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8 marzo: 10 film e personaggi femminili anni ottanta per celebrare la Festa della donna

8 marzo 2023, Blogo celebra la Festa della Donna con una top 10 personaggi femminili e pellicole che hanno segnato il cinema degli anni 80.

8 Marzo 2023 14:47

8 marzo 2023, Blogo celebra la Festa della Donna con una speciale classifica dedicata a cinema & donne, e per l’occasione abbiamo rispolverato 10 classici degli anni ’80 con altrettanti iconici personaggi femminili. Si parte dall’eroina spaziale Ellen Ripley di Sigourney Weaver nel cult fantascientifico Aliens, per arrivare alla Lydia Deetz di Winona Ryder nell’amata commedia horror Beetlejuice di Tim Burton. Nel mezzo una manciata di indimenticabili eroine da commedia romantica, film d’avventura, dramma e fantascienza. Vi lasciamo alla nostra top 10 augurandovi e augurandoci che questo 8 marzo diventi uno spunto di riflessione per cambiare le cose e non una ricorrenza una tantum per chetare le coscienze.

Sigourney Weaver – Ellen Ripley (Aliens, 1986)

Sigourney Weaver ha conquistato critica e pubblico con la sua iconica interpretazione di Ellen Ripley nel classico fanta-horror Alien di Ridley Scott datato 1979. Sei anni dopo Weaver torna come Ripley nel sequel Aliens, stavolta determinata a chiudere la partita con i mostri che ora popolano i suoi incubi. Armata di un fucile a impulsi con lanciagranate, scortata da una squadra di cazzuti marines coloniali, Ripley torna dove l’orrore è iniziato e per salvare se stessa e una ragazzina della colonia rimasta orfana. lungo la strada fa strage di Xenomorfi, devasta un nido colmo di uova e scatena l’ira d una mostruosa regina aliena con la quale scatena una rissa.

https://www.youtube.com/watch?v=SqguudMKXEQ

Jodie Foster – Sarah Tobias (Sotto accusa, 1988)

Nonostante i suoi 26 anni Jodie Foster aveva alle spalle la gavetta di un’attrice veterana quando decise di interpretare il ruolo della cameriera Sarah Tobias, un ruolo difficile ispirato da una storia vera che valse a Foster un Oscar alla migliore attrice protagonista. Foster ritrae una donna traumatizzata, a tratti spaurita ma ferocemente intenzionata a spiegare al mondo che espressioni come “pessima reputazione” o “Se l’è andata a cercare” rappresentano un inaccettabile surplus di violenza misogina per le vittime di stupro. Il film si distingue per la tematica della violenza sessuale sino a quel momento mai affrontata con tanto brutale realismo; La scena dello stupro di gruppo divenne molto controversa al momento dell’uscita del film. È stata la rappresentazione più lunga, grafica e realistica di un’aggressione sessuale nella storia del cinema. Ci sono voluti cinque giorni per provare e filmare, ed è stata un’esperienza difficile per tutto il cast e la troupe coinvolti. Jodie Foster ha dovuto consolare gli attori maschi che avrebbero dovuto simulare la violenza di gruppo; poiché traumatizzati dall’intensità della scena, gli attori continuavano a crollare e piangere rendendo la scena molto difficile da completare.

Whoopi Goldberg – Celie (Il colore viola, 1985)

Prima nomination all’Oscar e film d’esordio per Whoopi Goldberg, la statuetta arriverà cinque anni dopo con Ghost – Fantasma. Nell’acclamato adattamento di Steven Spielberg del romanzo Il colore viola di Alice Walker, Goldberg commuove con la sua sincera interpretazione di Celie, che da insicura e maltrattata diventa una figura volitiva e ribelle, in grado di ispirare molte donne nel corso degli anni. Whoopi Goldberg ha vinto la parte di Celie con una bizzarra audizione con Steven Spielberg in cui inscenava una parodia di un E.T. strafatto e arrestato a Oakland, in California, per possesso di droga. All’audizione hanno partecipato molti degli amici di Spielberg, tra cui il produttore Quincy Jones e Michael Jackson.

Carrie Fisher – Principessa Leia (Star Wars, 1977)

Carrie Fisher porterà nei cinema di tutto il mondo con la sua volitiva, irruenta e sarcastica Principessa Leia uno dei personaggi femminili più dirompenti della storia del cinema. La sua interpretazione ha letteralmente spazzato via lo stereotipo della damigella in pericolo, aprendo la strada ad un’intera nuova generazione di attrici pronte a rendere le donne eroine belle, forti e indipendenti. Fisher all’epoca diciannovenne e in piena lotta con una dipendenza da droghe e alcol, stabilì una potente chimica con Harrison Ford dando alla storia d’amore di Leia e Han Solo una decisa marcia in più, che si vocifera sia andata oltre il set.

