Susan Sarandon arrestata durante una protesta per il salario minimo nello stato di New York
Susan Sarandon ancora una volta in manette per il suo attivismo. Ecco cosa è successo ad Albany, New York, e perchè l’attrice è finita in manette
L’attrice e produttrice statunitense Susan Sarandon, da sempre attivista per i diritti civili, stata arrestata nella giornata di ieri ad Albany, la capitale dello stato di New York, nel corso di una protesta organizzata dall’associazione con cui collabora da tempo, la One Fair Wage, che da tempo chiede un salario minimo completo per i lavoratori e le lavoratici dei ristoranti in tutto il Paese.
La 76enne si era unita alle proteste davanti al Capitol Building di Albany, intensificatesi dopo l’approvazione di una legge che prevede l’aumento per il salario minimo, ma non per quei lavoratori e lavoratrici che vivono anche grazie alle mance, proprio come chi lavora in ristoranti e bar.
I motivi della protesta sono semplici: escludere dall’aumento del salario minimo chi lavora in un ristorante significa escludere una forza lavoro composta principalmente da donne, madri single e madri single nere.
L’attrice, premio Oscar nel 1995 come miglior attrice protagonista per il film Dead Man Walking – Condannato a morte, ha sperimentato sulla propria pelle la situazione per cui sta lottando. Prima di iniziare la sua fortunata carriera da attrice, Sarandon lavorava in un ristorante ed era una madre single. Durante un suo intervento ad Albany ha dichiarato:
So quanto sia difficile. Sono molto importanti e devono essere trattati con dignità. Erano essenziali durante la pandemia e sono stati lasciati da soli a far andare avanti l’economia.
Ieri la polizia di New York è entrata in azione durante la protesta, arrestando più di una decina di attiviste inclusa proprio Susan Sarandon. Con l’attrice sono finite in manette anche la presidente di One Fair Wage e la politica locale Ana Maria Archila. Il gruppo di attiviste è stato arrestato, identificato e poi rilasciato, come spesso accade nel caso di manifestanti che protestano in modo pacifico.
Per l’attrice premio Oscar non si tratta di una novità. Sarandon era finita in manette già nel 2018 in occasione della sua partecipazione alla marcia contro le politiche dell’allora presidente statunitense Donald Trump sull’immigrazione. Con lei in quell’occasione erano state arrestate, e rilasciate poche ore dopo, oltre 500 donne.