65 – Fuga dalla Terra, recensione: prevedibilità e implausibilità contro un cast volenteroso e un comparto tecnico puntuale
Leggi la recensione di “65 – Fuga dalla Terra”, il thriller fantascientifico con Adam Driver vs Dinosauri – Al cinema dal 27 aprile 2023
Con l’ultimo film di Jurassic World appena archiviato arriva nei cinema italiani 65 – Fuga dalla terra, un thriller fantascientifico con dinosauri partorito dalle menti creative di Scott Beck & Bryan Woods, un’accoppiata che ha diretto insieme il found footage horror Nightlight, il memorabile horror di Halloween Haunt, ma soprattutto in veste di sceneggiatori, scritto il fortunato survival-horror fantascientifico A Quiet Place – Un posto tranquillo di John Krasinski e l’imminente The Boogeyman tratto da Stephen King e in uscita nei cinema a giugno di quest’anno.
65 – La recensione
Sotto l’egida produttiva di Sam Raimi, “65 – Fuga dalla Terra” conta su un protagonista tra i più richiesti degli ultimi tempi, Adam Driver visto nell’ordine in The Last Duel e House of Gucci di Ridley Scott e nel Rumore Bianco di Noah Baumbach; il due volte candidato all’Oscar torna alla fantascienza dopo aver impersonato Kylo Ren nella trilogia sequel di Star Wars per impersonare Mills, un pilota di astronavi alieno il cui ultimo trasporto passeggeri in criostasi finisce nel mezzo di un campo meteoritico, con il “carico” che finisce sparso sulla superficie di un misterioso pianeta dove il pilota è costretto ad un atterraggio di fortuna, da cui solo lui e una ragazzina piuttosto sveglia di nome Koa, interpretata dalla talentuosa Ariana Greenblatt al suo secondo film di mostri dopo lo spassoso Love and Monsters, usciranno indenni o quasi; ma per il pilota di Adam Driver questa sarà l’unica “botta di fortuna” su cui potrà contare, poiché da quel momento in poi le cose si faranno disperate.
Il pianeta su cui si schianta Mills è un territorio selvaggio e ostile che scopriremo subito dai titoli di testa essere la Terra 65 milioni di anni fa; in soldoni il pilota alieno si ritrova nel bel mezzo del periodo Cretaceo terrestre popolato da “amati” dinosauri come il T-rex, qui mostrati in versioni molto più inquietanti e voraci di quelle ormai familiari viste nella saga di Jurassic Park. E’ da subito chiaro che il design dei dinosauri del film è stato creato per incutere timore e spaventare alla sola vista, lasciando i dettagli scientifici ai documentari e creando un bestiario all’occorrenza in grado di ravvivare/mantenere la tensione del film.
“65 – Fuga dalla Terra” non si preoccupa affatto di avere un minimo di plausibilità, il personaggio di Adam Driver è perseguitato da una sfortuna tale che potrebbe ad un certo punto scatenare anche qualche sorrisetto di scherno quando verso il finale si ritroverà ad inveire per l’ennesima volta contro un destino che definire beffardo è un eufemismo, Mills è senza dubbio l’esempio più eclatante del detto: “La fortuna è cieca, ma la sfortuna ci vede benissimo”.
Il tallone di Achille di “65 – Fuga dalla Terra” è questa sua linearità quasi sconcertante, la sceneggiatura più che strizzare furbescamente l’occhio al formato “b-movie” sembra più maneggiare quella che sembra materia prima da videogioco survival-horror di ultima generazione. Tuttavia, nonostante la mancanza di reali colpi di scena, e il fatto che ogni singola sequenza con i dinosauri sia qualcosa di assolutamente prevedibile che va ben oltre la sensazione di già visto, tanto che ad un certo punto si potrà persino prevedere esattamente come si svolgerà lo scontro finale; questa linearità incredibilmente non inficia il livello di coinvolgimento rispetto all’interazione visiva e sonora; qui il comparto tecnico di altissimo profilo la fa da padrone e permette allo spettatore di calarsi nei panni di un protagonista indubbiamente carismatico nonostante le circostanze avvverse, spettatore che non mancherà di imprecare contro ogni vorace e zannuto dinosauro che spunta sullo schermo come in una non troppo frenetica corsa ad ostacoli.
