il tema della liberazione che tanto amiamo.

Lauriane: Quindi è lì che sono nate la maggior parte delle scene. Passeggiando tra le varie installazioni e conversando con studenti tutori, ci siamo immaginati scene come quella in cui una donna delle pulizie, senza rendersene conto, butta via un’opera d’arte. Succede spesso. Questo spiega anche il rapporto speciale che si può creare tra studenti e custodi. Essendo sempre a contatto con queste opere d’arte, alcuni di loro sviluppano un interesse vero per alcuni artisti e nel corso degli studi, in un periodo di cinque anni, si creano connessioni reali

Yvo: La cosa incredibile è che abbiamo potuto sentire quanto gli studenti fossero davvero motivati a collaborare con noi al film! Nel bel mezzo della pandemia, ci siamo potuti prendere tutto il tempo necessario per presentargli il nostro progetto, e loro sono stati così gentili da prestarci le loro opere d’arte, oltre a darci tantissimi suggerimenti e a partecipare al processo creativo insieme a noi. È per questo che l’arte nel film è un personaggio a sé. Tutto questo è stato orchestrato da David Bersanetti, il nostro scenografo, che è un artista a pieno titolo ed è stato in grado di riconnettersi con la sua passione più grande. Si è assicurato che ogni installazione avesse un significato relativo alla sceneggiatura, e questo ci ha portato a intraprende alcuni dibattiti veramente affascinanti. Anche se alla fine, abbiamo avuto solo otto giorni per girare tutte le scene nell’accademia delle belle arti e ci siamo strappati i capelli per riuscire a far rientrare tutto quello che volevamo mostrare.

Maria e l’amore – La colonna sonora

  • La colonna sonora include musiche originali di René Aubry (Sotto le bombe, La famosa invasione degli orsi in Sicilia) e del regista Yvo Muller, che è anche un compositore , con l’aggiunta di  una serie di hit di Elvis Presley (La scelta di Elvis la spiega lo stessi Yvo nella dichiarazione a seguire).

Yvo: All’inizio il film si doveva chiamare Le déhanché d’Elvis, (La mossa di Elvis), quindi avevamo in mente tutta una serie di canzoni che ruotavano attorno al Re. Tra questi c’era un brano musicale di René Aubry, quindi abbiamo pensato che sarebbe stato fantastico se avesse realizzato lui la colonna sonora originale. C’è qualcosa di poetico e un po’ consensuale nella musica di René e ci è piaciuto molto. È un artista di grande talento e sensibilità, che ha lavorato a lungo per la danza. Per l’inizio di Maria e l’amore, dopo Such a Night di Elvis nei titoli di testa, gli abbiamo chiesto di comporre una variazione sulla musica di Elvis Presley, poi per il resto del film, di scrivere canzoni più energiche. Per la musica alla fine, il nostro produttore, che sa che sono un musicista, mi ha chiesto di inventarmi qualcosa. Sono stato felice di farlo, oltre a un po’ di linea vocale che si può sentire nella musica durante il bacio.

TRACK LISTINGS:

1. Bouts de laine
2. La grande cascade
3. Soleils
4. The Lake
5. Maria rêve
6. Après c’est fini
7. Piccola Pioggia
8. Salento
9. Demi lune
10. La nuit
11. Day Off
12. Aquarelle

La colonna sonora di “Maria e l’amore” è disponibile su Amazon.

Foto e poster