In un Posto Bellissimo: Recensione in Anteprima
Isabella Ragonese nuovamente diretta da Giorgia Cecere in ‘In un Posto Bellissimo’
La Ragonese e’ Lucia, donna totalmente succube della vita, priva di mordente e segnata da un antico dramma adolescenziale mai del tutto dimenticato. Sposata con Andrea, madre e co-proprietaria di un negozio di fiori, Lucia vive quasi sospesa un’esistenza digerita passivamente, fino a quando la scoperta del tradimento del marito non le scuote qualcosa dentro. Una paura, una rabbia e verita’ taciute che vanno a scontrarsi con un inatteso incontro, quello con un ragazzo extracomunitario che vende gli oggetti piu’ disparati. Al suo fianco, inaspettatamente, Lucia trovera’ la forza di aprirsi, dando una coraggiosa ma doverosa svolta finale alla propria vita.
In almeno due occasioni all’apatica per non dire quasi catatonica Ragonese viene posta la stessa domanda, all’interno dello snervante film della Cecere, ovvero: ‘e’ successo qualcosa?‘. ‘Niente‘, risponde in entrambi i casi l’attrice, sottolineando con ancor piu’ forza il nulla che letteralmente avvolge In un posto bellissimo. Un ‘nulla’ di dialoghi e di scrittura, per una massacrante doppia elaborazione, quella del lutto dell’amica e del tradimento del marito, che porteranno la protagonista Ragonese ad incrociare uno dei peggiori ruoli femminili visti negli ultimi anni al cinema. La sua Lucia e’ una donna senza un briciolo di spina dorsale, incapace di reagire a qualsivoglia evento la travolga. Anche se il tradimento di Alessio Boni viene subito fatto intuire allo spettatore, lei, la Ragonese, covera’ per 90 minuti l’agognato chiarimento, clamorosamente evitato con un incredibile dialogo moglie-marito finale di pochissimi secondi. Dannatamente lungo rispetto ai propri contenuti (sono ‘solo’ 100 minuti ma valgono per 2) e quasi incattivito nel voler frantumare i nervi di chi osserva, In un Posto Bellissimo sarebbe stato uno di quei classici titoli etichettati come ‘sessisti’, se a realizzarlo fosse stato un uomo. Verità qui ribaltata dinanzi alla regista nonché sceneggiatrice, deragliata dinanzi ad una storia che così congegnata fatica maledettamente ad avere senso di esistere.
Dichiaratamente intenzionata a suscitare suspance, la Cecere ha finito invece per allungare uno sciapo brodo assassino, perche’ in grado di stroncare persino lo spettatore piu’ paziente nel suo aggiungere inutili dialoghi su inutili dialoghi. Circondata da personaggi onestamente evanescenti, dalla socia del negozio all’istruttore di scuola guida, dalla madre dell’amica defunta agli scialbi genitori, dall’amante del marito che andra’ incredibilmente a chiederle aiuto (per poi rinfacciarle il rifiuto!) alla ventenne studentessa futura patentata fino ad arrivare all’incomprensibile figlio (3/4 dei dialoghi divorati da una dizione inesistente) e al ragazzo extracomunitario con cui instaurare un assurdo rapporto, la Ragonese affonda insieme alla sua Lucia anche dal punto di vista recitativo, limitandosi ad indossare la maschera di una donna monoespressiva. Una donna al limite dell’indifendibile, come l’intera opera seconda di una regista chiamata a risollevarsi in fretta da questo clamoroso scivolone.
[rating title=”Voto di Federico” value=”1″ layout=”left”]
[rating title=”Voto di Antonio” value=”1″ layout=”left”]
In un Posto Bellissimo (Ita, drammatico, 2015) di Giorgia Cecere; con Isabella Ragonese, Alessio Boni, Piera Degli Esposti, Paolo Sassanelli, Michele Griffo, Faysal Abbaoui, Tatiana Lepore, Teresa Acerbis – uscita giovedì 27 agosto 2015.