Un mondo fragile: backstage in esclusiva e trailer italiano
Un mondo fragile: video, trailer, poster, immagini e tutte le informazioni sul film drammatico di Cesar Acevedo nei cinema italiani dal 24 settembre 2015.
Uscirà il 24 settembre prossimo il film drammatico Un mondo fragile (in originale “La tierra y la sombra”) diretto da César Augusto Acevedo e interpretato da Haimer Leal, Hilda Ruiz, Edison Raigosa, Marleyda Soto, José Felipe Cárdenas. Dopo la nostra recensione in anteprima (davvero davvero entusiasta), oggi vi regaliamo un video esclusivo dal backstage su scenografia e fotografia, sottotitolato in italiano.
Un mondo fragile – La Tierra y la Sombra: trailer italiano e poster del film colombiano premiato a Cannes
Il prossimo 24 settembre Satine Film porterà nei cinema italiani il dramma colombiano Un mondo fragile di Cesar Acevedo.
Un mondo fragile (titolo originale La tierra y la sombra) narra la storia di Alfonso, un vecchio contadino che, dopo diciassette anni, torna dalla sua famiglia per accudire il figlio Gerardo, gravemente malato. Al suo ritorno, ritrova la donna che era un tempo la sua sposa, la giovane nuora e il nipote che non ha mai conosciuto, ma il paesaggio che lo aspetta sembra uno scenario apocalittico: vaste piantagioni di canna da zucchero circondano la casa e un’incessante pioggia di cenere, provocata dai continui incendi per lo sfruttamento delle piantagioni, si abbatte su di loro. L’unica speranza è andare via, ma il forte attaccamento a quella terra rende tutto più difficile. Dopo aver abbandonato la sua famiglia per tanti anni, Alfonso ora cercherà di salvarla.
Il regista Cesar Acevedo descrive il film come ispirato da un dolore personale, ma anche come un mezzo per elaborare un lutto:
Quando iniziai a scrivere questa sceneggiatura mia madre era già morta, mio padre era un fantasma e l’impossibilità di concepire ricordi mi stava condannando a perderli completamente. E’ nata così, per me, la necessità di realizzare un film che mi avrebbe permesso di recuperare le persone più importanti della mia vita usando il linguaggio cinematografico. In quel momento ho deciso di partire dal mio privato, dalle persone e dagli eventi più importanti della mia vita, per riflettere su ciò che erano state le nostre vite insieme e su ciò che avrebbero potuto essere. Presto però mi sono reso conto che si trattava di un grave errore: avevo riempito quella casa di fantasmi che vagavano da una stanza all’altra senza riconoscersi tra loro, incapaci di esprimere ciò che veramente provavano. Non è stato facile capire che avevo bisogno di una certa distanza per costruire personaggi più umani. A quel punto potevo solo andare avanti e accettare che quello che più desideravo al mondo se ne era andato per sempre. Il film è diventato quindi uno strumento per tornare alle mie origini e per affrontare l’oblio.
Il film di Acevedo già vincitore del premio Grail d ‘Or (Premio del pubblico della settimana della critica), del premio Rivelazione France 4 Visionary Award e del Premio degli Autori SACD, ha conquistato anche la Giuria del Premio Camera d’Or al Festival di Cannes.