Razzie Awards 2023: dopo Bruce Willis altra figuraccia con la nomination rimossa di Ryan Kiera Armstrong
Scuse pubbliche e nomination rimossa per l’attrice dodicenne Ryan Kiera Armstrong, un’altra figuraccia per i Razzie Awards e i suoi fondatori.
I Razzie Awards 2023 anche per questa edizione hanno suscitato polemiche e collezionato figuracce senza colpo ferire, annunciando tra i candidati a peggior attrice protagonista la 12enne Ryan Kiera Armstrong. Ma partiamo dal caso Bruce Willis e alla categoria tutta dedicata all’attore (“Peggiore interpretazione di Bruce Willis”) inaugurata nel 2021, quando Willis venne preso di mira per aver recitato in otto pellicole nell’arco di un solo anno. All’epoca nessuno era a conoscenza della diagnosi di afasia che l’attore avrebbe poi reso pubblica, e che spiegava il tour de force intrapreso da Willis per recitare in più pellicole possibili prima che la malattia prendesse il sopravvento come poi è purtroppo puntualmente avvenuto.
Dopo l’annuncio della diagnosi di afasia, non è trascorso molto tempo dal successivo annuncio del ritiro dalle scene di Willis le cui condizioni peggioravano di giorno in giorno e di film in film, con resoconti dai vari set che preannunciavano la fine prematura della carriera di uno degli attori più amati di Hollywood, nonché iconica e auto-ironica icona action egli anni ottanta. L’afasia è una condizione neurologica tipicamente associata ad un ictus o ad un trauma cranico, che si traduce in una sostanziale compromissione della parola o del linguaggio. Le persone con diagnosi di afasia spesso trovano difficile esprimersi e affrontano notevoli sfide durante la lettura o la scrittura.
Con un attore tragicamente colpito da una patologia che ne ha stravolto vita e carriera cosa pensano di fare i responsabili dei Razzies? Decidono di difendere la scelta, anche a posteriori, di aver incluso nella scorsa edizione la categoria dedicata a Bruce Willis. I co-fondatori del Razzie Award, John Wilson e Mo Murphy, affermano che la categoria “Peggior interpretazione di Bruce Willis nel 2021” non aveva nulla di sbagliato o offensivo dichiarando al contempo di essere “veramente dispiaciuti per la diagnosi di Willis”. Il duo in un’intervista con il sito The Wrap hanno affermato di non essere a conoscenza della diagnosi di afasia di Willis fino a quando la storia non è diventata di dominio pubblico aggiungendo poi, confermando quanto spesso si fanno dichiarazioni quando sarebbe meglio tacere, che chiunque avesse avuto a cuore la salute di Willis avrebbe dovuto limitare la quantità di lavoro dell’attore.
Chiunque si occupi degli affari di Willis probabilmente non avrebbe dovuto permettergli di svolgere un volume di lavoro così elevato in così poco tempo, soprattutto se fosse a conoscenza della sua situazione. In difesa di Willis, i suoi rappresentanti avrebbero dovuto tenere d’occhio meglio il suo lascito.
Wilson e Murphy nella stessa dichiarazione provano comunque a metterci, anche se in malo modo e a modo loro, una pezza aggiungendo: “Va anche sottolineato che la categoria ‘Bruce Willis’ era specifica per il 2021. Non abbiamo mai inteso che fosse una categoria in corso”. Un modo per affermare la loro magnanimità nel non inserire la categoria per la nuova edizione, come se ci fosse stato il bisogno di ribadirlo.
Archiviata la figuraccia con Bruce Willis, a cui vanno i nostri migliori auguri, ecco che i Razzies tornano a far discutere con le nuove nomination che quest’anno. udite udite. includono una bambina, trattasi della dodicenne Ryan Kiera Armstrong, finita nella lista delle peggiori attrici per il suo ruolo in Firestarter, nuovo adattamento del romanzo “L’incendiaria” di Stephen King nonché remake della pellicola Fenomeni paranormali incontrollabili del 1984 con protagonista una Drew Barrymore di appena nove anni. A nostro parere il rifacimento è indubbiamente terribile, ma nulla riguardo all’inadeguatezza della pellicola ha avuto a che fare con l’interpretazione di Ryan Kiera Armstrong, mettere poi a confronto “Firestarter” nella medesima categoria di pellicole come Blonde o Jurassic World – Il Dominio dimostra semmai l’inadeguatezza di chi stila tali liste.