Meg Ryan – Sally Albright (Harry ti presento Sally, 1989)

Meg Ryan prima di rappresentare il prototipo della fidanzata d’America e regina delle commedie romantiche, diede grande prova di sé e del suo talento comico nella commedia romantica, Harry ti presento Sally scritta da Nora Ephron. In questa pellicola di culto Ryan veste i panni della emotivamente poliedrica Sally Bright, una ragazza in grado di travolgere l’Harry Burns del comico Billy Crystal regalando al cinema romantico una pellicola mai accomodante, tanto divertente quanto a tratti struggente nel suo “tira e molla” sentimentale su un’amicizia che muta, ma che forse non è mai stata realmente tale. Il ruolo di Sally per Ryan segnò una tappa fondamentale nella carriera cinematografica, all’epoca l’attrice dovette rinunciare al ruolo di Shelby Eatenton in Fiori d’acciaio, ruolo che fu poi assegnato a Julia Roberts. Iconica la scena del ristorante con l’orgasmo simulato da Ryan e il cameo di Estelle Reiner, madre del regista Rob Reiner, che pronuncia la celebre battuta “Quello che ha preso la signorina”. Rob Reiner parlando del film affermò: “Non lo definirei affatto un film sull’amicizia. Riguarda piuttosto il modo in cui uomini e donne vedono le cose, l’amicizia, il sesso e tutto il resto, che è completamente diverso…”

Karen Allen – Marion Ravenwood (I predatori dell’arca perduta, 1981)

La Marion Ravenwood di Karen Allen è stata la prima donna vista accanto al leggendario Indiana Jones ne I predatori dell’arca perduta, e ha subito mostrato di essere all’altezza. Usando la sua sessualità e la sua arguzia contro i nemici più infidi, la Marion di Karen Allen gioca d’astuzia e riesce sempre a tenere il passo con il leggendario Indy, sovvertendo lo stereotipo di damigella in pericolo in damigella pericolosa, un po’ pazza e con grinta da vendere. Allen è stata considerata per il ruolo di Leia in Star Wars, di Dorothy Valance in Velluto blu e ha fatto un provino per il ruolo di Elvira Hancock in Scarface.

https://www.youtube.com/watch?v=OBEPavOP6F4

Dolly Parton – Doralee Rhodes (Dalle 9 alle 5… orario continuato)

A parte fornire una canzone di successo alla colonna sonora del film, l’icona del country Dolly Parton in Dalle 9 alle 5… orario continuato interpreta Doralee Rhodes, una segretaria che fa squadra con le sue colleghe, interpretate da Jane Fonda e Lily Tomlin, per vendicarsi di un capo arrogante e misogino. Il ruolo di Parton oltre ad un irresistibile lato comico mette in luce problemi che ancora oggi sussistono, come l’oggettivazione e il sessismo sul posto di lavoro. Il film ha segnato il debutto cinematografico di Dolly Parton che all’epoca accettò il ruolo a condizione che potesse scrivere e cantare il tema principale del film, brano poi candidato ad un Oscar e vincitore di due Grammy.

Jennifer Beals – Alexandra Owens (Flashdance, 1983)

 

Oltre alla colonna sonora iconica con brani come “Flashdance…What A Feeling”, della recentemente scomparsa Irene Cara e la galvanizzante “Maniac” di Michael Sambello, il Flashdance di Adrian Lyne, il sogno americano formato dance e tutto declinato al femminile, mostra una bellissima Jennifer Beals nei panni di Alexandra Owens, saldatrice di giorno e ballerina di notte che sogna di accedere ad una esclusiva accademia di danza, e per nostra fortuna ci riuscirà tenendo un esame davanti ad una commissione che diventerà una delle scene più iconiche del cinema americano. Marine Jahan è stata la controfigura di Jennifer Beals per le scene di ballo. Jahan è stata tenuta nascosta alla stampa perché i realizzatori non volevano rovinare l’illusione. Il salto in aria di Alex nella scena dell’audizione è stato eseguito dalla ginnasta Sharon Shapiro e la breakdance è stata eseguita da Crazy Legs. Jahan è apparsa anche nel video musicale di “Maniac”. Nel 1982, Maureen Marder, la cui vita è vagamente basata sul film, firmò un accordo con la Paramount liberandola da qualsiasi pretesa riguardante la storia della sua vita. In cambio ha ricevuto un assegno di 2.300$. Il film in seguito ha incassato circa 200 milioni di dollari in tutto il mondo.

Julia Benjamin – Goldie Hawn (Soldato Giulia agli ordini, 1980)

Goldie Hawn nella sua più riuscita interpretazione comica per un film campione d’incassi, amato dalla critica, che valse ha Hawn una candidatura agli Oscar e generò una serie tv di breve durata, senza Hawn e con due membri del cast originale. In Soldato Giulia agli ordini, quando suo marito muore la prima notte di nozze, Julia Benjamin decide di arruolarsi nell’esercito degli Stati Uniti, una decisione che la metterà di fronte al fatto di non essere mai stata indipendente in tutta la sua vita. Se questa consapevolezza glle toglierà ogni certezza, sarà anche un occasione per mostrare al mondo di che pasta è fatta il Soldato Giulia. Goldie Hawn prese molto sul serio il ruolo, affrontò sei settimane di duro addestramento militare e spesso arrivava sul set la mattina presto, prima dell’arrivo della troupe, e rimaneva fino a tarda notte poiché il film rappresentava anche il suo esordio come produttrice.

Winona Ryder – Lydia Deetz (Beetlejuice, 1988)

Winona Ryder nota per film come Edward mani di forbice e più recentemente per la serie tv Stranger Things, ma il suo primo ruolo di rilievo arriva con la Lydia Deetz di Beetlejuice, la bizzarra commedia-horror di Tim Burton. Winona nei panni di un’adolescente misteriosa e cupa che fa amicizia con una coppia di fantasmi che infestano la sua casa, e poi rischia di sposare il demone più lercio della storia del cinema, diverte e incanta la critica e da uno slancio ad una carriera ancora tutta in divenire. Tra le curiosità legate al casting, il ruolo di Lydia ha rischiato di andare alla Heather Langenkamp di Nightmare – Dal profondo della notte (1984), fortunatamente Langenkamp rifiutò la parte perché non voleva assolutamente interpretare una ragazza goth.