Cipria: trailer e dove guardare il documentario di Giovanni Piperno al cinema dall’8 marzo 2023
Tutto quello che c’è da sapere su “Cipria”, il documentario di Giovanni Piperno nelle sale dall’8 marzo 2023 in occasione della Festa della donna.
Dopo la tappa al 40° Torino Film Festival, dall’8 marzo 2023, in occasione della Festa della donna, arriva nei cinema Cipria, un film di Giovanni Piperno scritto con Anna Villari: tre donne italiane vissute durante il fascismo avevano raccontato le loro vite sperando potessero diventare un film, ma la guerra aveva spezzato il sogno. Di loro non avevamo nemmeno un’immagine: solo i racconti, ancora attuali, delle loro esistenze, che aspettavano da ottanta anni di essere visti ed ascoltati. La sfida è stata quella di visualizzare le loro storie con materiale di repertorio girato tra gli anni venti e gli anni quaranta e nuove riprese, per ridare un volto, una voce e un corpo ad ognuna di loro.
Cipria – La trama ufficiale
1941: l’Italia è in guerra, ma sono ancora mesi di ottimismo, la vittoria sembra vicina, il Regime mostra il suo volto più rassicurante, glorioso, e miope. Nonostante le economie, l’autarchia e i soldati al fronte, gli italiani hanno tempo per innamorarsi dei divi del cinema, delle riviste radiofoniche, dei sogni di Cinecittà. In questo clima, viene lanciato dalla casa cosmetica GiViEmme – gingillo del nobile dandy Giuseppe Visconti di Modrone, padre di Luchino, amico di d’Annunzio e poeta e scrittore a sua volta – un concorso pubblicitario, associato a una cipria di nuova uscita, “Velveris, velo di primavera”. Il concorso invita le donne italiane a mandare la storia, vera, della loro vita, al giornale torinese “l’Illustrazione del Popolo”. Le più belle storie saranno pubblicate e radio sceneggiate, mentre una illustre giuria valuterà quale o quali saranno meritevoli di un premio in denaro e soprattutto di venire trasformate in un film. Un film tratto da storie femminili vere, nell’Italia del 1941, per vivacizzare e rilanciare il cinema italiano (questo dicevano gli articoli e gli annunci). Non è un caso che a ideare il concorso ci fosse Cesare Zavattini, e la giuria fosse composta anche Alba De Cespedes, Luchino Visconti, Vittorio De Sica, oltra allo stesso Zavattini. Il concorso ha un successo straordinario, le storie arrivano a centinaia, la macchina pubblicitaria su giornali e radio lavora a pieno ritmo, la giuria si riunisce per mesi, viene individuata la Casa di produzione, fino a quando non vengono proclamate, ex equo, tre vincitrici. Poi, tutto si interrompe. La guerra si rivela ben diversa da quanto propagandato, l’Italia è scossa da fame, bombardamenti, scioperi. Non è più tempo per sogni, al femminile per giunta, sul grande schermo. Rimangono però le storie vere di quelle donne, così diverse tra di loro, e tutte incredibilmente vive ancora oggi e riemerse dalle pagine dei giornali: che abbiamo ritrovato, letto e selezionato. E così, ottanta anni dopo, il film è stato finalmente realizzato.
Cipria – Trailer e video
Curiosità sul film
Il regista Giovanni Piperno ha diretto diversi documentari tra questi L’esplosione (2003) sull’Itala del dopoguerra; This is my sister (2006) su madre e figlio sieropositivi e Cimap! Cento italiani matti a Pechino che racconta Un viaggio folle: 77 malati mentali e 130 tra operatori, psichiatri, familiari e volontari, in treno da Venezia a Pechino. Piperno sta attualmente lavorando ad Abbiamo vinto noi, attraverso gli occhi di un ragazzo volenteroso, ma arrabbiato con il mondo scopriamo la realtà dietro la cronaca della periferia romana di Tor Sapienza, diventato teatro di attacchi violenti nei confronti del Centro di accoglienza per minori rifugiati.
Il film include l’attrice Ottavia Bianchi nei panni del fantasma di Maria doppiata da Lucia Mascino. Marco Cavalcoli è la Voce della radio.
Il team che ha supportato il regista Giovanni Piperno ha incluso il direttore della fotografia Angelo Marotta (con Piperno) e la montatrice Patrizia Penzo. Le musiche sono di Rinneradio e la scenografia di Stanislao Cantono Di Ceva (video mapping e animazioni). Il comparto suono include Marco Furlani (sound designer e montaggio del suono), Roberto Cappannelli (mix), Stefano Civitenga (presa diretta), Edoardo Luini (fonici di doppiaggio), Vieri Martelli (fonici di doppiaggio).
Note di regia
…Nel 2017 l’autrice Anna Villari sta compiendo una ricerca nell’archivio del grande pubblicitario italiano Dino Villani (un genio del marketing che per continuare la produzione della Motta oltre Natale inventň la Colomba Pasquale e ideň Miss Italia per pubblicizzare un dentifricio…) e scopre che uno dei tanti concorsi da lui realizzati č stato completamente dimenticato. Nel 1941 per promuovere una nuova cipria della Carlo Erba, della quale dirigeva il settore pubblicitario, Villani chiede la collaborazione del suo amico Zavattini. Come sappiamo Zavattini cercava/sognava un cinema che si occupasse delle storie delle persone delle quali nessuno si interessava mai: la gente del popolo, i poveri, le donne, i bambini. Il concorso puň essere un’occasione: vengono invitate le acquirenti della cipria Velveris velo di primavera a scrivere le loro vite cosě come le hanno veramente vissute ed inviarle al settimanale L’illustrazione del popolo, il settimanale illustrato de La Gazzetta del Popolo. Le piů belle verranno pubblicate dal settimanale, alcune diventeranno dei radiodrammi, la storia vincitrice del concorso sarŕ il soggetto per un lungometraggio. Anna, dopo molte ricerche, trova alcune di queste storie pubblicate e mi propone di trasformarle in un film, ottanta anni dopo… Le storie pubblicate sono tutte lontane dallo stereotipo della donna del focolare. Queste sono tutte donne tutte dinamiche: molte cercano i loro mariti o figli scomparsi all’estero per le guerre coloniali o per cercare un lavoro migliore; oppure scappano da padri o compagni crudeli e possessivi e tentano di rifarsi una vita altrove, talvolta con nuovi partner. Stringiamo il cerchio sulle storie che ci piacciono di piů, quelle che ci sembrano (ahimé) ancora attuali per i temi che trattano, per poi constatare che sono le stesse che furono premiate all’epoca: la giuria era composta da intellettuali ed artisti cosě avanzati – tra gli altri De Cespedes, De Sica, Visconti, lo stesso Zavattini – che i racconti selezionati sono ancora moderni…E così con tutte e tutti i pazienti archivisti che si attivano per farci visionare i loro materiali dentro le nostre case, cominciamo a costruire un film “di finzione di repertorio”… [Giovanni Piperno]