“65 – Fuga dalla Terra” si pone a mezza via tra un thriller d’azione con poco mordente e un’avventura fantascientifica tecnicamente ed esteticamente di ottima fattura. Se dovessimo fare un paragone c’è un film maledettamente simile a questo che all’epoca della sua uscita, parliamo del 2013, la critica stroncò brutalmente; ci riferiamo ad After Earth di M. Night Shyamalan con protagonisti Will Smith e il figlio Jadeen. Le similitudini tra queste due pellicole sono molte, ma nelle recensioni di “65 – Fuga dalla Terra” non abbiamo visto quello stesso intento demolente che abbiamo visto con “After Earth”, noi dal canto nostro allora come oggi non stronchiamo una pellicola “imperfetta” con fare punitivo, ma valutiamo “65 – Fuga dalla Terra” per quello che è: un divertissement i cui pregi e difetti si equivalgono con fruibilità e parte prettamente “ludica” della pellicola che ne risentono in minima parte.
65 – Curiosità sul film
- Il suono di avvertimento emesso dal computer della nave subito dopo lo schianto è stati usato per la prima volta 70 anni fa come effetto sonoro per i Martian Walker, nella produzione Paramount del 1953 di “La Guerra dei mondi”.
- Le riprese sono iniziate nel dicembre 2020 a New Orleans e si sono concluse alla fine di febbraio 2021. Nel gennaio 2021, le riprese sono avvenute nella Kisatchie National Forest, in Louisiana, per le scene della palude. Diverse località dell’Oregon sono state utilizzate anche per le scene della foresta di sequoie: Meyer’s Creek Beach, in Gold Beach; Coos Bay; Whaleshead Beach, in Brookings; Agness; ed Elk Creek Falls.
- “Koa” nella lingua hawaiana significa “Guerriero”.
- Come ex marine, questo è il primo film nella carriera cinematografica di Adam Driver in cui utilizza l’addestramento alle armi ricevuto durante la sua vecchia carriera.
- I dinosauri del film hanno attraversato molte fasi di sviluppo. I primi concept art mostrano animali preistorici più scientificamente fondati e realistici, inclusi erbivori e un Lystrosaurus, un animale pre-dinosauro lontanamente imparentato con i mammiferi, il che suggerisce che il film ad un certo punto potrebbe essere stato ambientato nel periodo Triassico circa 250-200 milioni di anni fa, piuttosto che nel tardo Cretaceo. Alla fine, i tentativi di realismo furono respinti, poiché i dinosauri fantasy erano considerati più adatti per un thriller di fantascienza. Pertanto, i dinosauri piumati come i rapaci appaiono nel film come creature squamose che ricordano le ricostruzioni degli anni ’70 e ’80 con aculei invece di piume. Anche l’Oviraptor, un dinosauro simile a un uccello, è senza piume. Il T-rex si è ispirato al V-rex immaginario visto nel King Kong di Peter Jackson, e anch’esso è stato dotato di aculei simili a punte. Alcune delle creature del film, come il predatore a quattro zampe o il dinosauro rampicante, erano puramente immaginarie, anche se assomigliano a versioni ingrandite di animali vissuti nel Triassico, un rauisuchia e un dinosauromorfo primitivo. Alcuni resti dei primi concept sono sopravvissuti nei rettili volanti, i cui corpi sono leggermente più accurati per la scienza rispetto agli altri progetti di mostri del film. Tuttavia, le loro teste sono state ridisegnate per essere più mostruose: sebbene appena visibili senza fermo immagine, i loro occhi erano posizionati nelle narici.
- Questo è il terzo film di fantascienza di Sony/Columbia Pictures ad aprirsi con un’astronave danneggiata da asteroidi, dopo After Earth (2013) e Passengers (2016).
- Il film è stato girato in 40 giorni, rispetto ai film di Jurassic World che hanno fruito di oltre 100 giorni di riprese.