The Mole People: Universal sta sviluppando un remake del film horror “Nel tempio degli uomini talpa”
Universal Pictures e Robert Kirkman producono un remake del classico horror fantascientifico del 1956 Il tempio degli uomini talpa aka The Mole People.
Universal Pictures ha dato luce verde allo sviluppo di con un remake dell’horror fantascientifico del 1956 Nel tempio degli uomini talpa (The Mole People). Il progetto è stato presentato allo studio da Chris Winterbauer, regista della recente commedia fantascientifica Moonshot. Winterbauer scriverà la sceneggiatura del remake che sarà prodotto dal Robert Kirkman di The Walking Dead.
Il film originale è basato sulle teorie della terra cava di studiosi come John Symmes e Cyrus Teed, e nell’introduzione narrata si afferma che il film è una rappresentazione romanzata di queste teorie non ortodosse. La trama segue una spedizione di archeologi che scopre una razza di albini sumeri che vivono nelle profondità della Terra e schiavizzano uomini talpa umanoidi mutanti per raccogliere funghi, che servono loro come principale fonte di cibo. Gli antenati degli albini sumeri si rifugiarono nel sottosuolo dopo catastrofiche inondazioni che colpirono l’antica Mesopotamia. Ogni volta che la loro popolazione aumenta, sacrificano giovani donne alla divinità Ishtar di cui in principio credono gli archeologi siano messaggeri, ma quando uno degli archeologi viene ucciso da un Uomo Talpa, Elinu, il sommo sacerdote, si rende conto che non sono divinità e decide di sacrificarli a Ishtar.
Deadline riporta che il remake sarà più una reimmaginazione dell’originale e seguirà una donna che si reca in una città velata da una cospirazione, per salvare i suoi nipoti dal padre. Per fare questo, deve combattere l’inferno nei tunnel sotterranei dove risiedono gli Uomini Talpa.
Segnaliamo alcune curiosità legate alla realizzazione del film originale: “The Mole People” è stato scritto da Laszlo Gorog, che ha fatto parte anche del team di sceneggiatori del film antologico del 1942 Destino (“Tales of Manhattan”), con Rita Hayworth, Henry Fonda e Ginger Rogers; Nel finale originale, il dottor Bentley (John Agar) e Adad, una donna caucasica senza segni di mutazioni rinvenuta nel sottosuolo dalla spedizione interpretata da Cynthia Patrick, tornavano in superficie dove avrebbero vissuto la loro storia d’amore, ma lo studio riluttante ad implicare nel film una relazione interrazziale, spinse per un nuovo finale due settimane dopo la fine delle riprese, con Adad che vittima di un terremoto mentre cerca di tornare nel sottosuolo.
Inoltre, la storia romanzata della Mesopotamia presentata dal film si basa in gran parte sul panbabilonismo (“Corrente storico-religiosa tendente a dimostrare come tutte le religioni e civiltà derivassero dall’antica religione babilonese”), poiché sia le storie sumere che quelle giudaiche descrivono gli stessi eventi del film. Il dottor Bentley afferma, erroneamente, che il diluvio biblico è un fatto archeologico accertato, e lo spiaggiamento dei Sumeri in cima alla montagna è un riferimento al racconto dell’Arca di Noè. Il film inoltre associa erroneamente Ishtar e i Sumeri. Ishtar era la controparte babilonese della dea sumera Inanna. L’immagine associata a Ishtar nel film è interamente fittizia: il simbolo di Ishtar era una stella a otto punte che rappresenta Venere piuttosto che il simbolo irregolare mostrato nel film. Tutti gli dei raffigurati sulle pareti del tempio sono egizi, non sumeri.