Christopher Nolan, Ridley Scott e John Carpenter: in libreria saggi sui registi di “Interstellar”, “Blade Runner” e “1997: Fuga da New York”
Christopher Nolan, Ridley Scott e John Carpenter, registi di culto legati a doppio filo alla fantascienza, raccontati in tre saggi che ne esplorano il talento visionario, le qualità tecniche e le capacità di narratori.
Christopher Nolan, Ridley Scott e John Carpenter sono registi legati a doppio filo alla fantascienza con Nolan che ha diretto pellicole del calibro di Inception e Interstellar, senza dimenticare il più recente Tenet, Scott che ha stabilito dei punti fermi nell’immaginario sci-fi con cult quali l’Alien del 1979 e il Blade Runner del 1982 e Carpenter il maestro del cinema di genere che ha diretto classici come 1997: Fuga da New York e il remake di culto La Cosa.
Visto che Natale si avvicina vi segnaliamo tre saggi disponibili in libreria dedicati a questi registi iconici: Christopher Nolan – L’architetto del tempo e Ridley Scott – Cinema e Visioni dalla New Hollywood, entrambi a firma di Riccardo Antoniazzi, mentre il terzo John Carpenter – Il regista da un altro mondo è scritto da Trevisani Edoardo.
Christopher Nolan – L’architetto del tempo
Labirinti narrativi, spettacoli su vasta scala e ardite riflessioni sui valori morali. Si potrebbe riassumere così il cinema di Christopher Nolan: un prestigiatore della macchina da presa, capace di coniugare personalità stilistica e mentalità industriale. Attraverso le sue architetture visionarie, ha stravolto il blockbuster americano introducendo strutture irregolari, sovrapposizioni e sperimentazioni temporali. Edizioni NPE gli dedica un saggio: «Christopher Nolan – L’architetto del tempo», a firma di Riccardo Antoniazzi.
Quando si parla di Nolan, la mente vola subito alle monumentali immagini della “Trilogia sul Cavaliere Oscuro” o alle apocalittiche visioni di Inception e Interstellar. Tuttavia, l’abilità quasi ingegneristica del regista britannico nel riscrivere il blockbuster hollywoodiano, è solo l’assaggio a una poetica più stratificata, incentrata sulla ricerca del sé e sulle sofferenze che il ruolo dell’eroe comporta.
Le sue pellicole suscitano assieme ammirazione e sgomento, sfidando ripetutamente l’ingegno dello spettatore. Attraverso delle astute matrioske narrative, Nolan è riuscito a congiungere le esigenze spettacolari del cinema da “pop-corn” con gli stimoli offerti dalle più profonde meditazioni, mettendo d’accordo critica e grande pubblico.
Da Memento a Tenet, passando per Inception e Il cavaliere oscuro: la carriera e la produzione cinematografica di questo rivoluzionario campione di incassi, in un’analisi critica che ne ripercorre il percorso artistico.
Ridley Scott – Cinema e Visioni dalla New Hollywood
Nei suoi oltre cinquant’anni di carriera, Ridley Scott si è destreggiato nei generi più disparati, dal thriller alla fantascienza, passando per lo storico e la commedia, con una cifra stilistica che lo ha reso uno dei registi più versatili e stimati di sempre. Con la sua sensibilità estetica ha contribuito al rinnovo artistico e commerciale della Nuova Hollywood, ottenendo il consenso generale di pubblico e critica.
Una produzione trasversale e poliedrica, dal tocco riconoscibile ma libera da etichette, che ha visto la realizzazione di un capolavoro dietro l’altro: da Alien a Blade Runner, da Thelma & Louise a Il gladiatore, narrazioni accomunate da una costante lotta per un ideale. Una ricca filmografia che si è guadagnata i più alti riconoscimenti della Settima Arte, tra cui Premi Oscar e Golden Globes, sebbene alcuni titoli siano stati apprezzati a distanza di tempo dall’uscita. C’è grande attesa per The Last Duel, che sarà presentato alla prossima Mostra del Cinema di Venezia, e House of Gucci, il film sulla nota casa di moda con Lady Gaga e Adam Driver nel ruolo di protagonisti.
Il saggio “Ridley Scott – Cinema e visioni dalla New Hollywood” pubblicato da Edizioni NPE analizza nel dettaglio ogni singola opera dell’eclettico regista, dagli esordi fino alle ultime produzioni. Una lettura critica dell’estimatore Riccardo Antoniazzi, che fornisce interessanti spunti per gli appassionati e funge da guida per i neofiti.
John Carpenter – Il regista da un altro mondo
Nel panorama del cinema fantastico, John Carpenter è una vera e propria leggenda. I suoi film hanno segnato in maniera indelebile l’immaginario di generazioni di spettatori. Le sue opere solo superficialmente possono essere associate alla fantascienza o all’horror: in realtà sfruttano i meccanismi del genere per raccontarci i problemi e le contraddizioni della nostra società. Carpenter è per carattere un regista fuori dal tempo, o in anticipo sui tempi: molti dei suoi film più rappresentativi al momento dell’uscita nelle sale non furono capiti dal pubblico, o furono addirittura rifiutati, per essere rivalutati solo in un secondo momento e diventare veri e propri classici.
Lo stesso regista si scontrò a più riprese con le regole degli Studios, finendo per essere riconosciuto come autore prima in Europa che in patria.
Una vera e propria leggenda che avrebbe disseminato il cinema americano di una serie di titoli la cui fama sembra crescere, generazione dopo generazione, inarrestabile come le creature mutanti di uno Sci-fi degli anni Cinquanta. Le sue sono opere popolate da antieroi che conquistano fieri lo schermo e l’immaginario collettivo con il carisma dei grandi personaggi del cinema classico hollywoodiano mentre percorrono i paesaggi posti alla frontiera dei nostri incubi, accompagnati dalle note tenebrose di colonne sonore indelebili.
Anche se da tempo si è ritirato dalle scene, John Carpenter resta ancora un punto di riferimento: lo spirito inquieto che anima il suo cinema non smette di parlarci e i suoi film sono ormai dei cult, con i quali spettatori e giovani registi sono chiamati a fare i conti.
Quello narrato nel saggio “John Carpenter – Regista da un altro mondo” è un cinema che fagocita i generi e li ripropone secondo le direttive della sperimentazione e dell’intrattenimento, sotto il quale si sedimentano però le pulsioni, i malesseri e i turbamenti di una società in preda agli spasmi di mutazioni irreversibili.
«John Carpenter, Maestro dell’horror politico, visualizza la realtà come un profetico incubo.» Antonio Tentori