Dopo una evidente mancanza di tatto mostrata nei confronti di Bruce Willis e famiglia, ora si rasenta il bullismo mettendo alla gogna l’interpretazione di un attrice in erba, un altro evidente scivolone che a quanto sembra l’attore Devon Sawa, noto per ruoli in Casper, Giovani Diavoli e Final Destination, non ha particolarmente gradito. Sawa che ha iniziato la sua carriera proprio come attore adolescente, secondo quanto riferito avrebbe twittato: “I Razzies sono gestiti da persone senz’anima. Nominare una dodicenne? Fan*ulo a loro. Quel bambino potrebbe diventare fantastico se eviti di minarne l’autostima.” (Pare che Sawa in seguito abbia cancellato il suo tweet).
A sostegno della giovane protagonista di “Firestarter” ha twittato anche Julian Hilliard, collega e coetaneo di Ryan Kiera Armstrong che ha recitato negli horror Il colore venuto dallo spazio e The Conjuring – Per ordine del diavolo e nel film Marvel Doctor Strange nel Multiverso della Follia:
I razzies sono già meschini e non fanno sconti, ma nominare un bambino è semplicemente ripugnante e sbagliato. Perché mettere un bambino a maggior rischio di bullismo o peggio? Siate migliori.”
A supporto delle sagge parole del giovane Hilliard ricordiamo che questa non è la prima volta che un attore bambino viene nominato per un Razzie, ai tempi della controversa trilogia prequel di Star Wars, Jake Lloyd che interpretò a dieci anni un giovane Anakin Skywalker in Star Wars: La minaccia fantasma, non solo subì la nomination, ma nel 2001 smise di recitare dopo aver subito bullismo a scuola e un’attenzione morbosa e aggressiva della stampa, tutto a causa del rulo di Anakin Skywalker e certo la nomination ai Razzies non ha migliorato la situazione. Oggi Lloyd dopo guai con la legge e un ricovero in un istituto psichiatrico, sta affrontando con la sua famiglia una diagnosi di schizofrenia.
Successivamente il fondatore dei Razzies, John Wilson, si è scusato e ha confermato che il nome di Armstrong è stato rimosso dalla categoria. Ha anche affermato che in futuro i minori di 18 anni non potranno essere nominati per i premi e ancora una volta si poteva evitare la controversia, ma forse per i Razzies vale il detto “Non importa che se ne parli bene o male l’importante è che se ne parli…”.
A volte, fai le cose senza pensare, poi sei chiamato a farlo. Allora capisci. È per questo che i Razzies sono stati creati in primo luogo. La recente valida critica alla scelta dell’undicenne Armstrong come candidata per uno dei nostri premi ha portato la nostra attenzione su quanto siamo stati insensibili in questo caso. Di conseguenza, abbiamo rimosso il nome di Armstrong dal ballottaggio finale che i nostri membri esprimeranno il prossimo mese. Riteniamo inoltre che le scuse pubbliche siano dovute alla signora Armstrong e desideriamo esprimere il nostro rammarico per qualsiasi ferita subita a causa delle nostre scelte. Dopo aver appreso da questa lezione, vorremmo anche annunciare che, da questo punto in avanti, adotteremo una linea guida per il voto che precluderà a qualsiasi attore o regista di età inferiore ai 18 anni di essere preso in considerazione per i nostri premi. Non abbiamo mai avuto intenzione di seppellire la carriera di nessuno. È per questo che è stato creato il nostro Redeemer Award. Tutti commettiamo errori, noi compresi. Poiché il nostro motto è “Own Your Bad”, ci rendiamo conto che anche noi stessi dobbiamo esserne all’altezza.
Fonte: Variety