Terezin: trailer del film sull’Olocausto di Gabriele Guidi al cinema dal 26 gennaio
Tutto quello che c’è da sapere su “Terezin”, il film sull’Olocausto di Gabriele Guidi al cinema dal 26 gennaio per celebrare la Giornata della Memoria.
Dal 26 gennaio, in occasione della Giornata della Memoria che si celebra il 27, arriva nei cinema con Minerva Pictures Group Terezin, dramma sull’Olocausto girato dall’esordiente Gabriele Guidi all’interno dello storico campo di detenzione di Theresienstadt, noto come ghetto di Terezin.
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Terezin – Trama e cast
La trama ufficiale: “Terezin” racconta un lato inedito della vita vissuta lì dentro dai deportati ebrei nei primi anni ’40. Tra di loro soprattutto artisti e creativi, molti compositori, pittori, poeti, scultori, scrittori: il cuore e l’anima della cultura centro europea di quegli anni. In particolare, il film si focalizza sul clarinettista Antonio e un gruppo di musicisti all’interno del ghetto.
Il cast del film include Mauro Conte (Una questione privata, Sulla mia pelle), l’attrice slovacca Dominika Moravkova, Alessio Boni, Cesare Bocci, Antonia Liskova, Jan Revai, Bořek Slezáček, Marián Mitaš, Maia Morgenstern, Karel Dobrý, Marek Lambora e Petr Vanek.
Terezin – Trailer e video
Curiosità sul film
- Gabriele Guidi dirige “Terezin” da una sua sceneggiatura scritta con Ennio Speranza e Alessandro Zannoni.
- Il team che ha supportato il regista Gabriele Guidi dietro le quinte ha incluso la direttrice della fotografia Maura Morales Bergmann (La California), il montatore Luigi Mearelli (The Land of Dreams), gli scenografi Vladimir Pesek & Pavel Svoboda e la costumista Daniela Nicoletta.
- Il film è una coproduzione internazionale di Minerva Pictures con Rai Cinema, insieme a Three Brothers Production (Repubblica Ceca).
Il Ghetto di Terezin
Il ghetto di heresienstadt fu fondato dalle SS durante la seconda guerra mondiale nella città fortezza di Terezín, nel protettorato di Boemia e Moravia (Cecoslovacchia occupata dai tedeschi). Theresienstadt fungeva da stazione di passaggio per i campi di sterminio. Le sue condizioni erano state deliberatamente progettate per accelerare la morte dei suoi prigionieri, e il ghetto svolgeva anche un ruolo di propaganda. A differenza di altri ghetti, lo sfruttamento del lavoro forzato non era economicamente significativo. Il ghetto fu istituito con il trasporto di ebrei cechi nel novembre 1941. I primi ebrei tedeschi e austriaci arrivarono nel giugno 1942; Ebrei olandesi e danesi arrivarono all’inizio nel 1943 e prigionieri di un’ampia varietà di nazionalità furono inviati a Theresienstadt negli ultimi mesi della guerra. Circa 33.000 persone morirono a Theresienstadt, principalmente per malnutrizione e malattie. Più di 88.000 persone sono state detenute lì per mesi o anni prima di essere deportate nei campi e in altri luoghi di sterminio; il ruolo del Consiglio ebraico (Judenrat) nella scelta di coloro che devono essere deportati ha suscitato significative controversie. Includendo 4.000 dei deportati sopravvissuti, il numero totale dei sopravvissuti è stato di circa 23.000. Theresienstadt era nota per la sua vita culturale relativamente ricca, inclusi concerti, conferenze e istruzione clandestina per bambini. Il fatto che fosse governato da un’autogoverno ebraico, nonché il gran numero di ebrei “eminenti” ivi imprigionati facilitarono il fiorire della vita culturale. Questa eredità spirituale ha attirato l’attenzione degli studiosi e suscitato interesse nel ghetto. Nel dopoguerra, alcuni dei responsabili facenti parte delle SS e delle guardie ceche furono processati, ma il ghetto fu generalmente dimenticato dalle autorità sovietiche. Il Museo del Ghetto di Terezín è visitato ogni anno da 250.000 persone.